Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (364/519)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      DOGLIONI GIAN NICOLA - DOLCE LODOVICOm
      spira poco elevata, puntuta, e l'ultimo turbine formante quasi tutta la conchiglia; apertura larga, ovale, labro destro ondulato; columella spesso contorta; opercolo corneo.
      Questo genere è indigeno dei mari di clima caldo, massime di quelli dell'India. Una specie, il dohum galea, abita il Mediterraneo. Il numero maggiore delle specie finora ricordate ascende a sette, e Cuvier le ha separate in due sezioni, cioè in botti (dolium) e in botti pernici (perdix di Monfort). Rechiamo ad esempio il dolium galea.
      Il Deshayes dà una sola specie fossile (terziaria), e questa anche dubitosamente (D. pomum?). Blain-ville ne accenna quattro, due delle quali sono, secondo il Brocchi, analoghe.
      D0GLI0NI Man Nicola [biogr.). — In latino Do-leonus, storico veneto, nato ad Udine, visse al principio del secolo xvii e compose le seguenti opere, assai mediocri al dire di Tiraboschi: Origine et antichità della città di Belluno (Venezia 1588), inserita nel Thesaurus antiquitatum Italia di Grevio, voi. ix ; Ilngaria spiegata dalla prima origine di quel regno sino all'anno 1595 (ivi 1595) ; Htstorta Venetiana dalla prima fondation sino all'anno 1597 (ivi 1598); Cose maravigliose della città di Venetia (ivi 1603) ; Venetia trionfante et sempre libera (ivi 1613); La città di Venetia, con l'origine di quella et del governo dal principio di essa all'anno 1618 (ivi 1618) ; Compendio storico universale (ivi 1622) ; Anfiteatro d'Europa (ivi 1623).
      Vedi Tiraboschi, Storia della Ietterai ital. (vii, part. n).
      DOGMA (teol). V. Domma.
      DOGMATICI. V. Dominatici.
      DOGNA {geogr.). — Comune nella provincia di Udine, circondario di Moggio Udinese, con 1175 abitanti.
      DOGHE (marin.). — Specie di bastimento che veleggia nei mari d'Olanda e della Germania, e serve per la pesca delle aringhe e degli sgombri. Ha due alberi, uno di maestra, l'altro di mezzana; e somiglia alla Crecchia (V.). Ha un vivajo nel mezzo, che serve per conservarvi il pesce vivo. H Suo grand'albero porta al centro due vele quadrate, l'altro di mezzana nella parte posteriore è guernito di una vela quadrata e di una brigantina (vedi Tav. CXXVII1, fig. 3).
      DOHNA-SCQLOBITTEN (Carlo Federico Emilie, conti di) (biogr.). — Generale prussiano, nato il 4 maggio 1784 da una delle più nobili famiglie tedesche; mori il 21 febbrajo 1859 a Berlino. Ebbe precettore nell'arte della guerra il generale Schleiermacher, e dal 1806 al 1812 si tenne in relazione con quanti tentarono di affrancare l'Allemagna dal dominio napoleonico. L'odio ch'ei nutriva contro la potenza imperiale era tale, che quando la Prussia, nel 1812, dovette fornire al grande esercito il suo contingente d'uomini nella spedizione che apparec-chiavasi contro la Kussia, ei lasciò il servizio e andò ad offrire la spada ad Alessandro, il quale lo scelse per aprire le trattative che condussero alla convenzione del molino di Poscherun (30 dicembre 1812) tra Yorck e Diebiteh. È noto il risultato : il feld-mareiciallo Yorck, comandante il 10* corpo del gran d'esercito, si volse contro i Fran-
      cesi, allora in piena rotta, e rinforzò con tutto il contingente prussiano le truppe di Diebitcb. Provvisto di un comando nella legione di cavalleria tedesca, prese attiva parte alle campagne di Sassonia, di Francia e di Waterloo, rientrò al servizio della Prussia col grado di colonnello e si segnalò al combattimento di Namur. Fatto generale di cavalleria nel 1848, ebbe nel 1854 il grado di feld-maresciallo generale.
      Lasciò due figliuole e tre figliuoli: Alberto Fer derico, conte di Dohna-Schlobitten, nato il 7 luglio 1811, consigliere alla Camera della Corte; Sigmaro Federico, nato il 29 dicembre 1818, comandante ed officiale di stato-maggiore nelle guardie del corpo, e Lotario Federico Elveeio, nato l'I 1 ottobre 1824, luogotenente nei dragoni della guardia.
      DOLABILLA (sool.). — Genere di molluschi gasteropodi affini alle Aplisie, da cui differiscono per avere le branchie alla parte posteriore del corpo, terminante come un cono troncato. Trovansene specie nel Mediterraneo.
      DOLABELLA Publio Cornelio (biogr.). — Genero di Cicerone. Durante le guerre civili sostenne calorosamente le parti di Giulio Cesare, che accompagnò alle battaglie di Farsaglia, d'Africa e di Munda. Fu fatto console dal suo patrono (an. 44 av. Cr.) non ostante le opposizioni di Antonio, suo collega, e dopo la morte di Cesare fu mandato al governo della Siria come sua provincia. Cassio si oppose a' suoi disegni, e Dolabella, per atti di violenza e per l'uccisione di Trebonio, uno degli assassini di Cesare, fu dichiarato nemico della Repubblica. Fu assediato da Cassio in Laodicea, e quando vide che tutto era perduto, si uccise, nell'anno ventisettesimo della sua vita.
      Egli era di umile statura, la qual cosa diede occasione al suo suocero, nel vederlo entrare in casa con una lunga spada al fianco, di domandargli facetamente « chi l'avesse legato a quella spada ».
      DOLABRA (poligr.). — Parola antica, con la quale i Romani indicavano l'ascia da lavoro. — In chirurgia chiamasi fasciatura a dolabra una fasciatura rotolata, nella quale si dispongono obliquamente i giri, talché ognuno di questi ricopra i due terzi del giro che gli sta sotto.
      DOLABRIFORME FOGLIA (Fol. dolabriforme) (bot.). — Denominazione di quelle foglie che sono a un dipresso cilindriche alla base, e si appiattiscono insensibilmente alla sommità, così che prendono la forma di ascia (lat. dolabra). Tali sono quelle del mesembryantemum dolabriforme, ecc.
      DOLCE (scienz. mus.). — Questa parola per disteso o abbreviata, posta sotto una frase di canto o di suono, indica un'espressione fina e delicata e lusinghiera, che non esclude un certo vigore nell'esecuzione, senza che però si proceda al di là del mezzo forte. Alcuni invece di dolce scrivono piano, ma i puristi in musica sostengono che queste due voci non sono sinonime (V. Piano).
      DOLCE Lodovico (biogr.). — Illustre e fecondissimo letterato, nato nel 1508 a Venezia, morto nella stessa città sul principio del 1568, ebbe dalla natura un ingegno così facile, pronto, vivace ed elevato, che ancor fanciullo non diffidò d'operar maestrevolmente. « Imprendendo, dice Crescimbeni, lo studio della nostra poesia, infinite rime compose e più
      ^.ooQle ^


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (364/519)






India Mediterraneo Cuvier Monfort Deshayes Brocchi NI Man Nicola Do-leonus Udine Tiraboschi Origine Belluno Venezia Thesaurus Italia Grevio Ilngaria Htstorta Venetiana Cose Venetia Venetia Venetia Compendio Anfiteatro Europa Tiraboschi Storia Ietterai Domma Dominatici Udine Moggio Udinese Olanda Germania Crecchia Tav Carlo Federico Emilie Berlino Schleiermacher Allemagna Prussia Kussia Alessandro Poscherun Yorck Diebiteh Yorck Fran- Diebitcb Sassonia Francia Waterloo Prussia Namur Alberto Fer Dohna-Schlobitten Camera Corte Sigmaro Federico Lotario Federico Elveeio Aplisie Mediterraneo DOLABELLA Publio Cornelio Cicerone Giulio Cesare Farsaglia Africa Munda Antonio Cesare Siria Dolabella Trebonio Cesare Repubblica Cassio Laodicea Romani Fol DOLCE Lodovico Venezia Crescimbeni Qle Cassio