Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DOMBES — DOMBROWSKI GIOVANNI ENRICO
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di questo stabilimento richiedeva un uomo che ad una profonda scienza accoppiasse una vasta pratica ; nè Dombasle fu minore a un tanto bisogno, si che venne a farsi, per così dire, l'oracolo di tutti i cultori e proprietarii rurali dei dipartimenti dell'est e del nord-est. Le operazioni sue sagacemente pensate, dirette con somma abilità, e condotte con istrumenti da lui stesso immaginati o perfezionati, diffusero nuovi e preziosi lumi su tutte le parti dell'economia rurale, e le molte relazioni delle sue esperienze inserite per sei anni continui negli Annales agrieoles de Roville hanno popolarizzato il frutto de' suoi studii e della sua pratica. Dombasle introdusse in Francia la coltura in grande del lino, migliorò le lane delle pecore, abituò il coltivatore dei terreni non calcari a far uso della marna, e per compiere le lezioni pratiche che egli dava ad una numerosissima scuola, fondò una fabbrica d'Ì8tromenti agricoli, e pubblicò un gran numero di opere utilissime, e che vennero parecchie volte ristampate.
DOMBES (geogr.). — Antico principato di Francia, situato a levante della Sonna, che formava una delle divisioni del regno prima della rivoluzione. Consisteva in due parti separate luna dall'altra per un tratto frapposto del distretto della Bresse da cui era intieramente circondata la parte orientale. La parte occidentale confinava a ponente col Lyonnois, col Beaujolais e col Maconnois, ond'era separata per mezzo della Sonna ; al mezzodì coi distretti del Franc-Lyonnois e della Bresse; e a tramontana e a levante con la Bresse. Presentemente è compreso nel dipartimento dell'Ain.
Conteneva sette città, fra cui Trévoux, capitale, e Thoissey. Fu governato dai proprii principi, che ne traevano un'entrata considerevole, fino dall'anno 1762, in cui il principe regnante permutò il suo principato col ducato di Gisors in Normandia ed altre terre. Dombes f\i unito alla Corona, ma ritenne fino alla rivoluzione il proprio Parlamento, ossia il suo tribunale civile locale.
Vedi: Cachet, Abrégé de l'hist. de la souveraineté de Dombes (1696, in-fol.) — Saugrin, Détaìl de la principauté de Dombes.
DOMBEYACEE (Giuseppe Dombey, botanico viaggiatore del secolo xvm. Comprende, frutici e sottofrutici dei tropici, tubescenti, con fiori a corimbo.
DOM-BOC o D00M-B00K (archeol). — Libro di sentenze (Uber judicialis), ossia Codice di leggi compilato dal re Alfredo d'Inghilterra principalmente con la collezione sassone-occidentale del suo antenato Ina, ma contenente inoltre molte parti della collezione kentica di Etelberto, coi supplementi de' suoi successori e delle leggi Merciane di Offa.
DOMBROWSKI Giovanni Enrico (biogr.). — Più correttamente Dabrowski, celeberrimo generale polacco, nato il 29 agosto 1755 a Pierszowica (palati-nato di Cracovia),morto il 6giugnol818 a Wina-Gora (palatinato di Posen), passò la gioventù ad Hoyers-
werda, ove suo padre era colonnello, ed arruolossi nel 1770 nel reggimento degli ulani del p.incipe Alberto di Sassonia, ove divenne ajutante del generale Bellegarde. Appresso entrò nel corpo d'esercito polacco sotto il comando del principe G. Poniatowski, e segnalossi nella campagna del 1792 contro i Russi che invasero la Polonia per rovesciare la Dieta costituente. Durante la rivoluzione polacca sotto Ko-sciuszko (1794) ei combattè col generale Madalinski, e sconfisse due volte i Prussiani ; ma dopo la presa dell'eroe polacco a Macieiowice ei ritirossi a Varsavia, assediata da Suwaroff, si che gli fu d'uopo arrendersi il 18 novembre 1794 a Radoszyce. Indarno Suwaroff gli offrì servigio nell'esercito russo ; ei riti-rossi a Varsavia, ed ebbe poi licenza di recarsi a Berlino, donde passò poi a Parigi, chiamato dal Direttorio ad organizzare in Italia legioni d'esuli polacchi. Sotto il comando di Dombrowski, queste legioni, formate come per incanto, entrarono il 3 maggio 1798 in Roma, ove la loro ottima condotta e perfetta disciplina procacciarono loro la stima dei Romani a tal segno che il Senato offrì a Dombrowski lo stendardo turco conquistato nel 1683 da Sobieski nella liberazione di Vienna. Appresso Dombrowski diè prove splendide del suo valore nella campagna del 1799-1800 sotto Gouvion Saint-Cyr e Massena, finché una ferita toccata negli Appennini lo astrinse per qualche tempo al riposo. Per ordine di Napoleone ei formò, dopo la battaglia di Marengo, coll'ajuto del generale Wielhorski, due nuove legioni polacche ; ma con la presa di Casa-Bianca presso Peschiera (il 13 gennajo 1801) cessò la sua operosità militare in Italia. Dopo la pace d'Amiens egli entrò in qualità di generale di divisione al servizio della Repubblica Cisalpina. Nel 1806, quando l'esercito francese entrò, nella guerra di Prussia, vittorioso in Polonia, Dombrowski accorse dall'Italia, raggiunse Napoleone a Berlino, e raccolse, in men di due mesi, 30,000 uomini, i quali segnalaronsi a Kiew, Tczewo ed all'assedio di Danzica. Il 14 giugno 1807 ei fu ferito alla battaglia di Friedland. Dopo la pace di Tilsitt, il quartier generale del suo corpo d'esercito fu fermato a Posen, ove il generale dimorò sino al tempo dell'invasione austriaca nel granducato di Varsavia nel 1809. Allora, alla testa di nuove leve polacche, Dombrowski si) congiunse al principe G. Poniatowski, vittorioso della Nuova Gallizia, ed ambedue rincacciarono con soli 20,000 Polacchi 40,000 Austriaci.
Nel 1812, al principio della campagna di Mosca, Dombrowski comandava una delle tre divisioni del quinto corpo della grande armata, e bloccò la fortezza di Bobruysk. Il 21 novembre ei diede la battaglia di Borissoff, e rese grandi servigi ai Francesi durante la loro ritirata disastrosa, soprattutto al passaggio della Beresina, ch'egli coprì fino all'ultimo. Ferito il 26 novembre, fu costretto a lasciare il comando, e trasse nel 1813 incontro a Napoleone in Varsavia. Dopo la morte gloriosa di Poniatowski, ei divenne comandante generale dei Polacchi, e li ricondusse in Francia. Dopo l'abdicazione di Napoleóue ei tornò in Polonia, e fu nominato dall'imperatore Alessandro 1 generale di cavalleria, senatore palatino e gran cordone dell'Aquila Bianca; ma egli si ritirò nel suo podere di Wina-
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