Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DOMICELLA - DOMINICALE ORAZIONEm
      alla persona dell'imperatore, la cui salvezza dipendeva dalla sna fedeltà, era di tal natura da dover divenire importantissimo. Perciò non è da maravigliarsi se il gran domestico finì per occupare una carica che rispondeva quasi interamente a quella di contestabile in Occidente. Esso compare per la prima volta nella storia con questa potenza sotto il regno di Eraclio.
      Lo storico Codino ha consacrato il xvi capitolo del suo trattato Degli uffieii della corte imperiale alle prerogative del gran domestico. Egli portava la spada dell'imperatore, e in sua assenza sottentrava in quest'uffizio il protostrator ; era generalissimo di tutte le truppe dell'impero, e all'esercito occupava sempre il primo posto dopo l'imperatore, che rappresentava quando era assente. Non si faceva neppure eccezione pei figliuoli dell'imperatore, qualunque fosse la loro dignità; nella gerarchia militare venivano dopo il gran domestico. Quando trovavasi nel medesimo luogo che l'imperatore, egli godeva di certi diritti che sembravano stabilire fra essi una specie di eguaglianza ; tale era quello di spiegare la propria bandiera senza aspettare che se ne desse il segnale con la bandiera imperiale. Oltre a ciò egli aveva una parte eguale all'imperatore nel bottino, perchè questo doveva sempre essere diviso in cinque parti, di cui l'imperatore prendeva la prima, e il gran domestico la seconda. Prerogative così grandi nel capo dell'esercito ne facevano un oggetto di timore al capo supremo dell'impero, la cui elevazione, in uno Stato incessantemente agitato da rivoluzioni, fu spesso dipendente dalla volontà del gran domestico. Giovanni Cantacuzeno, cambiò, nel 1345, la spada del gran domestico col diadema imperiale, e dodici anni dopo, deposta la corona, prese la tonsura di monaco del monte Ato.
      DOMICELLA (geogr.). — Comune nella provincia e nel circondario d'Avellino, con 1010 abitanti.
      DOMICILIO (dir. civ.). — Nel significato più ordinario, è il luogo in cui qualcuno fa la sua dimora, in cui ha fissato il suo stabilimento. Il Codice civile italiano (art. 16) dichiara che « il domicilio civile di una persona è nel luogo in cui essa ha la sede principale dei proprii affari ed interessi. La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale ».
      Il principale stabilimento di una persona che determina il domicilio, è quel luogo nel quale essa ha il centro de' suoi affari e la sede del suo patrimonio, e da cui essa non si allontana che per qualche viaggio, che si presume terminato quando ritorna (1. 7, cod. De incolis). L'abitazione reale trasferita in un altro luogo, con intenzione di fissare in questo il principale stabilimento, produce il cangiamento del domicilio. La prova dell'intenzione risulta da una espressa dichiarazione fatta davanti l'autorità municipale del luogo che si abbandona, e quella del luogo ove si è trasportato il domicilio, o da altri fatti che valgano a dimostrarla. La donna maritata non ha altro domicilio che quello del marito, salvo che ne sia legittimamente separata di corpo e di abitazione. 11 figlio minore non emancipato ha il domicilio col padre ; il minore non abilitato ha quello del tutore. Ilfiglio maggiore interdetto ha esso pure il domicilio del tutore. Si può eleggere domicilio speciale per certi affari od atti. Quest'elezione deve risultare da prova scritta.
      DOMINANTE (mus.). — È il quinto grado di una scala, cui per altro non si addice tal nome se non quando è base di un accordo di 7a, e tende a produrre accordo di 5a della tonica. Perciò si converrebbe volentieri con l'Asioli a chiamarla producente. La dominante determina ed individua il tuono; e la tonica non è tale se non pel suo rapporto con essa. Per conseguenza essa è veramente il perno su cui si aggirano la modulazione e il ritmo; ed è l'essenza della tonalità moderna, stantechè l'antica differisce dalla nostra appunto per ciò che era priva della dominante quale l'abbiamo noi.
      Nel canto fermo la dominante è una nota posta, in eia cun tuono, al di sopra della finale, e che si ripete, il più sovente, nel corso del pezzo di canto. Nel secondo tuono la dominante è la 3" della finale ; nel quarto e ottavo, la 4a; nel primo, quinto e settimo, la 5»; e nel terzo la 6».
      DOMINAZIONI (teol.). — La Chiesa distingue nove cori di spiriti beati che assistono dinanzi il trono dell'Eterno ed eseguiscono i suoi comandi. Uno di essi porta il titolo di Dominazioni (Dominationes).
      Nella maggior parte dei prefazii essi tengono il quarto grado. L'apostolo san Paolo (Efes., 20) dice che « il Padre della gloria ha dimostrato la sua virtù e il suo potere, risuscitando Gesù Cristo da morte e collocandolo alla sua destra ne? cieli, al di sopra di ogni Principato, e Podestà, e Virtù, e Dominazione ». Dice pure (Coloss., i, 16): « Per lui sono state fatte le cose ne' cieli e in terra, le visibili e le invisibili, sia i Troni, sia le Dominazioni, sia i Principati, sia le Podestà ». Vedesi pertanto che l'apostolo non osserva sempre lo stesso ordine nell'enumerare i cori angelici. Nè questo fu meglio osservato dai Padri della Chiesa e dai teologi. Ignorasi perchè le Dominazioni abbiano ricevuto questo nome e a che speciale ministero siano destinate. 11 Du Cange le vuole così chiamate perchè godono di una libéralissima e fedelissima servitù, e si gloriano della sola dominazione del Creatore, non dipendendo da verun altro potere. San Giorgio poi così si esprime (Homil. 34 in Evan): Quoci mira potentia prcemineant, prò eo, quod eis ccetera ad obediendum subjecta sunt.
      DOMINGO (san) (geogr.). V. Haiti.
      D0M1NICA (geogr.). — Isola delle Indie Occidentali, appartenente agli Inglesi, a 15° 18' lat. N. e 61° 24' long. 0 (Greenw.), con 28,527 abitanti (1870). È di origine vulcanica, come attestano varie sorgenti termali e solfuree. Dove coltivabile, il suolo è ferace, produce zucchero, caffè, caccao, cotone, tabacco, rum, indaco, legno di rosa, ecc. Nel 1855 esportò per lire steri. 79,755; nel 1870, per lire *.terl. 62,247. In quest'ultimo anno importò per lire steri. 60,278.
      Fu scoperta da Colombo, nel suo secondo viaggio, nel 1493.
      DOMINICALE LETTERA (cron.). V. Calendario e Lettera dominicale.
      DOMINICALE ORAZIONE. V. Pater noster (teol.).
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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