Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DOMODOSSOLA — DON (TERRITORIO DEI COSACCHI DEL)
autorità sulle feroci passioni di lui, posciacchè è noto come uccidesse il fratello Geta nelle braccia di lei, ed allorché la si attentò dare sfogo al proprio dolore per la morte del figlio, per poco il fratricida non le immerse nel seno il pugnale. Risaputo l*esito fortunato della ribellione di Macrino, Giulia deliberò da principio di non sopravvivere alla perdita del figlio e della sua dignità; ma avendola il conquistatore trattata umanamente, s'abbandonò tosto a nuove speranze. Il suo procedere destò però sospetto ch'ella tentasse subornare le truppe ; ella ricevette improvvisamente l'ordine di lasciare Antiochia, e ripigliando il disegno primitivo, si astenne dal mangiare e perì nel 217 dell'èra cristiana. Il suo corpo fu trasportato a Roma e deposto nel sepolcro di Cajo Furio Cesare, ma rimosso di poi dalla sorella Mesa in un con le ossa di Geta al cimitero degli Antonini.
Sparziano ed Aurelio Vittore accusano Giulia, non solamente di aver avuto commercio incestuoso con Caracalla, ma di essersi positivamente congiunta a lui in matrimonio, ed Erodiano allude a ciò là dove dice (iv, 16) che la plebe licenziosa di Alessandria le aveva dato il nomignolo di Giocasta. Ma il silenzio di Dione Cassio, che occupò un posto eminente durante l'intiero regno e che non avrebbe pretermesso al certo codesto fatto, è ragione bastevole per rigettare quest'asserzione calunniosa, la quale non fondasi per altra parte sopra veruna autorità credibile.
Vedi: Dion. Cass. (lxxfv, 3, ecc.) — Sparz., Sept. Set. (3, 18); Caracall. 3, 10) — Capitol., Clod. Alb. (3); Macrin. (9) -— Lamprid., Alexand. Sev. (5, ecc.).
DOMODOSSOLA (geogr.). — Capoluogo di circondario nella provincia di Novara, nella valle d'Ossola, bagnato dalla Toce e dalla Bogna, con ottimo sistema d'irrigazione. Abitanti 3327.
DOMUS (geogr.). — Nome di varii Comuni di Sardegna (Domus De Maria, Domus Novas Cana-les, ecc.), fra i quali il principale è Domus Novas, in provincia di Cagliari, circondario d'Iglesias, con 2658 abitanti.
DON (etich.). — Titolo d'onore, derivante dal latino dominus o domnus, voce di bassa latinità, di cui non è altro che un'abbreviazione, e che significa padrone, signore. Nel medio evo il titolo di domnus era riserbato al papa, quindi passò ai vescovi, agli abati e finalmente ai semplici monaci. Davasi pure il titolo di domna alle badesse ed alle religiose, donde venne fra noi quello di donna.
Altre volte in Francia il titolo di don, o veramente il corrispondente dom, era una distinzione accordata alle diverse congregazioni dell'Ordine di San Benedetto, come continua tuttora in Italia, ove anche i preti pigliano il titolo di don. Nella Spagna e nel Portogallo è un privilegio riservato ai re, lai prìncipi del sangue e all'alta nobiltà. In questo caso non può stare senza il nome di battesimo, e dicesi don Pedro, don Carlos, ecc. Pare che il primo per cui gli Spagnuoli fecero uso di questa distinzione fosse don Pelagio, qual re e signore (dominus), quando salvò le reliquie della monarchia nelle montagne delle Asturie. A Napoli e in Sicilia si è conservato l'uso di dare ai gentiluomini il titolo di don,
introdottovi nel tempo della dominazione spagnuoli. Anche a Roma, a Milano ed in altre città dell'Italia superiore alcune famiglie godono abusivamente di questo titolo, che vi è pure una memoria della stessa dominazione.
DON (geogr.). — Fiume considerevole della Russia europea (detto Duna o Tuna in tartaro, e Tongul in calmucco), il quale nell'ultima parte del suo corso è di confine tra l'Europa e l'Asia. Nasce verso i 54° di lat. N., nel laghetto Ivanofskoe, nel governo di Tuia, presso i confini del governo di Ryazan, donde scorre in direzione generale di S. S. E. fino ad oltre Paulofsk, rasentando l'estremità meridionale del governo di Ryazan e le parti del N. 0. di quello di Tambof, e attraversando la maggior parte del governo di Voronesh. Partendo da Paulofsk volge più a levante, e lasciando il governo di Voronesh entra nei distretti occidentali del territorio dei Cosacchi del Don ; poco poi volgesi a perfetto levante, e scorre con molte sinuosità finché giunge alle montagne del Volga, fra cui apresi un passaggio a 70 chilometri circa da detto fiume. Corre quindi in direzione di S. 0. e poscia di 0. S. 0. verso la sua foce, presso la quale riceve dalla destra il Donecz, ossia il piccolo Don, il più considerevole de' suoi affluenti, che nasce al di sopra di Belgorod, nel governo di Kursk, ed è della lunghezza di circa 648 childlnetri. Il Don scarica le sue acque per mezzo di tre rami nel mare d'Azof, verso i 46° 40' di lat N. La lunghezza del suo corso é calcolata di circa 1444 chilometri, ma la distanza dalla sorgente all'imboccatura non eccede i 796. Ha una corrente lentissima e abbonda di bassi fondi e di banchi di sabbia, ma non ha nè cascate, nè vortici. Di state straripa e forma paludi larghe ed insalubri; è navigabile su fino a Zadonsk, e dalla metà di aprile sino alla fine di giugno è abbastanza profondo per vascelli di considerevole portata; ma nel rimanente dell'anno è cod basso che sopra i banchi di sabbia sono appena 6 decimetri di acqua. Le sue foci sono talmente ostrutte di sabbia, che non riescono praticabili se non da battelli piatti. È pur lento il corso de' suoi tributarii, e il solo Donecz è navigabile. Fino a VoroneBh, presso il confluente del Voronesh e del Don, il fiume scorre tra fertili colli ; ma da quel punto fino alla catena del Volga la sua sponda sinistra è fiancheggiata da terre basse, e la destra da una giogaja d'alture; di là sino al suo confluente col Donecz l'alta sua sponda è fiancheggiata da colline cretose e la sinistra da una continua steppa. Le acque del Don sono impregnate di creta e limacciose, e sono pregiudizievoli a chi non c'è avvezzo ; con tutto ciò abbondano di pesce, benché a questo riguardo il Don sia molto inferiore al Volga. Esso è il Tanai d'Erodoto (iv, 57) e d'altri scrittori greci e romani. Erodoto dice che questo fiume nasce in un gran lago e gettasi in un altro ancora più grande, il Majeti ossia il mare d'Azof. Pare che l'Irgide (Hyrgis), ch'egli nomina come tributario del Don, sia il Donecz.
DON o DUN (geogr.). — Un altro, ma piccolo, fiume porta tal nome nel West Riding dell'Yorkshire, in Inghilterra.
DON (territorio del Cosacchi del) (geogr.). — Questo territorio, che cosi si denomina dal fiume Don, e che i Russi chiamano Donskich Kosak di Zemòla. è sa
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