Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DONATO BERNARDINO - DONAZIONE
1617. Fu assunto al principato dopo Giovanni Bembo ; ma dopo trentaquattro giorni moriva ottuagenario. Ebbe a successore Antonio Priuli.
Francesco, degno di lodi per le sue geste militari. Nel 1688, dall'assedio di Negroponte recandosi in patria, fu fatto prigioniero col fratello Pietro dai Turchi, per lo che ebbe a sborsare 45,000 pezze d'oro. Nel 1709 era provveditore all'Arsenale, e nel 1716 governatore delle pubbliche entrate.
Lungo sarebbe parlare di tutti gli uomini illustri di questa famiglia; il lettore consulterà, oltre gli autori citati, il Cicogna, Ins. Ven. (voi. n) — Pietro Marcel, Vita Donatorum — Morosini Andrea, Vita Leonardi Donati — Giustiniani, Hist. Venet.
DONATO Bernardino {biogr.). — Filologo del secolo xvr, nato a Zana presso Verona, insegnò lettere greche e latine a Padova, a Capo d'Istria e a Parma. Nel 1532 pubblicò in quest'ultima città un opuscolo intitolato : De laudibus Parma et de stu-diis humanitati8. Appresso passò al servizio del duca di Ferrara, e tornò da ultimo in patria in qualità di lettore pubblico. Abbiamo di lui una traduzione latina della Dimostrazione evangelica d'Eusebio, la quale accompagna il testo greco nell'edizione di Parigi del 1627, ma gli editori hanno taciuto il nome del traduttore. Donato tradusse inoltre il libro di Galieno delle Passioni dell'anima, quello di Senofonte sull'economia, i due libri di Aristotile sul medesimo subbietto, e le lettere gli vanno debitrici della prima edizione del testo greco di san Giovanni Crisostomo sopra san Paolo, di quella d'Ecu-menio in greco, di quella d'Areta sull'Apocalisse, di due libri di san Giovanni Damasceno, De recta fide, e d'una edizione di Macrobio e di Censorino. Per ultimo egli è autore d'un dialogo intitolato: De platonica atque aristotelica philosophia differentia (Parigi 1541).
Vedi : Maffei, Verona illustrata (1,4)— Bembo, Epistola.
DONàTO Elio (biogr.). — Celebre grammatico, vissuto circa la metà del secolo iv dell'èra volgare. Scrisse una grammatica che fu per lunghissimo tempo usata nelle scuole, e commentò Terenzio e Virgilio. Era in grandissima fama al tempo di Costanzo, e insegnò rettorica e belle lettere a Roma nell'anno 356, nel qual torno san Girolamo fu suo discepolo. Questo Donato ha dato assai di che ragionare ai bibliografi, i quali tutti parlano di una editio tabellaris sine ulla nota della sua Grammatica, come di uno dei primi tentativi della stampa per mezzo di lettere intagliate sopra pezzi di legno (Meerman, Origines typographica, Aja 1765, in-4°). Questa grammatica è stata stampata con più titoli, come Donatus, Donatus minor, Donatus ethimoly-zatus, Donatus prò puerulis, ecc., ma l'opera è sempre la stessa, cioè Elementi della lingua latina ad uso dei fanciulli. Nel volume de' Grammatici veteres stampato da Nic. Jenson senza data, l'opera è intitolata Donatus de barbarismo et de octo par-tibus orationis. Il dott. Clarke nel suo Dizionario bibliografico (voi. ni, p. 144-48) ha dato un lungo catalogo delle edizioni di Donato. I Commentarii in quinque comoedias Terentii furono primamente stampati senza data, probabilmente innanzi al 1460, e ristampati nel 1471 e 1476, U (Jommentarius inVirgilium stampato a Venezia nel 1529 in-foL, quantunque a lui attribuito, è da molti creduto non suo. Nel medio evo, come a' tempi nostri, la parola Donato fu sinonimo di qualunque sistema di grammatica.
DONATO Tiberio Claudio (biogr.). — Noi troviamo prefissa in tutte le più compiute edizioni di Virgilio una vita del poeta in venticinque capitoli, intitolata Tibsrii Claudii Donati ad Tiberium Claudia-num Maximum Donatianum filium de P. Virgilii Maronis vita. Null'altro è noto rispetto questo Donato; ma fu conghietturato che qualche grammatico, che fiori intorno al principio del v secolo, possa aver composto una biografia che formò il fondamento di quella che possediamo, ma che, nella sua forma presente, porge una insulsa farragine d'aneddoti fanciulleschi e di frivole favole composte da mani ignoranti.
DONAUWÒRTH (geogr.). — Città di Baviera, alla confluenza della Wernitza e del Danubio, con 3000 abitanti. Ebbe già assai maggiore importanza, e storicamente è interessante siccome cagion prima della guerra de' Trent'Anni. Fu la severità del castigo inflitto agli abitanti nel 1607 per aver essi abbracciato la Riforma, che determinò la formazione della Lega Protestante. Ivi Marlborough sconfisse i Bavaresi nel 1704; e Soult gli Austriaci nel 1805.
DONAZIONE (dir. eiv.). — In termini generali una donazione è una liberalità che una persona fa volontariamente ad un'altra. Nel diritto è uno dei due modi coi quali altri può disporre de' suoi beni a titolo gratuito ; il secondo modo è il testamento.
Vi sono due specie di donazione : quella fra vivi, e quella per causa di morte. La prima, di cui qui particolarmente si ragiona, è un atto di spontanea liberalità col quale il donante si spoglia attualmente ed irrevocabilmente della cosa donata in favore del donatario che l'accetta. Dicesi anche donazione la liberalità fatta o per ricouoscenza o in contemplazione dei meriti del donatario, o per ispeciale rimunerazione, e quella pure per cui s'imponga qualche condizione o peso. La donazione tra vivi ha per effetto di spogliare immediatamente il donante della cosa donata, e questo carattere la distingue dalla donazione per causa di morte ; la quale nelle moderne legislazioni è soltanto riconosciuta in alcuni casi speciali, come si vedrà in appresso. Possono donare tutti coloro i quali possono fare testamento ; voglionsi però eccettuare gl'interdetti per prodigalità e i minori sebbene abilitati, ai quali è solamente concesso di donare nel loro contratto di matrimonio per le doti e lucri convenzionali, e previo il consenso del padre o tutore rispettivamente, e l'avviso del consiglio di famiglia ove i lucri non eccedano la metà della dote, poiché altrimenti si richiede l'autorizzazione giudiziale. Lo stesso si dica della donna maritata, la quale non può donare senza l'assenso del marito, ovvero l'autorizzazione del tribunale secondo le regole prescritte dalla legge. Non possono acquistare per donazione tra vivi gl'incapaci di ricevere per testamento,'anche sotto il nome d'interposta persona, e però qualunque donazione tra vivi a vantaggio di una persona incapace è dichiarata nulla, ancorché fatta sotto apparenza di contratto oneroso. La donazione perchè sia validaLjOOQle
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Giovanni Bembo Antonio Priuli Negroponte Pietro Turchi Arsenale Cicogna Ins Marcel Vita Donatorum Andrea Vita Leonardi Donati Hist DONATO Bernardino Zana Verona Padova Capo Istria Parma Parma Ferrara Dimostrazione Eusebio Parigi Galieno Passioni Senofonte Aristotile Giovanni Crisostomo Paolo Ecu-menio Areta Apocalisse Giovanni Damasceno Macrobio Censorino Parigi Maffei Verona Epistola DONàTO Elio Terenzio Virgilio Costanzo Roma Girolamo Donato Grammatica Meerman Origines Aja Donatus Donatus Donatus Donatus Elementi Grammatici Nic Donatus Dizionario Donato Commentarii Terentii Jommentarius Venezia Donato DONATO Tiberio Claudio Virgilio Tibsrii Claudii Donati Tiberium Claudia-num Maximum Donatianum Virgilii Maronis Donato Baviera Wernitza Danubio Trent'Anni Riforma Lega Protestante Marlborough Bavaresi Soult Austriaci OOQle Ven Pietro Giustiniani Donato Bembo Clarke
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