Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DÒRICO Ò DORtO DIALETTO - DORIFORAproprio avversario, il quale ribattè le accuse sue e degli altri invidi critici con un libro voluminoso, intitolato: Risposta alle riflessioni di F. Maria \ Spinelli.
      In quel torno ei compose altresì alcuni ragionamenti che furono letti con plauso nell'Accademia degli Oziosi, fondata dal cavaliere N. Salerno, ed un'operetta intitolata: Il capitano filosofo, cui dava in luce a Napoli nel 1739. Mentoveremo da ultimo i suoi Ragionamenti, ne' quali si mostra, la donna in quasi che tutte le virtù più grandi non essere alVuomo inferiore, scritti, a quanto dicesi, per compiacere ad Aurelia d'Este, duchessa di Limatola, amica alle lettere ed alla filosofia.
      Salito in gran fama, il Doria ebbe a sperimentare encomii ed accuse, significazioni d'onore ed insulti, nimistà dolorose e nobili amicizie, fra le quali quella di Giambattista Vico, con cui usava frequentissimamente in casa del Caravita, di Lucio di Sangro e nella libreria del Valletta. In queUe conversazioni il Vico apprese a stimare il Doria per guisa da dedicargli la sua opera celeberrima, Intorno all'antichissima sapienza degl'Italiani, e da lasciare che si dicesse che nei ragionamenti del Doria egli osservava una mente che spesso balenava lumi sfolgoranti di platonica divinità, onde da quel tempo restaron congiunti in una sola e signorile amicizia.
      _ DORICO o DORIO DIALETTO (leti.). — Varietà della Lingua greca peculiare alla razza dorica. Parlavasi nella Tetrapoli dorica, nella maggior parte del Peloponneso, nelle molte colonie doriche d'Italia, di Sicilia e dell'Asia Minore, in Creta, Egina, Rodi, Melo, Corcira e Cirene. Come linguaggio scritto, i grammatici lo dividono in due classi, cioè nel dorico antico e nel nuovo. Nel primo scrissero Epicarmo, Sofrone e Alcmane ; nel secondo Teocrito, Bione e Mosco. I poeti lirici scrissero generalmente nel dialetto dorico; ma Pindaro, forse il più grande di essi, o almeno il più grande che da noi sia conosciuto, scrisse in una lingua fondata sul dialetto epico 0 jonico, facendo però libero uso di forme doriche ed eoliche (Hermann, De dialecto Pindari, opusc. 1, p. 247). I cori de' drammi attici sono scritti in una specie di dorico: circostanza la quale (egualmente che l'uso di voci doriche fatte da Pindaro tebano) vuoisi recare all'origine dorica della poesia lirica; perciocché nella stessa guisa che Erodoto, quantunque dorio, scrisse la sua storia, che è una specie di epopea, nel dialetto jonico, perchè questa era la lingua consacrata alla poesia epica, così tutti gli scrittori di odi adoperavano più 0 meno il dorico, perchè le poesie liriche più antiche erano scritte in questo dialetto.
      I monumenti che ancora ci avanzano del dorico puro, oltre ai frammenti degli antichi scrittori che sonosi diligentemente raccolti, sono i saggi che tro-vansi nelle commedie di Aristofane, i trattati e i decreti citati dagli storici e dagli oratori ateniesi e le iscrizioni raccolte da Chandler, da Mustoxidi e da Boekh. Le peculiarità per cui il dialetto dorico distingue vasi dalle altre varietà della lingua greca sono da attribuirsi alla vita montana dei Dorii nei primi loro stabilimenti. Nella lingua de' montanari troviamo sempre una tendenza alla formazione dilarghi suoni vocali, e questa predilezione per l't e per l'w, che i Dorii usavano generalmente dove gli altri dialetti hanno f\ ed cu, come la loro avversione alle lettere sibilanti, sono affatto analoghe a quanto osserviamo nelle altre lingue che parlassi da montanari e da abitanti di pianure. L'uso dell'articolo in greco è da attribuirsi ai Dorii, giacché la poesia di Alcmane fu la prima ad introdurlo nella letteratura greca. La lingua più antica, che chiamasi eolica 0 pelasgica, e colla quale, secondo Strabone, il dorico aveva la stessa relazione che l'attico col jonico, era affatto priva d'articolo, come si può vedere nel suo ramo latino. Intorno al dialetto dorico il lettore può consultare, oltre a Gregorio di Corinto e Maittaire, le eccellenti osservazioni del Mtiller (Dorii, voi. 11, append. vili).
      DORICO 0 DORIO MODO (scienz. mus.). — Uno dei tre più antichi modi della musica greca. Era il più basso 0 il più grave dei tuoni; ma aveva una gravità temperata, il che lo rendeva proprio per la guerra e per gli argomenti religiosi.
      A Sparta il modo dorio non fu mai abbandonato, perocché la sua intonazione più bassa e la sua modulazione più nobile di quella dei modi stranieri rispondeva meglio alla gravità della nazione. Platone giudicavalo egli pure preferibile a tutti gli altri modi, e il solo che fosse conveniente ad uomini coraggiosi e temperanti ; motivo per cui ne permetteva l'uso nella sua Repubblica. Il modo dono era proprio alle arie guerriere, e rifiutavasi alle parole di una poesia licenziosa. Filossene tentò invano di adattarvi pezzi ditirambici: perocché la natura lo ricondusse mai sempre al modo frigio. Ciò dunque che altri potrebbero riguardare nell'armonia doria come un difetto, ne faceva il merito principale agli occhi di Sparta.
      Questo modo appellavasi dor'o perchè era stato da principio in uso presso i popoli di questo nome. Se ne attribuisce l'invenzione a Tamira di Tracia, di cui si favoleggia che avendo sfidato le Muse ed essendone stato vinto, fu privato da esse della lira e degli occhi (V. Modo).
      DORICO ORDINE (archit.). V. Ordini d'architettori.
      DORIDE (zool.). — Genere di molluschi gasteropodi marini, nudi, senza conchiglia interna. Portano sul margine anteriore del mantello due tentacoli retrattili; sulla parte posteriore del corpo, le branchie sporgenti e disposte a mo' di elegante ciuffetto. Ha bei colori. È comune nel Mediterraneo.
      DORIFORA (Doryphora decemlineata) (zool. ed econ. rur.). — Insetto conosciuto dagli Americani sotto i nomi di Colorado, Colorado bug, western potato beetle; appartiene ai coleotteri, ha qualche somiglianza colle nostre erisomelc e coccinelle, e dagli entomologi è variamente classificato, cosicché chiamasi leptinotarsa decemlineataHas. ,poligramma decemlineata Chev., crysomela decemlineata Say, doryphora decemlineata Say. Mi terrò a quest'ultima denominazione, che può dirsi oramai comune. In America è stato confuso talvolta con altri insetti e particolarmente colla doryphora juncta, colla tema trilineata ed anche colla epicauta vittata, e colla E. lemniscata.
      La doryphora, il cui nome suona porta-lancia e denota appunto essere essa munita d'una punta 0
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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