Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (414/519)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      DORIFORA
      «pina che è nel petto rivolta all'innanzi (precisamente a rovescio di quella dell'idrofilo, comunissimo nelle nostre risaje), è distinta coll'aggiuntivo di decemlineata per avere dieci striscio alquanto ricurve e di color nero, cinque su ciascuna delle due elitre, che sono gialle traenti al biancastro (fig. 2173).
      Fig. 2173. — Doryphora decemlineata.
      Corpo ovoide, alquanto allungato, liscio; corsaletto, testa e zampe di colore giallo-rosso e giallo-bronzato ; macchia nera sulla testa ; segno in forma di V parimente nero sul torace; ecco alcuni dei caratteri più spiccati dell'insetto perfetto, il quale, secondo la sullodata istruzione francese, è anche bello a vedere, e quantunque non salti e non abbia volo leggiero e resistente, è pur dotato di notevole vivacità nei movimenti. Ogni femmina depone, secondo il dott. Schimmer, settecento uova in gruppetti radi e alquanto regolarmente collocati sotto le foglie del pomo di terra e di colore che dal giallo-citrino passa al giallo-ranciato e infine al rosso-ranciato.
      Dopo sei od otto giorni dalla deposizione delle uova, sbocciano le larve giallo-ranciate, lucenti, molli, piriformi, con tre paja di zampine; subiscono varie mute e verso il diciottesimo giorno discendono nel terreno a poca profondità (due a sei centimetri) per mutarvisi in ninfe, dalle quali tra i dieci e i quattordici giorni nascono gli scarafaggi perfetti. Questi al settimo giorno cominciano ad accoppiarsi e le femmine verso il quattordicesimo cominciano a deporre le uova. Così tra una deposizione e l'altra corrono circa cinquanta giorni, ed essendo tre in media le generazioni annuali, si comprende di leggieri la sterminata moltiplicazione della doryphora. A titolo di curiosità registro che l'istruzione francese ragguaglia a 100,000 le larvee gì'insetti nati da una sola femmina; il Naudin citato a 38 milioni, e l'istruzione italiana fino a 60 milioni in un solo anno ! Gli scarafaggi dell'ultima generazione si annidano nel suolo fino a quaranta e sessanta centimetri, e al tornare della bella stagione tornano alla superficie per rinnovellare l'interminabile vicenda.
      La doryphora resiste vigorosamente alle intemperie, nuota bene allo stato di larva e di scarafaggio e, come riferisce l'illustre Simeoni, t una femmina si matenne viva senz'alcun nutrimento per sei settimane' dopo aver deposto 1200 uova, e cinque insetti perfetti furono inviati per posta dal Canadà a Londra e vi giunsero viventi ed in perfetto stato ».
      Il danno maggiore, com' è ben facile immaginare, è cagionato dalle larve, la cui voracità spaventosa distrugge foglie e steli, impedendo per tal modo la formazione dei tuberi del pomo di terra; tuttavia anche quello degli scarafaggi non è lieve. Si era concepito anche il timore che questo insetto fosse velenoso ; ma per fortuna o per minor male, solamente le larve, quando sono brancicate, tramandano un umore rossastro, astringente, che irrita leggermente la pelle.
      La doryphora decemlineata fu studiata la prima volta dal Say nel 1823 in varii luoghi delle Montagne Rocciose ; di là nel 1859 si andò estendendo verso occidente con una rapidità di più che 80 chilometri all'anno, e intanto che il dott. Walsh aveva computato che essa avrebbe raggiunto le coste dell'Atlantico nel 1880, vi è già arrivata da qualche tempo e, conforme dissi più sopra, ha avuto anche campo, portata sulle navi, di penetrare in Europa.
      A questa succinta esposizione farò seguire alcuni cenni intorno ai rimedii usati più o meno felicemente per combattere il terribile insetto. Comin-cierò dal notare che esso trova nemici in un uccello, guiraca ludoviciana, che, al dire del prof. Bessey citato dal Simeoni, « raro un tempo, si moltiplicò straordinariamente nell'Iowa, dopoché vi comparve e vi si estese la doryphora, alla quale fa un'implacabile guerra » ; in un grosso ragno, phalangium dorsatum e in parecchi altri insetti, dei quali citerò solo quattro, valendomi delle indicazioni del celebre Rondani, e sono tachina? doryphora, coccinella doryphorina, arma spinosa Say ? harpactor solanophilus : tutti questi uccidono le larve e il primo anche le ninfe.
      Poco assegnamento però è a fare su questi ajuti, e invece torna necessaria l'opera illuminata e perseverante dell'uomo per riuscire ad un costante ed utile effetto. Si è lodato molto l'uso di scatole e sacchetti con adatti imbuti o tramoggie alla bocca (fig. 2174 e 2175), entro cui, scotendole, si facciano cadere le dorifore. Il Riley, se non erro, consiglia di allettarle a mucchietti di pomi di terra disposti qua e là nei campi, di sorprenderle cosi riunite ed ucciderle. Il prof. Verril raccomanda l'uso del verde di Parigi (arsenito e acetato di rame) misto a otto o dodici parti di farina e a tre di cenere vegetale da spargersi sulle piante bagnate di rugiada. Neil'Entomologo canadese è una consimile raccomandazione, e si trovano anzi le precise indicazioni per una miscela da somministrare a unt^iOOQLe


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (414/519)






Naudin Simeoni Canadà Londra Say Montagne Rocciose Atlantico Europa Simeoni Iowa Rondani Say Riley Parigi Entomologo