Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DORSTENIA — DOSITEANI
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La lunghezza del dorso è anche soggetta a variare.
Il dorso lungo è sovente insellato, ed in ogni caso, mentre dà molta dolcezza alle reazioni, diminuisce la forza dell'animale, soprattutto pel servizio della sella o del basto.
Il dorso corto al contrario è poco pieghevole, e conseguentemente più forte pel tiro, come per gli altri servizii.
Il dorso è soggetto a contusioni analoghe a quello del Garrese (V.), prodotte com'esse dalla pressione della sella. Esse sono pure di guarigione difficile, inameno pericolose, attesa la minore complicazione anatomica della regione. Qualche volta la contusione determina all'estremità delle apofisi spinose delle vertebre un tumore osseo che persiste, e non diviene pregiudicievole al servizio dell'animale se non quando è voluminoso.
DORSTENIA (Dors tenia) (bot.). V. Contrajerva.
DORT. V. Dordrecht.
DORTESIA (tool.). — Genere d'insetti emitteri, omotteri, della famiglia dei gallinsetti, che vive nelle euforbie, ortiche, nei giranii, e fornisce una cera ed una materia colorante.
DORTMUND (geogr.). — La più importante città della Westfalia, sulla ferrovia Colonia-Minden, sullo rive dell'Emscher, centro di un importante distretto minerario, con 44,454 abitanti (1871).
DORVAL (Maria Amalia Tommasa DELAUNAY, madama) (biogr.). — Celebre attrice francese, nata a Lorient verso il 1801, morta a Parigi nel 1849, esordi a Lilla nelle parti di fanciullo, e sposatasi a quattordici anni con un ballerino di nome Allan, che aveva preso al teatro il nome di Dorval, prosegui a recitare a Bajona, a Parigi e altrove, finché il celebre attore Potier, riconosciuti i suoi talenti a Strasborgo, la fece entrare nel teatro della Porta San Martino a Parigi,ove segnalossi principalmente nella parte d'Adele d'Hervey de\YAntony di Alessandro Dumas. Chiamata al Théatre-Frangais, ella esordi nel febbrajo 1834 in un dramma intitolato Une Liaison, ed eccitò l'ammirazione universale nelle parti di Caterina Bell del Chatterton di De Vigny e della Tisbe àe\YAngelo di V. Hugo. La naturalezza e l'ispirazione furono le doti principali di madama Dorval, la quale contribuì grandemente al trionfo del romanticismo sul classicismo nel teatro francese. Ella aveva sposato in seconde nozze l'arguto scrittor di appendici giornalistiche Merle, il quale le sopravvisse poco tempo.
Vedi George Sand, Histoire de ma vie.
DORYPHORA DECEMLINEATA. V. Dorifora.
DOSAMENTO (chim.). —Chiamasi dosamento l'operazione mediante la quale si determina la quantità di sostanza utile, considerata in istato puro, che si contiene in una data materia contenente più o meno di corpi eterogenei o inerti o dannosi. Per esempio, quando vuoisi far acquisto di potassa del commercio, che é carbonato di potassa impuro, si procede al dosamento della potassa contenutavi in istato di carbonato, ed a seconda della quantità riconosciutavi si dà valore alla merce. Fassi ugual cosa per le sode greggie, per il cloruro di calce, ecc. (V. Alcalimetrla e Clorometria).
L'operazione per trovare la dose o proporzione della sostanza utile dicesi eziandio valutazione deltitolo, ricerca o determinazione del titolo. É importantissimo che gl'industriali ed i trafficanti di droghe conoscano l'arte del dosamento, giacché potrebbero senza di essa patire molte e gravi frodi da coloro che sogliono falsificare tali mercanzie.
DOSE o DOSA (farmacol. e terap.). — Nome dato alla quantità di un rimedio che somministrare si deve in una o più volte, ed alla quantità degl'ingredienti d'una ricetta qualunque. Chiamasi dose generale la quantità intera del rimedio che prender si deve in un dato intervallo di tempo, e dose speciale quella parte del medicamento che si amministra in una sola volta. Nel determinare le dosi i medici si servono ora del peso, ora della misura (V. Misura e Peso), e nello stendere la ricetta essi devono indicare la dose speciale ossia il modo con cui si vuol somministrare il rimedio ; cosa che è dovere del farmacista eli notare in una cartolina che rimanga appesa alla boccetta, o che serva ad avviluppat e il rimedio. Debbonsi poi seguitare religiosamente i precetti del curante nell'amministrazione delle dosi speciali, potendo altrimente nascere gravissimi inconvenienti. La dose varia secondo l'età, il sesso, il temperamento, la costituzione, il modo di vivere, l'abitudine ed il genere e la lunghezza della malattia da cui è travagliato l'infermo. A quest'ultima circostanza conviene che badino le persone estranee all'arte, le quali essendo assuefatte a prendere da sè questo o quel rimedio, specialmente tolto dalla classe dei purganti, quando provano qualche leggero incomodo di salute, credono che lo stesso rimedio, e soprattutto la stessa dose, possano essere convenienti nello stato di malattia, mentre invece si richiederà una dose assai maggiore o minore. Insomma dalla dose dipende il più delle volte l'efficacia di un medicamento, e perciò questa vuol essere determinata da persona dell'arte.
DOSI Girolamo (biogr.). — Architetto, nato nel 1695 a Carpi, nel ducato di Modena, morto nel 1775, fu allievo, a Roma, del eavalier Fontana, e divenne architetto di Benedetto XIII e di Clemente XII. Le sue opere principali sono la villa Cibo, il lazzaretto d'Ancona, la cittadella di Civita-Castellana e le cattedrali d'Albano e di Velletri. Dosi fu incaricato altresì del restauro di Santa Maria Maggiore di Roma, e lo eseguì con gusto e successo.
D0SI0 (biogr.). —- Scultore ed architetto, nato nel 1533; morto verso il 1600. Recossi in età di quindici anni a Roma, ove, dopo aver lavorato qualche tempo nell'officina di un orefice, diede opera con successo alla scoltura sotto Raffaello di Montelupo. Egli condusse pel palazzo di Belvedere molte statue e bassorilievi, e fra le sue opere migliori annoverasi il busto d'Annibal Caro, collocato sul sepolcro di questo celebre letterato in San Lorenzo in Da-maso. Appresso ei studiò architettura, ed oltre molti editìzii in Roma, costruì in Santa Croce di Firenze una bella cappella per la famiglia Nicco-lini, ornata di marmi e statue. Egli aveva intrapreso altresì a Firenze la costruzione di un palazzo arcivescovile, cl:e rimase incompiuto.
DOSITEANI (stor. eccl.). — Poco sappiamo degli errori di quest'antica setta che era fra' Samaritani. Erano sì rigidi osservatori dell'astinenza dalle opere
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