Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DOWNHAM MARKET - DRACOCEFALOm
della provincia di Ulster in Irlanda, con 277,775 abitanti ( 187 J ). Le principali città sono Downpatrick, Newry, Newtownards, Benubridge e Donaghadee.
DOWNHAM MARKET (geogr.). — Città del Norfolk, in Inghilterra, con 2752 abitanti.
DOWNPATRICK (geogr.). — Città della contea di Down, in Irlanda, alla foce della Quoyle, con 3621 abitanti.
DOWNS (geogr.). — Con questo nome, che vale Dune, s'indica in Inghilterra un seno di rifugio sulla costa S. E. del Kent, di fronte a Ramsgate e Deal.
DOWNTON (geogr.). — Città nel S. E. del Wiltshire, sulla destra riva dell'Aron, con 3654 abitanti.
DOXARAS Panagiota (biogr.). — Pittore greco moderno, visse sullo scorcio del secolo xvu, e rese, in qualità di soldato, servigi segnalati ai Veneziani nelle loro guerre contro i Turchi. Nella volta della chiesa di Santo Spiridione a Corfù animiransi diciassette grandi dipinti del suo pennello. Ei tradusse altresì in greco moderno il Trattato della pittura di Leonardo da Vinci e altre opere risguardanti quest'arte, e queste traduzioni formano un bel manoscritto ornato di disegni a penna che conservasi nella biblioteca di San Marco in Venezia. — Suo figlio Niccolò fu pittore d'assai anch'egli e condusse molti lavori nelle isole di Zante e di Santa Maura.
DO YEN Gabriele Francesco (biogr.))'*- Celebre pittore francese, nato a Parigi nel 1726, in età di appena vent'anni guadagnò, come allievo di Vanloo, il gran premio della pittura. Nel 1748 trasferissi a Roma, indi a Napoli, Venezia e Bologna per istu-diare i capolavori dei grandi maestri italiani. Tornato in Parigi, visse lungo tempo nella ritiratezza, finché la sua Virginia, condotta in due anni, gli schiuse nel 1758 le porte dell'Accademia di pittura. La sua fama crebbe principalmente per il suo bel dipinto La peste per la chiesa di San Rocco, il quale reputavasi il suo capolavoro. Per dar maggiore verità alle sue opere. Doyen costumava recarsi negli ospedali per istudiare i lineamenti dei malati e morenti. Uno de' suoi più bei lavori, specialmente per ciò che si riferisce alla disposizione, è la Morte di san Luigi nella cappella degl'Invalidi. Al\principio della rivoluzione Caterina II lo chiamò in Russia e lo nominò professore all'Accademia di pittura di Pietroborgo, ove morì il 5 luglio 1806.
DOZZA o DOCCIA (geogr.). — Comune nella provincia di Bologna, circondario d'Imola, con 2331 abitanti.
DRACENA (Dracena) (bot.). — Genere di piante appartenente alla famiglia delle asparaginee, all'esamina moriogiuia del sistema sessuale, distinto per i caratteri seguenti: perigonio spartito in sei lacinie erette ; filamenti ingrossati verso la metà della loro , lunghezza; bacca globulosa a tre logge monosperme, di cui due abortiscono quasi sempre.
Questo genere comprende quattordici specie all'in-circa, native delle regioni intertropicali, cioè le une dell'India, della Cina e delle isole dell'Oceano Pacifico, le altre del capo di Buona Speranza, delle coste dell'Africa australe o delle vicine isole; una sola trovasi nella parte settentrionale del continente americano, nell'alto Canadà e sulle gelide rive della baja d'Hudson.
Questi vegetali rassomigliano pel loro aspetto allepalme, ma se ne scostano per la grossezza straordinaria che acquistano alcuni di essi, e per i loro rami che portano un ciuffo terminale di foglie semplici, ordinariamente ensiformi o lanceolate. Le specie più interessanti sono le seguenti :
Dracena sangue di drago (draccena draco L.,palma draco Mill.; calamus draco Willd.). (V. Drago [sangue di]).
Dracena porporina (draccena terminalis L.). — Stipite cilindrico, bigiastro, nudo nella maggior parte della sua lunghezza, segnato da cicatrici circolari che risultano dalla caduta delle vecchie foglie, coronato alla sommità da un fascio di diciotto a venti foglie ; foglie lanceolate, ristrette inferiormente in un picciuolo canàlicolato, alquanto dilatato ed abbracciale alla base; fiori porporini numerosissimi, disposti in pannocchia terminale composta di grappoli ramosi ; pedicelli alterni, solitarii, più brevi del fiore, circondati alla base da una gluma ottusa. Il colore rosso della pannocchia si estende ordinariamente alle foglie e talora anche allo stipite. Avvi una varietà a foglie screziate. Questa specie è nativa della Cina.
Dracena a parasole (draceena umlraculifera Jacq.). — Stipite arboreo alto da 2 a 3 metri, coronato alla sommità da un fascio di foglie lanceolate, ristrette alle due estremità, patenti a mo' di parasole, dal cui centro nasce un corimbo brevissimo, compatto, carico di fiori bianchi internamente, porporini esternamente, lunghi circa 3 centimetri, che si succedono per lo spazio di due mesi ; corolle imbutiformi, col tubo due volte più lungo del lembo. Questa specie è nativa dell'isola Maurizio.
Le specie sovra descritte trovansi non di rado coltivate in calidario negli orti botanici e nei giardini degli amatori; vogliono terra leggera e frequenti annaffiature du:ante i quattro mesi della calda stagione, in cui tengonsi fuori del calidario ad una esposizione riparata dai venti freddi: si moltiplicano per talee (V. Drago [sangue di]).
DRACENINA o DRACINA (chim.). — Nome dato da Melandri ad una materia rossa che rimane indi-sciolta quando si tratta il sangue di drago con acqua acidulata dall'acido solforico.
DRACHENFELS (geogr). — Con questo nome, che vale Rupe del Dragone, indicasi un monte sul Reno, della catena del Siebengebirge, sulla destra del fiume, in prossimità della città di Bonn. È di origine vulcanica, formato di lava, trachite e basalto. DRACICO ACIDO. V. Anisico acido.
BRACILO (chim.). — Uno dei nomi del metastirolo (V. Stirolo).
DRACOCEFALO (Dracocephalum) (hot.). — Genere di piante appartenente alladidinamiagimnospermia del sistema sessuale, alla famiglia delle labiate, i cui caratteri sono : calice quasi eguale, a cinque divisioni; fauce della corolla turgida, col labbro superiore intiero o smarginato, l'inferiore a tre divisioni.
Questo genere comprende circa trenta specie, la maggior parte erbacee, alcune poche suffruticanti, native dell'America o dell'Asia, pochissime d'Europa, a foglie opposte, intiere od incise, fiori muniti di brattee, disposti a spiga od a verticillo, di rado a peduncoli ascellari uniflori o moltiflori.
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