Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DRAGO VOLANTE
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      avrebbe trovato che quella parte che si discioglie nell'acqua e nell'etere è una sostanza corrispondente alla formola OH*°04. Herbe rger trovò in 100 parti del sangue di drago in grani:
      Resina acida, amorfa, rossa, che chiamò
      draconiàe..........90,7
      Materia grassa, solubile nell'etere . . 2,0
      Acido benzoico.........3,0
      Fosfato di calce.........3,7
      Ossalato di calce.........1,6
      101,0
      La soluzione alcoolica precipita in rosso od in viola i sali metallici, volge al giallo quando è trattata coll'acido solforico o col cloridrico, e versandovi acqua precipita un composto giallo o rossigno della resina coll'acido, che è solubile lievemente nell'acqua, in gialliccio, ma ritorna al rosso col mezzo degli alcali. Melandri opinò che le resine combinate cogli alcali fossero alcaloidi, e le desiguò coi nomi ^ di dracina, dracenina e draconina. L'acido nitrico aggredisce il sangue di drago; quello della densità di 1,33 ne ingenera acido ossalico; se diluito con ngual peso d'acqua, e scaldando, ne produce dell'acido nitrobenzoico, ed un secondo acido non volatile.
      Allorquando il sangue di drago è scaldato gradatamente si fonde, e svolge sopra 210° una ^piccola quantità di acqua, acida con acetonio ed acido benzoico ; crescendo il calore, comincia a gonfiare, e sprigiona anidride carbonica ed ossido di carbonio, insieme con vapore acquoso e fumi'bianchi che si condensano in un liquido rosso-bruno. Nella porzione oleosa dello stillato si riscontrano due idrocarburi, il dracile e il draconile, il primo dei quali è identico col toluene o idruro di benzoile, ed il secondo col metacinnainene o inetastirole. Vi ha pure dell'acido benzoico con un olio ossigenato, mobile, scolorito, più pesante dell'acqua, insolu-bile in essa, solubile nell'alcoole e nell'etere, e col punto di bollitura a 200°; trattato con potassa, j produce acido benzoico ed un altro prodotto non peranco esaminato.
      È usato di raro come astringente in dose di 1 gr. a 5 gr. Si fa eziandio con esso una polvere da applicare sulle piccole ferite, come quelle, p. e., prodotte dalle sanguisughe, per istagnare il sangue, possedendo virtù emostatica. Si adopera come dentifricio (V. Dracena).
      DRAGO VOLANTE (imecc.). — Con questo nome e con quelli di aquilone, bandiera, cervo volante o cometa chiamasi un piano formato d'una leggiera intelajatura, sulla quale si stende carta, tela od altro. La sua figura può in molte guise variarsi, mai è spesso quella a cuore: vi si attaccano fuuieelle verso la parte superiore ed al basso, di tale lunghezza relativa che riunendone tutti i capi in una sola quando sono tese, il piano prenda un'inclinazione di 45 gradi. Se si espone questo piano all'urto dell'aria, sia tirandovelo contro rapidamente, sia presentandolo al vento, la forza della spinta che ne risulta si decompone secondo le leggi del Plano inclinato (V.), ed una parte di essa lo fa inalzare. Affinchè conservi la posizione dovuta, se ne porta il centro di gravità verso il basso, attaccandovi colà
      un peso od una lunga coda, donde vennegli il nome di cometa.
      All'articolo Cervo volante accennossi essere questo congegno, in piccole dimensioni, un balocco ben noto ai fanciulli, e Franklin ed altri fisici averne tratto partito per iscandagliare e raccogliere la Elettricità, atmosferica, rimandando a quella parola per ulteriori ragguagli. Ridotto però a maggiori grandezze, a varii usi prestossi, ed a parecchi altri venne proposto, dei quali crediamo curiosa ed utile la conoscenza.
      Draghi volanti di colori diversi e muniti di notte di lauterne semplici od a vetri colorati, impiega-ronsi quale mezzo strategico, quali telegrafi per trasmettere segnali fra corpi di truppe divisi od a fortezze assediate, dal che in alcuni casi può dipendere la sorte d'una città o d'una battaglia.
      Prestarono talvolta grande ajuto per portare ed attaccare una fune in cima a torri inaccessibili o ad alberi sui quali occorreva salire, o per inviarla dalla, spiaggia a bordo o viceversa d'una nave in pericolo, cui può riuscire unica via di salvezza.
      Sperlin fece sperimenti di questo genere a Memel, mandando dal bordo di una nave a terra una corda lunga 350 metri e più, con un drago volante costruito in fórma particolare, così da poterlo far scendere a qualsiasi punto intermedio fra 30 e 420 metri, da resistere ad ogni intemperie e da potersi ?maneggiare da unica sola persona.
      Il celebre fisico napoletano Giovanni Porta fino dal suo tempo aveva fatto volare degli animali col drago volante, e Franklin aveva pensato a valersene per sollevare uno o più uomini, e mostratane la possibilità.
      Importante applicazione dei draghi volanti è pur quella ai palloni trattenuti ad altezza limitata o, cpme diconsi, prigionieri, i squali potrebbero prestare utili servigi si,in pace che in guerra per rilievo di piani, paesi, viste a volo d'uccello e simili usi, se non avessero l'inconveniente che il più leggiero soffio di vento li cala al suolo facendo loro descrivere un arco di circolo che ha la lunghezza della fune per raggio e il punto d'attacco di essa per centro. Coutelle, in occasione dell'assedio di Magonza, essendosi alzato in un pallone prigioniero 1 per riconoscere lo stato della piazza, stava già per i raggiungere lo scopo suo essendo giunto a discernere i movimenti delle truppe nell'interno dell'assediata città, allorché alzatosi un lievissimo venticello , fece calare il pallone, che percuotendo la terra rimbalzava per poi ricadere di nuovo, sicché fu d'uopo desistere. Si comprende facilmente che adattando a questi palloni un drago volante di ampiezza proporzionata al bisogno ed opportunamente disposto, una parte della forza del vento tenderebbe a sollevarlo insieme col pallone, e lotterebbe tanto più vittoriosamente contro l'azione abbassatrice, che crescendo al pari di essa esattamente in proporzione del vento, rimarrebbe sempre superiore, senza altri limiti tranne quelli della resistenza del pallone, del drago e della fune che li rattiene alla violenza del vento. Peltier espose in fatto alla Società filonautica di Parigi, varie persone essere giunte a mantenere fermi e ad altezza costante palloni prigionieri attaccando ad essi draghi volanti.
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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