Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DRAMMAlffland, e dei modernissimi, Grillparger, Gutzkow, Laube, Mosenthal, Federico Halm, ecc., composero una gran quantità di drammi, i quali costituiscono oggimai la parte principale dei repertorii teatrali. In Italia Goldoni, l'Albergati, i due Federici, per tacer di molti altri e dei viventi, misero in voga il nuovo genere. Il dramma, in una parola, s'infiltrò in ogni dove, pigliò tutte le forme, si fece tragedia, opera, opera comica, vaudeville, ecc. Il melodramma non è che un dramma più brutale, più popolare, meno artistico, il quale è al vero dramma quello che è la farsa alla commedia.
Il dramma padroneggia al di d'oggi sulle scene ; la tragedia e la commedia gli hanno ceduto il luogo e non vivono che per esso ; impadronitosi dell'istoria, ei la riproduce pressoché sempre, non trasformandola, ricreandola, come Shakspeare e Schiller, si materializzandola, esagerando il suo lato realista e sensuale. Il dramma moderno, con la sua mistura di grandezza e meschinità, di nobiltà e di miseria, di serio e di comico, di riso e di lacrime, è l'immagine dell'attuale società mista, errante, incerta, che ride e piange ad un tempo, che ha i piè nel fango e la testa in cielo, che sogna l'infinito sul letto della corruzione, del delitto e soprattutto del vizio, che parla d'ideale e noi comprende, di spiritualismo e non si dà pensiero che dei godimenti materiali. Il dramma moderno è, per così dire, un prodotto forzato dell'evo nostro, e gli scrittori ne hanno trovato il modello in Shakspeare; ma Shakspeare ha scritto tragedie e commedie, tragedie miste di scene buffonesche, commedie sparse di fantasie incantevoli; il nostro dramma non ha guari tolto da Shakspeare che la scorza e la forma disordinata, ma non la poesia divina, la conoscenza profonda del cuore umano e l'espressione inarrivabile. Ciò non toglie però che certi drammi, come YEgmont di Goethe, e VAmore e raggiro di Schiller, a mo' d'esempio, non contengano bellezze sovrane.
Sfortunatamente drammi siffatti sono assai rari, e nella più parte di essi la poesia è surrogata dall'esagerazione, dal falso sentimentalismo e dall'immoralità. Esatte o no, sonvi pitture che non s'hanno a porre davanti gli occhi della moltitudine, vi sono piaghe che non si denno mettere a nudo davanti tutti gli occhi. Il dramma moderno calunnia spesso la società, e quando bene, com'esso afferma, non facesse che riprodurla, sarebbe ancora colpevole, perocché, svelando i mezzi, gli argomenti, gli arcani del delitto e del vizio, ne trasfonde la tentazione nel cuore degli spettatori. Qual donna onesta, nello stretto significato della parola, può assistere, ad esempio, alla rappresentazione della Dame aux Camélias, delle Fxlles de marbré, del Demi-monde e di altre siffatte seducenti pitture, senza arrossire del proprio sesso? E quante donne non uscirono da simili spettacoli, anziché migliorate, perdute? La società odierna è così fatta, ci si dirà: sia pure, mail dramma dee riflettere le passioni, i sentimenti, i delitti, se vuoisi, ma non il vizio ridotto a sistema, se non volete che divenga lenocinio.
Le opere drammatiche indigene della Spagnade-nominansi tutte commedie, sia che trattino di grandi avvenimenti politici, in cui si compiace tragedia; sià che ritraggano gì* infortunii domestici, che sonol'essenza del dramma borghese ; sia finalmente che si dilettino nelle combinazioni d'intrighi di cappa e spada. Queste opere però hanno pressoché sempre un largo stampo ideale, e se il misto di riso e pianto le avvicina ai drammi, ne le distingue il loro carattere poetico, od assegna loro almeno un posto a parte.— Le cronache in dialoghi e le grandi opere drammatiche di Shakspeare meritano somigliantemente un posto distinto ; esse sono la tragedia ampliata insieme e democratizzata, raggiungono la poesia più sublime senza sdegnare la realtà più volgare, e formano nella loro ampiezza una specie di transazione grandiosa dalla tragedia al dramma.
I drammi spagnuoli sono divisi regolarmente in tre giornate, e questa divisione è la più semplice e la più razionale. La scena cambia frequentemente nel teatro spagnuolo, come nell'inglese e nel tedesco, e l'imitazione di questi cambiamenti ha occasionato i mutamenti di decorazioni in un medesimo atto, chiamati scene e quadri (tableaux) in Francia, i quali risecando troppo di frequente la rappresentazione, inducono una certa stanchezza che non è sempre bastantemente risarcita dall'interesse prodotto dalla nuova decorazione.
La poetica del dramma risulta dalla sua essenza. Esso ha per fine di riprodurre la natura reale e non idealizzata, e pone per conseguenza la più gran cura nella verità dei particolari, degli accessorii e del linguaggio passionato. Essendo un po'd'esagerazione sempre necessaria all'ottica del teatro, nella stessa guisa che la tragedia esagera i sentimenti spiritualisti e stilla la passione, e che la commedia esagera, depurandolo, generalizzandolo, il grottesco, così il dramma esagera la passione, qual che sia la forma ch'essa riveste ; esso studiasi anzitutto a fare illusione, e il suo trionfo è compiuto quando riesce a/ persuadere lo spettatore ch'egli ha dinanzi gli occhi la verità materiale.
L'arte poi di condurre simili lavori drammatici, osserva il Gherardini, consiste nell'ordinarne i diversi elementi serii ed allegri con saggia misura, e nell'assegnar loro felici proporzioni, tanto che le impressioni di un elemento venganoopportunamente modificate dalle impressioni dell'altro, senza che s vicenda si distruggano, e l'anima passi con agevole alternativa da uno stato di giocondità moderato a quello di una dolce malinconia. Il piacere che dee produrre il dramma non tanto ha da nascere dal riso, quanto dalle lagrime di tenerezza e di gioja, e però non gli sta bene nè il comico esagerato della farsa, nè tutto ciò che può eccitare afflizioni troppo gravi e turbamenti troppo vivi e terrore, che si cadrebbe nella tragicommedia.
Chiuderemo quest'articolo con la seguente osservazione del sullodato Gherardini : « Il favore ond'è cortese il popolo verso il dramma e, per avventura, la maggior facilità che trovano gli autori a svegliar teneri sentimenti che a muovere il riso hanno fortemente pregiudicato alla coltivazione della pnra commedia. Oggimai tutti gli scrittori comici pendono, qual più qual meno, nel commovente e nel piagnoloso; di maniera che, ove presto non sorga qualche ingegno privilegiato, il quale ritiri la commedia dentro i proprii termini, meglio che al teatri troveremo l'allegria nelle Notti di Young ».
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