Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DRAMMA - DRAMMATICA MUSICA
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      DRAMMA (Draehma, (archeol. e numism).
      — Unità di peso e di moneta presso gli antichi Greci, la quale nell'una e nell'altra qualità dividerai in sei oboli. Come moneta essa era la principale d'argento che fosse in corso, ma v'erano dramme di due tipi o titoli diversi, l'attica e l'egi-Deta, l'una o l'altra delle quali era di preferenza adottata nei varii Stati.
      H peso medio della dramma attica dai tempi di Solone a quelli di Alessandro fu di circa 65 grani di puro argento; dopo Alessandro a poco a poco fu ridotta a 63 grani. Il suo valore è variamente calcolato, ma posta a confronto col prezzo presente dell'argento si può dire che era di poco inferiore alla lira nostrale ossia al franco; benché questi calcoli, come dimostrò evidentemente G. B. Say, siano sempre fondati sul falso, poiché il valore dei metalli preziosi è cosa puramente relativa, e si manca di una comune misura per apprezzarlo nei varii tempi. Si sa tuttavia che ai tempi di Solone si poteva comprare una pecora per una dramma e un bue per cinque, mentre a quelli di Demostene un bue costava sino a ottanta dramme e un agnello dieci.
      La dramma, come si è detto, constava di sei oboli, e gli Ateniesi avevano monete d'argento da quattro dramme sino a un quarto di obolo. Nelle collezioni trovasi comunemente la tetradramma, e raramente la didramma; tridramme, a quel che pare, non ne rimangono. Incontranti però tutte le divisioni relative all'obolo, cioè il tetrobolo, il trio-bolo, il diobolo e l'obolo con le sue frazioni di uno, due e tre quarti.
      Fig. 2181. — Dramma attica. Argento. — Grandezza vera.
      Cento dramme formavano una mina, e sessanta mine un Talento (V.). La tetradramma fu nei tempi meno antichi di Atene chiamata anche stater (crroip), nome che nel fiorire della repubblica fu specialmente dato ad una moneta d'oro eguale in valore a venti dramme. Si fecero poscia oboli di bronzo, ma nei migliori tempi di Atene non si parla che di oboli d'argento. Il -/*Xxooc (chalcus) era una moneta di rame del valore dell'ottava parte di un obolo. La dramma del tipo ateniese era in uso a Corinto, Cirene e Acanto, come pure nell'Acar-nania, Amfilochia, Leucadia, Epiro e Sicilia. Eguale era il titolo dell'oro di Filippo, e Alessandro l'introdusse eziandio per l'argento.
      La moneta d'Egina sembra essere stata in uso nella Grecia sin da tempi assai remoti ; e secondo i più antichi scrittori le prime monete vi sarebbero state coniate per ordine di Fidone d'Argo. Il loro titolo fu adottato in quasi tutti gli Stati del Peloponneso, tranne Corinto. Fu pure ricevuto nella ' Beozia e in alcune altre parti della Grecia setten-
      trionale, mentre l'attioo prevaleva generalmente nelle città marittime e commercianti. Il peso medio della dramma egineta era di 96 grani inchiusa la lega, ossia di 93 grani di puro argento ; onde superava quello dell'attica di quasi un terzo. Credesi che la più grossa moneta d'argento del tipo d'Egina fosse la didramma.
      Fig. 2182. — Dramma egineta. Argento. — Grandezza vera.
      Polluce pretende che la dramma egineta stesse all'attica come 5 a 3 ; ma egli è evidente che nou parla della dramma attica dei tempi di Pericle o di Alessandro, bensì di quella che passava per attica sotto i successori di Augusto, ed era forse eguale al denario romano allora ridotto a 53 grani (V. Denario).
      Le dramme d'Atene e di Egina erano, come si è detto, i tipi principali delle monete della Grecia ; ma v'era un terzo tipo alquanto sparso, cioè l'antico della Macedonia adottato poi dai re greci di Egitto. Il peso medio di tal dramma era di circa 100 grani inchiusa la lega. Alcuni supposero che questa fosse in realtà una didramma, ma ciò non è possibile, poiché esistono grosse monete che ne sono il quadruplo, e pure non si parla che di tetradramma.
      Come i Romani contavano a sesterzii, così i Greci generalmente contavano a dramme ; e però quando negli scrittori attici si trova indicata una somma senz'altra specificazione, si deve intendere di dramme (Bòckh, Econ. poi. d'Atene).
      L'unità monetaria del nuovo regno di Grecia, corrispondente alla nostra lira, ha ripreso la denominazione di dramma.
      DRAMMA (metr.). — Nome di un peso adottato generalmente dai medici, il quale corrisponde all'ottava parte dell'oncia medica e s'indicava già nelle ricette col segno 3 (V. Misura e Peso).
      DRAMMATICA ARTE (lett.). — È l'arte di rappresentare nel teatro un'azione (Sp$ua) sia immaginaria, sia storica, con lo sviluppo de' suoi motivi e delle sue conseguenze; di porre in iscena le passioni che spingono a quest'azione o quelle che le frappongono ostacolo, di commuovere gli spettatori eccitando in essi la compassione, il terrore, il riso e la gajezza. Noi trattiamo di proposito di quest'arte agli articoli Declamazione, Gesto, Mimica, Rappresentazione, Recitazione, come quelli nei quali sono paratamente svolti i suoi principii teorici e pratici.
      DRAMMATICA MUSICA (stor. mvs.). — Aristotele ci dice nella sua Poetica che la musica è una parte essenziale della tragedia, ma non c'insegna come essa divenisse tale. Dacier si provò di supplire a questa omissione facendoci intendere che l'abitudine e la passione naturale, che i Greci sentivano per la musica, avevano incorporata quest'arte nei^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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