Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DRAMMATICOal titolo di ciascuna commedia è conservato il nome dell'autore della musica e il genere d'accompagnamento di cui si è servito; sono sempre flauti, ma di diversa specie, e adoperati in diverse maniere. Il compositore è sempre Io stesso per le sei produzioni che ci restano di questo poeta; e sia che egli fosse di ciò incaricato dalla Repubblica, o che Terenzio ne fosse talmente soddisfatto da affidargli la musica di tutte le sue commedie, fatto è che a ciascheduno dei loro titoli leggesi: Modos fecit o modulavit Flaccus Claudii.
I cori che i Latini non introdussero nelle loro commedie, a malgrado dell'esempio dei Greci, erano presso questi ultimi una parte essenziale del dramma e soprattutto della tragedia. Tutti i primi poeti erano musici, e la musica era inseparabile dalla poesia; e i poeti drammatici greci non solo mettevano in musica le loro proprie produzioni, ma regolavano tutti i pasri e le attitudini dei danzatori di cui si sa che il coro era accompagnato, e fin anco il gesto degli attori.
Fontenelle ebbe a dire che il dramma in musica non soddisfarebbe mai i dotti e gli uomini di gusto, se non quando l'autore si troverebbe essere nel tempo stesso e poeta e musico. Rousseau diede un esempio di questa combinazione nel suo Indovino di villaggio, e con felice successo, visto lo stato della musica drammatica a' suoi tempi. Ma ai tempi nostri essa richiede un genio, una scienza, uno stile assai differente, e benché molti letterati coltivino tuttavia quest'arte, si può dire con Metastasio che io studio della musica moderna esige troppo tempo pe-ehè un uomo di lettere possa mai farsi un nome come compositore di professione (V. Opera).
DRAMMATICO (filol). — Dicesi delle opere composte pel teatro e rappresentanti un'azione tragica o comica. Dicesi anche di ciò che si riferisce o di ciò ch'è proprio delle opere drammatiche ed applicasi in senso analogo alle persone, Dramatis persona. Forma drammatica, quella di un'opera diversa da una teatrale, in cui l'autore, in luogo di raccontare o descrivere, pone in iscena e fa parlare tra di loro i personaggi stessi che introduce. — Drammatico dicesi ancora, in senso particolare, di ciò che interessa o commuove vivamente lo spettatore. Dicesi per estens:one quando si parla d'un poema epico, di un'istoria, d'un discorso, ecc., e Significa: che offre una pittura viva ed animata dell'azione, degli avvenimenti, sia che l'autore abbia o non abbia fatto uso delle forme drammatiche. Questa parola si applica nello stesso senso ai poeti epici, agli oratori, agli storici, ecrt., di cui le opere hanno questo carattere. — Drammatico è alle volte sostantivo mascolino, e significa allora il genere drammatico, la forma drammatica. Esso significa alle volte ciò che commuove particolarmente in un'opera teatrale, in un racconto, ecc.
DRAMMEN {geogr.). — Città marittima di Norvegia, nella provincia di Aggerhaus, sul fiume Prammen, che si scarica nel fiordo omonimo nel golfo di Chrlstiania, con 15,458 abitanti.
DRANGIANA (lat. Drangiana, gr. Apr^^O (geogr. ant.). — Antico distretto all'estremità orientale del moderno regno di Persia, comprendente il paese che nomasi oggidì Segestan o Seistan, e confinante Nuova Excicl. Ital. Voi.
- DRAPPELLO 977
al N. coli'Ari a, all'È. coirAr&cosia, &i S. colla Ce-drosia e all'O. colla Caramania, portando i suoi abitanti il nome diDrangi (Drangee, Apo^ai. Arrian., Anàb., m, 28 ; Strab., xv, pag. 721 ; Plin., vi, 23, s. 25) o Zarangi (Zarangee, Zapa^ov Z*pnY*10t» Pl»nM £•'» Arrian., vi, 17; m, 25 ed in greco anche Saponai. Herod., ni, 93; vii, 67, e Aapatv&u. Ptol., vi, 9, § 3). Il dotto Burnouf (Comment. sur le Jacna, pag. xcvin) ne derivò la denominazione da sarajo, vocabolo zendo che significa mare, e potrebbe quindi indicare coloro che abitavano sulle sponde o presso del mare o lago odierno di Zarah, che conserva evidentemente l'antica appellazionezendica(Wìlson, Ariana, pag. 152-53). Erodoto ci descrive iSarangi nell'esercito di Serse come cospicui per i loro vestiti, per gli abbigliamenti variopinti, per calzari fino a mezza gamba, e per i loro archi e frecce a foggia dei Medi. La Drangiana fu conquistata dal Magno Alessandro e riunita colle adjacenti provincie sotto il governo di un satrapo (Arrian., in, 28; Diod., xvn, 78). Il primo ad essere satrapo, fra i generali di Alessandro, dell'Aracosia e probabilmente della Drangiana, provincie conquistate a brevissimo intervallo l'una dopol'altra, si fu Menòne, comandante della cavalleria tessalica sotto il Macedone (Arrian., ur, 28) ; ma alla ripartizione del grande impero, fondato dall'estinto Alessandro, fra i supremi suoi duci e confidenti, toccò in sorte insieme coll'Aria a Stasanore di Soli, dall'isola di Cipro, uno dei più valorosi capi dell'esercito, nel 321 avanti Cristo (Diod., xvin, 3; Justin., xm, 4). Trasferito costui alla satrapia più importante della Battria e della Sog-diana, gli successe nella Drangiana il conterraneo Stasandro? ragguardevole pur egli fra i duci macedoni (Diod., xviii 39) ; nè gli storici parlano più delle vicende di cotesta provincia. Era dessa montuosa dal lato orientale o dell'Aracosia, ma all'O. era invece una grande pianura arenosa, somigliante al paese attiguo della Caramania, ora Kirman. I suoi precipui ed unici fiumi erano l'Erimandro, Etiman-dro od E ri manto (odierno Elmend), e Farnacotide, oggidì Ferrah Rud, avendo inoltre un lago di qualche estensione alla frontiera settentrionale, lambente l'Aria, e detto perciò lago d'Aria (Aria Lacus, il succitato Zarah).
Oltre ai Drangi, sembra che abitassero sulle loro terre anche altre tribù, per esempio, gli Ariaspi nella città omonima Ariaspe, all'estremità S. del paese, verso la G ed rosi a, e gli Evergeti, forse ramo di costoro, possessori di un territorio detto Tatacene e Batrii. Sembra eziandio che tutta codesta popolazione appartenesse alla medesima razza delle tribù limitrofe dell'Ariana, dell'Aracosia e della Gedrosia. La capitale della Drangiana eraProftasià (Prophta-sta,forse l'odierna Furrah; Wilson, Ariana, p. 154), mentre la capitale presente del Seistan è Dusciak, forse lo Zarang dei primi scrittori musulmani, affine pel suo nome con Drangiana; iiella cuneiforme iscrizione peisiana di Behistun il paese viene poi chiamato Zasaka.
Vedi Rawlinson, Meni. (pag. 1).
DRAPIA (geogr.). Comune della proviiicia di Catanzaro, circondario di Monteleone di Calabria, con 2558 abitanti.
DRAPPELLO (art. mil.). — Il suo primo significato VII.
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