Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DREELITE - DRESDADe vero telescopii inventore, ecc., di una lettera dell'inviato delle Provincie Unite in Inghilterra, nella quale questi asserisce, essere certo Zaccaria Jans, maestro di occhiali a Middleborgo, il vero inventore del microscopio; aggiungendo di avere veduto nelle mani del suo amico Cornelio Drebbel quello stesso microscopio costrutto da Zaccaria, e presentato all'arciduca Alberto, che poi donollo a Drebbel : o almeno si vuol confessare che un nomo onorato della stima dei sovrani, che scrisse due opere, una Sulla natura degli clementi, l'altra Della quintessenza, ecc., non era un idiota o un avventuriere. Drebbel morì a Londra nel 1634.
DREELITE (miner.). — Minerale romboedrico, che trovasi in minuti cristalli nelle roccie quarzose di Beaujen (Francia) e di BadenwSler (Baden).
DRENCHIA (geogr.). — Comune in provincia di Udine, circondario di S. Pietro al Natisone, con 1036 abitanti.
DRENTA (geogr.). — Provincia dell'Olanda, confinante all'È. coll'Annover, a N. e a N. E. con Gro-ninga, all'O. colla Frislandia, all'O. ed al S. col-l'Overyssel. Ha 108,056 abitanti.
DREPANIO Latino Parato (biogr.). — Poeta e panegirista latino, visse sullo scorcio del quarto secolo dell'era nostra, e pare fosse celeberrimo ai tempi suoi; ma non è noto al di d'oggi che per alcuni versi d'Ausonio ed un Panegirico di Teodosio inserito nella raccolta dei Panegyrici Veteres. Questa raccolta contiene undici arringhe eulogistiche agli imperatori romani. 11 discorso di Plinio in onore di Trajano apre la serie e compie la dozzina. L'undicesimo è quello di Drepanio, il quale chiude la serie dei panegiristi antichi. Egli era nativo di Aquitania nella Gallia ed intimo amico d'Ausonio, che lo chiama suo figlio e lo pone al di sopra di tutti i poeti, tranne Virgilio (Prcef. Epigramm., ldyll. vii). Non essendoci pervenuto verun frammento delle composizioni poetiche di Drepanio, non possiamo appurare la verità degli encomii d'Ausonio, i quali ci pajono però grandemente esagerati. 11 panegirico, mentre partecipa dei difetti degli altri, è meno stravagante nelle sue iperboli, e quantunque il linguaggio sia una specie di progenie ibrida mista di prosa e versi, havvi in esso un certo splendore di dizione, una scorrevolezza d'espressione ed anche un vigor di pensiero che ricorda a volte le floride grazie della scuola asiatica.
L'ediz.one principe dei Panegyrici Veteres in caratteri romani, senza luogo, data o nome di stampatore, ma credesi sia stata pubblicata a Milano intorno il 1482, e contiene, oltre i suddetti dodici panegirici, la Vita d'Agricola di Cornelio Tacito e frammenti di Petronio Arbitro. Molte altre edizioni ne furono fatte dipoi.
Vedi: T. G. Walch, Dissertatio de Panegyricis Veterum (Jena 1721) — T. G. Moerlin, De Panegyricis Veterum programma (Norimberga 1738) — Heyne, Censura XI1 Panegyricortim Veterum nei suoi Opuscula academica (voi. vi, pag. 80).
ItflESDA (in ted. Dresden) (geogr. e stor.). — Città ragguardevole della Germania, capitale del regno di Sassonia, situata al 51° 6' di lat. N. e all'I 1° 22' di long. E. Giace sulle due rive dell'Elba, al confluente del Weiseritz, e si divide principalmentein vecchia e nuova città, le quali sono fra loro congiunte da un ponte di pietra di sedici archi, stimato uno dei più belli d'Europa, la cui lunghezza è di 432 metri, e la larghezza di 11. La così detta vecchia città era anticamente munita di fortificazioni, le quali furono demolite dai Francesi l'anno 1810, e il sito già da esse occupato è ora stato in gran parte convertito in pubblico passeggio. La popolazione di Dresda è di 177,089 abitanti (1871), e l'Almanacco di Gotha del 1878 la porta a 197,295.
Questa città, la quale venne soprannominatala Firenze dell'Allemagna, presenta in complesso un aspetto di non comune bellezza, ma veduta ed esaminata partitamente, lascia pur molto a desiderare. La vecchia città ha strade strette, abitazioni oscure e soffocate, piazze irregolari, costruzioni che attestano la solidità piuttosto che l'eleganza, quantunque essa contenga i principali fra gli edifizii pubblici; la nuova contiene belle e larghe piazze, strade spaziose ed eleganti sobborghi. Fra le varie chiese di Dresda meritano particolar menzione la nuova chiesa dei cattolici, che è una delle più belle di Germania; quella di Santa Sofia o della Corte; l'altra di Nostra Donna, costrutta nel 1776 ad imitazione di San Pietro di Roma con una cupola altissima; quella di Santa Croce, enorme ammasso di pietre in forma di parallelogrammo, la cui alta torre, di 93 metri, domina tutta la città.
Parecchi dei più belli e vasti edifizii appartengono allo Stato, e fra questi il palazzo dove risiede il re, visto di fuori, è piuttosto somigliante ad una fortezza che ad un'abitazione regia, ma internamente ha ampii e magnifici appartamenti, e gli sovrasta una torre altissima. 11 vasto appartamento a pian terreno, detto la Volta Ferde(griine-gevolbe), contiene ancora una delle raccolte più ricche di cose rare e preziose, come gemme, perle, opere d'arte in oro, argento, ambra ed avorio, sebbene sia stata spogliata di alcuni capi di grandissimo pregio nelle guene ch'ebbero luogo fra l'Austria e la Prussia verso la metà del secolo scorso. Comunica col palazzo reale la galleria di pitture, la più bella raccolta di tal genere di tutta la Germania. Fondata nel 1560, erasi arricchita di tanti preziosi capolavori, che, secondo l'inventario del 1722, provengono da essa la maggior parte delle opere esistenti di Cranach, di Durer e d'altri antichi maestri tedeschi, non che parecchie tavole scelte della scuola italiana, come i due eccellenti paesaggi di Claudio Lorenese ed una tela del Tiziano. 11 re Augusto II formò coi varii oggetti d'arte del gabinetto creato dal suo antecessore parecchie collezioni separate. Questa fu l'origine della galleria particolare di quadri sorta dopo il 1723. A quelli del gabinetto d'Augusto I si aggiunsero i migliori dipinti della reggia e castelli, del pari che dell? chiese e cappelle. 11 barone Leplat, architetto del re, comprò nel 1723 per la nuova galleria la collazione di quadri della contessa Wrzowoez. a Praga, alla quale appartenevano la bella copia fiamminga della celebre Leda di Michelangelo ed alcuni buo . ritratti di Van Dyck. Lo stesso barone Leplat, colla compra delle antichità del le gallerie Chigi ed Albani. , pose il fondamento della collezione degli antichi ili Dresda nel 1728. Altri quadri fiamminghi e olaud»it^iOOQLe
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