Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DÉIZZATOJO - DROGHEDRIZZAT0J0 (tecn). — Varie arti hanno utensili di questo nome. Pel cappellaio è un pezzo di ottone di forma pressoché quadra con uno degli orli piegato un po'in tondo, e serve per dare al feltro la forma di cappello e farne scendere il nastro fino al basso. Per lo specchiajo è un semicircolo di ferro assai ben polito sull'orlo diritto che ne forma il diametro, e del quale si serve per drizzare sulla pietra la foglia di stagno che dee applicare sugli specchi, per ivi poi amalgamarla col mercurio. Per l'intagliatore in pietre fine è una piastra di ferro pulita ed esattamente drizzata, di cui si serve per ispianare le pietre. Oltre che a queste indicazioni speciali, crediamo potersi in generale applicare senza scrupolo il nome di drizsatojo a tutte quelle macchine o strumenti che hanno per iscopo di spianare o drizzare checché sia.
DRIZZONA (geogr.). — Comune nella provincia di Cremona, circondario di Casalinaggiore, con 1366 abitanti.
DRO (geogr). — Comune nel Trentino, distretto giudiziario di Arco, con 2900 abitanti.
DROGA (furmacol). — Nome generico degl'ingredienti medicinali, e particolare degli aromi, che si estende anche ai colori e ad altri preparati minerali che si usano nelle arti. Es endo frequentissimo l'uso di alterare le droghe, sostituendo lo: o sostanze aventi la stessa denominazione, ma di qualità di gran lunga inferiore, oppure sostanze che presentano bensì la maggior parte dei caratteri fisici della droga ricercata, ma che ne differiscono poi per la compostone chimica, o finalmente surrogando a droghe buone altre corrose dal tarlo, o guaste dall'umido o dall'acqua di mare, non solamente il farmacista deve avere una conoscenza perfetta di tutte le droghe, ed essere coscienzioso nell'adoperare soltanto le buone, ma la pubblica autorità vegliar deve acciò non s'introducano nel paese droghe falsificate, alterate o guaste. Ogni droga pei tanto, prima di essere abbandonata alla libertà del commercio interno, dovrebbe essere assoggettata ad un severo esame per parte di peisone perite ed intelligenti, e soprattutto che non esercitassero esse medesime questa specie di commercio, affinchè non possano peccare, od essere tacciate di parzialità,
DROGHE (comm). — Si dà in generale il nome di droghe alle diverse mercanzie che s'impiegano nella farmacopea, nell'economia domestica e nella tintura, il cui commercio si fa in grosso dai droghieri e al minuto dai farmacisti e dai mercanti di colori e di vernici. Nel linguaggio dei droghieri vi sono droghe semplici e droghe composte. Le semplici sono le materie prime, le quali, benché composte di due o più corpi elementari, entrano nella composizione di parecchie altre, e la cui preparazione è più facile. Le composte sono quelle che più direttamente s'impiegano e la cui preparazione ha richiesto, un maggior numero di manipolazioni.
Ecco una nomenclatura delle diverse sostanze principali che sono l'oggetto del commercio delle droghe, di molte delle quali si tratta a suo luogo nel corso dell'opera.
Acetato di potassa, acidi, agarico, aloè, allume, ambra, ambretta, amido, ancusa, anice, arrowroot,
arsenico bianco, rosso e giallo, asfalto, assa fètida, azzurro di Prussia, balsami, biacca, bitumi, borace, caccao, cacciù, caffè, canfora, cannella, cantaridi, capillari, cardamomo, cascarilla, cassia, cera, chermes, china, cinabro, cloruro d'autimonio, cocciniglia, cocco, coloquintida, colombo, copale, copparosa, corallo, corallina bianca, coriandolo, cremortartaro, creta di Brianzone, cromati, cubebe, echio, favagello, garofani, genziana, gialappa, gomma elastica, gomme, gommo-resiue, grane di Avignone ed altre per la tintura, indigo, ipecacuana, iride di Firenze, lacche, legni preziosi, legni da tintura, licheni, magnesia (carbonati), mandorle, manna, mastici, mercurio metallico, miele, miuio, mirra, muschio, musco di mare, noce moscata, noce vomica, olibano, olii essenziali, oppio, oppoponaco, Oriana, oricello, orpimento, pastello, pepe, pietra pomice, pilatro, pimento, potasse, prussiato di potassa, regolizia, reobarbaro, resine, ricino, sagù, salep, sali minerali, sali vegetali, salnitro, salsapariglia, sandracca, sangue di drago, scamonea, sena, serpentaria della Virginia, simaruba, sode, Bommacco, storace, talco, tapioca, tartaro, tè, terra d'ombra, terra di Siena, trementina, tripoli, vai-niglia, verderame, vermiglione, vitrioli, zafferano, zolfo, zucchero.
Questa lunga enumerazione può da sé sola far comprendere l'estensione del commercio del droghiere. Alcune di queste sostanze formano l'oggetto di un commercio considerevole; anzi ve n'ha che alimentano un commercio speciale, come il zucchero e il tè. Altre sono poco impiegate e quasi cadute in disuso. 11 commercio delle droghe andò soggetto a varii'cambiamenti, prodotti in gran parte dai progressi della chimica. Le spezierie, il cui uso si è straordinariamente diffuso dopo l'occupazione delle Indie per parte dei Portoghesi e degli Olandesi, cominciano a sparire dalle nostre mense.
Una novella industria, la fabbricazione dei prodotti chimici che da cinquantanni a questa parte ha fatto tanti progressi, ha dato una nuova direzione al commercio delle materie prime, oggetto delle speculazioni dei droghieri. Nuovi prodotti furono messi in circolazione, altri hanno ricevuto notevoli miglioramenti. Quindi avvenne che molti droghieri si sono fatti mercanti e qualche volta fabbricanti di prodotti chimici, e che all'incontro i mercanti di questi prodotti sono per gradi divenuti venditori di alcune delle sostanze propriamente chiamate droghe. 11 commercio delle droghe richiede molte cognizioni di geografia, di storia naturale, di chimica, di statistica e di economia industriale; poiché lo studio delle materie che abbraccia non è compiuto se non quando ha per iscopo di farne conoscere le qualità, i metodi di preparazione o di estrazione, le falsificazioni che se ne possono fare e la maniera di verificarle, la provenienza, gli osi e l'importanza commerciale. Egli è impossibile che i giovani facciano questo studio in un magazzino dove sono servi di tutti e allievi di nessuno. Dopo alcuni anni essi imparano a conoscere i diversi aspetti sotto i quali le materie si presentano, ma in tutto il rimanente sono profondamente ignoranti. Sarebbe quindi necessario che i giovani i quali si dànno a questa parte importante del commercio
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