Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DROGHEDA — DROME (LA)
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potessero frequentare qualche scuola in cui si facesse una storia esatta e compiuta di questi prodotti e se ne mostrassero saggi autentici. Una simile scuola coll'opportuno museo sarebbe da stabilirsi in un conservatorio d'arti e mestieri se ve ne fosse alcuno in cui si volesse veramente comprendere ogni specie d'insegnamento commerciale, industriale e d'agricoltura.
Uno studio regolare per i droghieri è tanto più necessario, chè tra le droghe vi sono molti veleni, i quali possono divenire pericolosi ove siano maneggiati da persone ignoranti o imprudenti. Ottimo o.dinamento è pertanto quello che è in vigore in alcuni paesi, nei quali la professione di droghiere non può venire esercitata da chi non ha subito un esame e non presenta guarentigie di fortuna e di moralità. Se non che è da dubitarsi che anche in questi paesi gli esami non siano sufficienti, non essendovi corsi di studio regolare.
Non finiremo senza citare alcune opere che si possono consultare con grandissimo frutto intorno a questa materia. Esse sono: Favre, De la sophis-tication des substances médicamentaires (Parigi 1812) — Guibourt, Histoires des drogues simples (ivi, 2» ediz., 1836) — Kapeler etCaventou, Manuel des pharmaciens et des droguistes, tradotto dal tedesco di Thesmayer (ivi 1821) — Desmarest, Traiié des falsifications relatives d la mèdi cine, aux arts et à Yéconomie domesiique (ivi 1828) — Fée, Cours d'histoire naturelle pharmaceutiqtte ou histoire des substances usitées dans la thérapcutique, Ics arts et Véconomie domestique (ivi 1828) — Bussy et Bou-tron-Charlard, Traité des moyens de reconnaitrc les falsifications des drogues simples et composées (ivi 1829).
DROGHEDA (geogr.). — Città marittima d'Irlanda, presso la Boy ne, sulla ferrovia Dublino-Belfast, con manifatture di filo e cotone, ed altre officine, e 13,500 abitanti.
DROGHIERE. V. Droghe.
DR0H0BICZ (geogr.). — Città dell'Austria, provincia di Gallizia, sulla Tyszmanika, tributaria del Dniester, con 16,884 abitanti.
DROITWICH (geogr.). — Città del Worchestershire, in Inghilterra, con 9510 abitanti.
DR0MAJ0 o DROMEO o DR0MICEJ0 (eool.). — Genere di uccelli terrestri della famiglia degli struzzi, che ha per caratteri : becco diritto, coi margini assai depressi, rotondato all'estremità, leggermente carenato di sopra; narici grandi, protette da una membrana e aprentisi al di sopra circa alla metà del becco; testa pennuta; coda quasi nuda, e piedi a tre dita. Il Lathara pose il dromajo nel genere casuario, ma i più recenti zoologi ne fanno un genere separato. Quest'uccello, indigenodellaNuola Olanda, in mole e grandezza non cede se non allo struzzo africano. Alcuni viaggiatori dicono che giunga all'altezza di oltre 2 metri, e la media di quelli che sono visti ne' serragli europei è da lm,52 ad lm,82. Di forma somiglia affatto allo struzzo, ma è più basso di gambe, più corto di collo e di conforma/ione più massiccia e più tozza. In distanza le sue penne rendono piuttosto sembianza di pelo, essendo di barbe deboli e separate. Il colore generale di esso è un brano smarrito, sprizzato di bigio sucido, che pre-
domina più particolarmente sulla superficie inferiore dell'uccello. Sulla testa e sul collo si fanno gradatamente più corte, assumono anche più l'apparenza di peli, e sono così rade sulla parte anteriore della gola e intorno alle orecchie, che vi si scorge distintamente la pelle, la quale è di color purpureo ; e questo è notabilissimo ne'vecchi, in cui quelle parti sono quasi nude. Le ale sono talmente piccole, che riescono quasi invisibili quando sono strette alla superficie del corpo. Esse sono vestite di penne in tutto simili a quelle del dorso, le quali dividonsi, per così dire, da una linea di mezzo e cascano graziosamente dall'uno e dall'altro lato. 11 colore del becco e dei piedi è di un nero fosco e quello dell'iride di un bruno pallido. Poco differiscono in colore i due sessi, ma i giovani, appena usciti dal guscio, hanno un addobbo più elegante. In questi il color generale è un bianco bigerognolo segnato sul dorso di due grandi fasce nere longitudinali e di due altre simili sui due lati, ciascuna suddivisa nel mezzo da una piccola linea bianca. Queste Btriscie continuano a correre su pel collo senza suddivisione, e sulla testa si perdono in macchie irregolari. Due altre fasce spezzate scendono sulla parte anteriore £el collo e del petto e terminano in una larga banda passante ai due lati attraverso alle coscie. Il becco e le gambe sono, come negli adulti, di color fosco. Quest'uccello cibasi di vegetali, di semenze, e principalmente di frutta, di radiche e d'erbaggi. Nello stato di natura sono rapidissimi nel correre (onde il loro nome di SpójjwK, corso) e fassene la caccia con cani, i quali però vi sono piuttosto renitenti, a cagione de'potenti calci che l'uccello può dare, e che, secondo i coloni, possono rompere la gamba di un uomo. E perciò il cane bene ammaestrato a questa caccia gli corre a paro e lo assalta al collo. Quantunque il dromeo sia stato assai volte prolifico in cattività, non si sa però bene come faccia il nido nello stato selvaggio, e credesi generalmente ch'esso consista in un semplice buco scavato in terra. Fa sei o sette uova che sono di un verde scuro. Pare che siano piuttosto costanti nell'appajarsi, e il maschio si posa e cova sul nido, mentre la femmina veglia e fa la guardia. Abitano nella parte meridionale della Nuova Olanda e nelle isole circonvicine, e solisene anche veduti sulla costa occidentale nel territorio ora conosciuto sotto il nome di Swan Kiver (fiume dei cigni). Si vuole che buona e saporita ne sia la carne, massime i quarti di dietro. Finora non si è descritta se non una sola specie di dromeo, ed è Venie o emeu o emù, il casuario della Nuova Olanda, il dromajus Novee Hollandite degli autori, D. ater di Vieillot, dromi-cejus australis di Swainson, ilparembang de' nativi ; ma l'indefesso Gould ne annunziò poco fa una seconda specie, più piccola dell'antecedente, alla quale egli dà il nome di dromajus parvulus, ma non è ben certo se ancora esista, giacche i soli due individui da lui veduti si trovavano nei musei di Parigi. Il dromicejus Nova Zealandice di Lesson non è altro che Vapterix australis di Sliaw, del quale parleremo trattando degli Struzzi (V.).
DROME (la) (geogr.). — Dipartimento della Francia, formato dalla parte meridionale dell'antica provincia del Delfinato, confinante al N. e al N. E. col dipartimento dell' lsère; all'È, con quello delle Alte
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