Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (463/519)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      mDRUIDICI MONUMENTI
      infatti che monumenti s.mili ai druidici esistenti in Francia, Irlanda, Inghilterra, Germania, Spagna e in qualche isola del Mediterraneo, si trovano anche nel Malabar, a Bombay ed altri luoghi dell'India, nella Palestina, nella Persia, nell'Africa e nell'America settentrionale, come pure nelle isole dell'arcipelago Indiano e del mare del Sud.
      L'uso delle pietre grezze come monumenti si perde nelle età più lontane, ed anche la Sacra Scrittura ce ne offre diversi esempii, e fra gli altri quello che si legge nel libro di Giosuè (iv, 3-23): i E le dodici pietre prese dal letto del Giordano, le pose Giosuè in Galgala, e disse ai figliuoli d'Israele: quando una volta domanderanno i vostri posteri ai padri loro e diranno ; che significano queste pietre ? voi gl'informerete e direte: Israele passò questo fiume Giordano di cui il letto era asciutto, avendone il Signore Iddio fatto sparire le acque dinanzi a voi sino a tanto che foste passati ». Ma le pietre grezze, anche prima di servire d'indici o ricordanze d'avvenimenti importanti ne'luoghi ove furono erette, erano state consacrate ad un uso ancora più nobile, imperocché presso molti popoli erano adorate siccome simbolo della divinità, e in quasi tutte le parti del mondo si trovano di queste pietre, che furono oggetti di culto per gli uomini di remotissime età. Non è pertanto necessario di ricorrere alla religione dei Druidi per ispiegare questi monumenti primitivi ; quindi chiameremo druidici soltanto quelli che si trovano sul territorio della Francia, della Gran Bretagna e delle sue dipendenze, e in qualche parte della Spagna. Nelle Isole Britanniche poi fa d'uopo separare da essi quelli che si riferiscono al culto di Odino, opere degli uomini del Settentrione, che varie volte invasero quelle isole.
      Molti archeologi immaginarono ipotesi più o meno ingegnose, più o meno ardite, ma tutte senza l'appoggio di alcuna prova, per determinare l'epoca dell'erezione dei monumenti druidici. Soltanto pare incontestabilmente provato che dopo la conquista fatta dai Romani dei paesi nei quali regnava la religione druidica, nessun monumento di questa specie si sia più inalzato, tranne qualche tumulo, e che per conseguenza quei monumenti che ancora esistono debbano ritenersi di epoche anteriori alla dominazione romana.
      Il druidismo, cacciato dai Romani dalla parte meridionale della Gallia e sempre più accerchiato e ristretto quanto più si estendeva la conquista, trovò rifugio nelle cupe foreste dell'Armoi ica e appoggio nel coraggio de' suoi selvaggi abitatori, i quali forse furono i soli che ad onta della conquista conservarono il carattere, la religione e i costumi nazionali. Quindi è che in questa parte della Francia si trova il maggior numero di monumenti druidici pervenuti fino a noi; e se altrove se ne incontrano alcuni , la loro conservazione è dovuta soltanto al caso od alla enormità delle masse che pajono dover sfidare per sempre l'ingiuria del tempo e degli uomini. Nelle Isole Britanniche, sia che vi passasse dall'Armoricao vi si stabilisse contemporaneamente nelle migrazioni delle popolazioni celtiche, il druidismo fiori lungamente e si conservò più specialmente nelle parti che furono meno accessibili ai Romani, come l'Irlanda, Le isole Ebridi e le Orcadi,
      e più sequestrate dall'influenza del cristianesimo' Così sappiamo da Tacito che l'isola d'Anglesejr, anticamente Mona, era la sede principale della religione druidica.
      Si può dire che i monumenti druidici avevano quasi tutti una destinazione religiosa o funebre, e che alcuni soltanto si possono considerare come civili. Noi cercheremo di far conoscere il loro uso speciale secondo le qualità caratteristiche per le quali si distinguono queste ultime reliquie di una civiltà che più non esiste. I monumenti più semplici sono quelli formati da una sola pietra eretta verticalmente e piantata in una buca scavata nella terra, i quali si chiamano menhir o peulan (Tav. CCLIY, fig. 1 e 2). D'ordinario le pietre erano sepolte per un terzo circa, e si rizzavano con grande facilità scavandovi la buca sotto, e calandole al fondo a forza di successive elevazioni dell'opposta estremità. Questi monumenti semplici indicano il luogo dove avvennero memorande battaglie, vittorie o trattati, o furono posti a memoria di qualche personaggio ivi sepolto, perocché nelle escavazioni fatte al piede di tali monumenti si sono sempre trovate ossa ed avanzi d'armi e di armature antiche.
      Dopo i menhir vengono i dolmen e i semi-dolmen. Questi monumenti si presentano sotto tre forme principali, la più semplice delle quali è quella denominata semi-dolmen o dolmen imperfetto, consistente in una sola pietra con una delle estremità appoggiata in terra e coll'altra sostenuta da una pietra verticalmente posta a puntello della prima; della quale specie è il monumento di Kerdaniel (ivi, fig. 3), distante due leghe da Locmariaker nel dipartimento del Morbihan. Se ne vedono in molti altri luoghi; ma talvolta presentano questa forma soltanto perchè fu loro tolto il sostegno all'altra estremità, e allora la tavola inclinata, invece di essere un monumento particolare, si trova in questa posizione a motivo di guasti avvenuti.
      1 tri Itti (lichaven) sono formati (ivi, fig. 4) di due pietre verticali con un'altra orizzontale sovrapposta. Questa specie di monumenti è piuttosto rara, e un bell'esempio se ne ha in quello di Saint-Nazaire nel dipartimento della Loira Inferiore.
      I veri dolmen si possono pure suddividere in due classi, i dolmen semplici e i composti. Diremo semplici quelli che sono formati da quattro sole pietre, delle quali tre costituiscono i tre lati di una specie di grotta rettangolare, coperta dalla quarta che ne forma la tavola o il tetto. Tale è il dolmen di Trie (ivi, fig. 5), dipartimento dell'Eure, la cui pietra posteriore ha un foro presso a poco circolare, su cui studiarono molto gli antiquariii senza riuscire ad una spiegazione soddisfacente dell'uso cui servisse. Sonvi poi i dolmen più complicati o composti di un gran numero di pietre ritte, alcune delle quali sei-vono talora di cinta soltanto senza sostenere la tavola, la quale consta pure alcune volte di varie pietre e non poggia che sulle estremità di pochi sostegni. Uno dei più bei dolmen di questa specie è quello presso Locmariaker nella Bretagna (ivi, fig. 6) chiamato nel paese Tavola dei mercanti, 7 avola di Cesare o dolvarchant. I dolmen abbondano nella Francia e nelle Isole Britanniche: e senza indicare le località in cui si trovano, ci
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (463/519)






Francia Irlanda Inghilterra Germania Spagna Mediterraneo Malabar Bombay India Palestina Persia Africa America Indiano Sud Sacra Scrittura Giosuè Giordano Giosuè Galgala Israele Israele Giordano Signore Iddio Druidi Francia Gran Bretagna Spagna Isole Britanniche Odino Settentrione Romani Romani Gallia Armoi Francia Isole Britanniche Armoricao Romani Irlanda Ebridi Orcadi Tacito Anglesejr Mona Tav Kerdaniel Locmariaker Morbihan Itti Saint-Nazaire Loira Inferiore Trie Eure Locmariaker Bretagna Tavola Cesare Francia Isole Britanniche