Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DRUMANN CARLO GUGLIELMO -
      DRUMMOND GUGLIELMOsono eretti, e non già per imitare la forma del qorpo di un serpente, come pretesero alcuni eruditi, e fra gli altri il dott. Stukeley. Le pareti laterali di questi aditi sono formate di pietre grezze poste verticalmente, e talvolta a qualche distanza l'una dall'altra, in due filari paralleli, spesso inclinate verso l'interno e coperte da altre pietre collocate orizzontalmente. Gli aditi mettevano capo al tempio circolare che consisteva in un ricinto formato da un fosso e da un argine prodotto dalle terre scavate (ivi, fig. 9), e in un circolo, la cui circonferenza è segnata da una serie di pietre ritte o termini. Nel grande spazio circolare sono descritti due circoli minori ed eguali tra loro, limitati pure da un doppio filare di termini, ed al centro dei "quali vi è una sola o tre pietre. Pare che il numero dei circoli indichi i diversi gradi dei Druidi, e sembra certo che le pietre centrali fossero altari o luoghi in cui si sacrificava, si davano gli oracoli o si arringava. I tempii erano evidentemente al tutto scoperti, uso antichissimo, perocché alcuni tempii greci ebbero uno spazio scoperto anche nelle epoche più splendide della loro architettura. 11 tempio di Ave-bury ha due aditi e due circoli interni, mentre quello detto Stonehenge, poco distante da Salisbury, nel mezzodì dell'Inghilterra, sembra aver avuto un adito solo e un circolo composto di due serie di pietre. Forse questi tempii avevano un uso diverso dagli altri, e non è improbabile che i tempii doppii servissero ai druidi e alle druidesse, e i semplici agli uni o alle altre unicamente.
      Un'altra specie di monumenti druidici sembra accennata da quegli aditi coperti che non terminano in circoli ma in quadrilunghi talvolta divisi in varii compartimenti; ma non se ne saprebbe precisare l'uso particolare, uso che non è neppure assolutamente provato per tutte le altre classi dei monumenti di cui si è parlato.
      Giova pertanto sperare che ulteriori ricerche dei dotti possano far conoscere la religione druidica in modo almeno da stabilire una teorica ragionevole de' suoi monumenti. La scarsezza delle cognizioni che si hanno finora in proposito ci costringe a limitarci a questi pochi cenni (V. Archeologia, Carnac e Stonehenge).
      DRUMANN Carlo Guglielmo (biogr.). — Illustre storico ed antiquario tedesco, nato a Vanstedt presso Halberstadt l'I 1 giugno 1786, morto il 29 luglio 1861 a Konigsbesga, fu educato nella casa paterna e dopo avere studiato per qualche tempo alla scuola di Halberstadt, si trasferì nel 1805 all'Università di Halle. Uniformandosi al desiderio del padre suo, ei si consecrò allo studio della teologia, ma si sentiva più allettato dalla storia e dall'archeologia, ed assisteva assiduamente alle lezioni di F. A. Wolf, che toccava allora l'apice della sua gloria. Ultimati gli studii teologici ad Helmsted, Drumann predicò più volte, insegnando in pari tempo privatamente, finche rinunciò da ultimo alla teologia e tornò ad Halla in qualità di professore al Pedagogiuni. Dopo aver dato dal 1812 lezioni all'Università di quella città come docente privato, trasferissi nel 1817 a Konigsberga, ove fu per alcuni anni professore straordinario nella facoltà filosofica, finche divenne nel 1821 professore ordinario di storia. Durante iquarantaquattr'anni che appartenne all'Università di Konigsberga Drumann consecrò le sue forze e la sua operosità scientifica principalmente al professorato. Per quel che riguarda il circolo delle sue indagini storiche ed archeologiche, ei fu da principio all'istoria antica e poscia all'istoria del popolo e Stato romano ch'ei consecrò con maggior successo i suoi studii. Il suo capolavoro è la Geschichte Rom$ in seinen Uebergangs von den republikanischen tur monarchischen Verfassung, oder Pompejus, Cessar, Cicero und ihre Zeitgenossen (Konigsberga 1834-1844, in 6 voi.). Quantunque l'ordine biografico ed alfabetico di questa storia non sia molto da commendare e l'esposizione sia priva di grazia, questa storia di Roma è però pregevolissima per profondità, acume e ricchezza di materiali storici. Essa sparse molta luce sugli ultimi tempi della repubblica romana e fondò il giudizio dei moderni storici sopra i capo-partiti di Roma. Oltre gli avvenimenti e le mutazioni politiche nell'istoria di Rouia, Drumann ha anche tolto a soggetto de' suoi studii altri dominii della vita romana trascurati solitamente da altri storici. Citeremo in prova il suo ultimo scritto: Die Arbeiter und Communisten in Griechenland und Rom (Konigsberga 1860), in cui trovami preziose e dilettevoli notizie risguardanti le relazioni sociali ed industriali del mondo antico. Finalmente Drumann è anche autore delle seguenti altre opere: Ideen tur Geschichte des Ver falla der Griechtschtn Staaten (Berlino 1815); Die lnschrift von Rosette (Konigsberga 1823); Grundrissder Cui tur geschichte (ivi 1847); Bonifacius Vili (ivi 1852, 2 voi.). In quest'ultima opera l'autore si è studiato dare un quadro generale dell'azione esercitata dalla Santa Sede sul mondo cristiano verso il principio del trecento; e fu probabilmente ispirato dalla medesima opera su Bonifazio Vili del P. Luigi Tosti (Monte Cassino 1846), la quale fu tradotta in tedesco sfitto il titolo di Geschichte Bonifacius des Achten (Tu-binga 1848-49, in 2 voi.).
      Vedi Literarisches Centralblatt (1852, n° 38).
      DRUMMOND (sir) Guglielmo (biogr.). — Archeologo e diplomatico scozzese, morto a Roma il 29 marzo 1828, fu più volte membro del Parlamento, andò dipoi inviato straordinario a Napoli, e rappresentò nel 1801 l'Inghilterra appo la Sublime Porta. Ambasciatore, nel 1808, presso la Corte di Palermo, ei prese parte a un tentativo di soccorrere la reggenza di Spagna, la quale, per iscuotere il giogo della Francia, erasi gettata nelle braccia del principe Leopoldo di Sicilia. Questo progetto dispiacque, e la partecipazione di Drummond fu censurata.
      Abbiamo di lui : A Review of the Governmentsof Sparta and Athens (1794); The Satires of Persius translated (1798) ; Acadeniical Questions (1805): Herculanensia, or Archeological and Philological Dissertations (1811, in collaborazione con Roberto Walpole) ; Essay on a Punic Inscription fotmd tn the isle of Malta (1811); Odin, apoem (1818); Orìgine s or RemarJcs on the origin of several Empire*, States and Cities (1824-26, in 3 voi.), la migU opera di Drummond.
      DRUMMOND Guglielmo (biogr.). — Poeta inglese, discendente da un'illustre famiglia scozzese, originaria, dicesi, d'Ungheria, nato il 13 dicembre 13*$.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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