Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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BRUSI - DRUSILLAesser conosciuti che nell'xi secolo dell'era volgare, vuoisi da taluni ripetere da uno stuolo di crociati espulsi dalla Palestina e condotti ad abitar fra le montagne del Libano da un conte di Dreux, loro capitano. Ma questa evidentemente è una tradizione infondata, giacche Beniamino di Tudela, viaggiatole ebreo in epoca anteriore a questa cacciata, parla dei Drusini come di popoli stabiliti in queste contrade. Probabilmente essi sono invece gli avanzi di quegli lturei indigeni delle montagne della Siria, i quali cercarono indipendenza nei monti e si resero celebri per la loro vita nomade e pei loro ladronecci sotto i successori d'Alessandro. Forzati dall'armi romane ad abbandonare quello stato di guerra con-tinna, stanziarono nel Libano, e si spartirono il territorio in piccoli principati.
La religione dei Drnsi è stata argomento di molte indagini, essendo involta in una specie di mistero. Jowett ebbe i seguenti ragguagli dal medico del-l'emir, i quali concordano colle relazioni di precedenti viaggiatori. 1 Drusi sono divisi in tre classi, cioè: i gtahelm o gl'ignoranti, gl'iniziati in parte, e gli addetti o pienamente iniziati che prendono il nome di okhali o spiritualisti. Quei della seconda classe vengono ammaestrati in parte nella dottrina secreta, e possono ritornare alla classe dei giahelin, ma non mai rivelare ciò che barino imparato. Gli addetti stanno congregati sino a ora tarda nei loro luoghi di riunione nei giovedì a sera, compiendo i loro riti, dopoché tutti gli altri sono stati esclusi. Se rivelano ciò che sanno, incorrono la pena di morte, come pure se si fanno maomettani o cristiani. Non fanno proseliti. Della natura della loro dottrina secreta abbiamo un ragguaglio nel voi. u della Chresfomathie arabe del Sacy; ma disputano ancora gli eruditi sulla confidenza ch'esso merita, ciò dipendendo dall'autenticità dei libri da cui il Sacy estrasse le sue notizie (vedi pure Adler, Must-uni Cufico-Borgianum, Roma 1782). Jowett vide alcuni manoscritti che si mostravano in se-g eto, e dicevansi contenere i libri sacri dei Drusi: e di un compiuto esemplare offertogli non gli si chiedevan meno di 5000 dollari. Sembra però potersi dire con qualche certezza che i Drusi sono o furono originariamente seguaci di Hakem-bamr-Allah, sesto califfo fatimita d'Egitto, il quale nel secolo xi si dava per un'incarnazione della divinità e stabilì al Cairo una setta segreta divisa in nove gradi, l'ultimo dei quali teneva tutte le religioni per superflue, e riguardava le azioni umane come indifferenti (Yon Hammer, Qrschichte der Assas-sinen, 1818). Gli Assassini stessi derivavano dalla setta di Hakein, la quale era un ramo del grande scisma degl'Ismaeliti, di cui rimane tuttora un avanzo nella Siria, nelle montagne a levante di Tortosa, presso l'antica loro sede di Maszyad (J. F. Rousseau, Mdmoires sur les Ismaélites et les Nosairis de Syrie con note del De Sacy). Hakem scomparve, probabilmente assassinato in una delle solitarie sue passeggiate presso il Cairo ; ma i suoi discepoli aspettano ch'esso ritorni per regnare su tutto il mondo.
Dicesi che i Drusi credano nella metempsicosi. La storia della loro adorazione di una testa di vitello si racconta in diversi modi (De Sacy, Mémoires sur le culle que les Druses rendent à la figure d'unveaUy nel voi. ii dei Mémoires de la classe d'htstoire et de littérature ancienne de VlnstituC). Sono pure accusati, come i Nosairi, di licenziose orgie nelle loro segrete adunanze ; ma Jowett seppe dai residenti cristiani che, come un giovane Druso viene iniziato, rinunzia al vivere dissoluto e diventa, almeno apparentemente, tutt'altro uomo. E a questo proposito il Burckhardt nota che i Drusi sono più osservatori del decoro esteriore che della vera morale. Tutti però si accordano in dire che sono laboriosi, coraggiosi ed ospitali: il loro paese offre un rifugio a coloio che fuggono dall'oppressione dei Turchi ; e vi si pagano modiche imposizioni, avendo l'emir terre proprie, dalle quali trae il suo maggior provento.
La seta è il capo principale di esportazione, la quale si fa per la via di Bairut. Si coltiva il gelso, la vite, il fico nelle giogaje più basse del Libano, mentre nelle più alte sono pascoli eccellenti. Vi si coltiva e lavora pure il cotone. Le pianure, e specialmente il Bekaa, producono grani. Sulla montagna sono sparsi varii conventi, tra i quali avvi un collegio maronita per lo studio del siriaco ad Aain-el-Warka ed un altro per i Melchiti a Deir-el-Mballes. Burckhardt, che traverse') il Libano in varii sensi, dà i nomi di varie città o villaggi abitati da Drusi e Maroniti, alcuni (lei quali sono luoghi considerevoli, come Hasbeya con 700 case, Zahle nel Bekaa con 900, Scirrei presso Tripoli, ecc. I Drusi non vestono come i Maroniti. Gli uomini portano un mantello nero e grossolano di lana a strisce bianche, gettato sopra un giubboncello, e larghi calzoni della stessa stoffa, legati attorno alle reni con una fascia di tela bianca o rossa, guernita di frangia alle estremità. Le donne vestono un farsetto e una gonnella di stoffa grossolana e turchina, e vanno senza calzette e coi capelli a treccie pendenti sulle spalle. Quando poi si abbigliano si pongono sul capo il takif, tubo vuoto d'argento o di stagno, alto da 15 a 30 centimetri, in forma di cono tronco, su cui gettano un velo bianco che avviluppa intieramente la pei sona. In tali circostanze appendono pure ciondoli d'argento alle trecce.
Oltre gli autori ed opere citate nel presente articolo, il lettore consulterà con frutto le opere seguenti: Silv. de Sacy, Exposé de la r eh gioii des Druses (Parigi 1838) — Ferd. Perrier, La Syrie sous le gouvernement de Méhéinet-Aly jusquen 1840 (ivi 1842) — Pli. Wolff, Drueen und ihre Worlaufer (Lipsia 1845) — The Druses of the Lebanon, their manners, customs and history (Londra, Bentley, 1856).
DRUSI (miner.). — I mineralogisti tedeschi fecero adottare il nome di drusi (da druse, ghianda) per una sorta d'incrostazioni formate alla superficie d'un minerale da una quantità di cristalli di natura da lui diversa, impiantati e fortemente stretti gli uni cogli altri. I cristalli che tappezzano l'interna cavità delle geodi possono servir d'esempio di siffatta incrostazione.
DRUSILLA (biogr.). — Figlia di Erode Agrippa, primo re de'Giudei, e di sua moglie Cipro, e sorella di Erode Agrippa II, fu promessa in moglie ad Epifane, figlio d'Antioco re di Comagene, ma il maritaggio non ebbe luogo per aver Epifane ricu-
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