Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DUBIENKA - DUBLINO 1001
dissopra della sua imboccatura nella Sava, con 6 mila abitanti, la più parte cattolici, apparteneva un tempo all'ordine di San Giovanni, indi ai signori di Zrin. Nei secoli xvi e xvn fu reiteratamente un pomo di discordia fra l'Austria e la Porta, ed assediata nel 1685 e 16*7 dagl'imperiali, fu restituita nel 1718 alla pace di Passarowicz ai Turchi. Du-bicza è celebre principalmente per la difesa dei Turchi nel 1788, i quali furono però costretti a capitolare da ultimo da Loudon il 26 agosto 1788. Di contro alla Dubicza turca sta la Dubitza austriaca, luogo fortificato nel circolo del 2° reggimento banato del generalato croato.
DUBIENKA (geogr.). — Piccola città sul Bug, nel governo polacco di Lublino, con 2000 abitanti, celebre nell'istoria per la vittoria segnalata di Kos-cinszko (V.), il quale con soli 4000 Polacchi sconfisse in campo aperto un esercito russo quattro volte più numeroso.
DUBITAZIONE (irett.). — Con questa figura, che i Greci dissero àitopta (quasi povertà di consiglio), chi parla o scrive mostra d'essere dubitoso come abbia a cominciare, cosa debba dire, a qual partito, a qual consiglio s'abbia ad appigliale. E l'espressione di una violenta agitazione che ci rende perplessi ed incerti. Virgilio, a dipingere lo stato di disperazione e di ansietà di Didone, si valse di questa figura nel iv dell'Eneide:
En quidaqam? rursus neprocos irrisapriores Experiar ? ecc.
L'usò più volte Cicerone con grand'arte, e principalmente nell'orazione a favore di Roscio: Quidprimum querar? ecc., e nell'altra a favore di Cluenzio: Equidem quo me vertam nescio, ecc. Così T. Livio (dee. ili) facendo parlar Scipione ai soldati, si giova opportunamente della dubitazione: Apudvos quem-admodum loquar? ecc. Un bell'esempio di questa figura si può vedere nell'orazione funebre della duchessa d'Urbino dello Speroni, e un altro in quella del Peruzzi in lode del Salvini, e generalmente nei buoni scrittori si nostrali che di altre nazioni.
Alla dubitazione tiene dietro talvolta la elezione, appigliandosi ad una di quelle cose su cui si dubitava. Cosi Didone, dopo aver dubitato se debba seguitare Enea, o perseguitarlo con un'armata qual nemico, o ricorrere a Jarba, si risolve a dar fine al suo disperato dolore con morte violenta:
Quin morere, ut merita es, ferroque averte dolorem.
Questa figura è frequentissima ne' monologhi ; l'attore si consulta seco stesso, pesa le ragioni prò e contra, e finisce per prendere una determinazione buona o cattiva.
Tra simili monologhi è famoso quello di Catone nella tragedia d'Addison di questo nome, in cui quel Romano mette in deliberazione se debba o no darsi la morte.
DUBLINO (geogr. e stor.). — Città capitale dell'Irlanda, capoluogo della provincia di Leinster e della contea del suo nome, residenza del viceré o lord-luogotenente, sede di due arcivescovi, uno cattolico, l'altro anglicano, sorge su di una spiaggia quasi piana, in fondo ad una vasta baja, sul fiumi-
cello Liffey, che la divide in due parti pressoché eguali. Nei quartieri occidentali delle due parti le vie sono strette e irregolari, ma nella città moderna sono diritte ed ampie, avendo generalmente da 18 a 27 metri di larghezza. Fra le più notevoli è da citarsi Sackville-Street, larga più di 36 metri e lunga più di 900, alla metà della quale si vede il monumento inalzato a Nelson, colonna scanalata (a dir vero di assai cattivo gusto) dell'altezza di 40 metri, cui sovrasta la statua del celebre ammiraglio. La popolazione è di 295,841 abitanti.
Contansi nella città parecchie belle piazze pubbliche (,squares) ornate di giardini e di verzura, fra le quali sono particolarmente da nominarsi quelle di Butland e di Mcrion e la vastissima detta St. Stephen's green, che è certamente una delle più spaziose d'Europa. Tranne alcune eccezioni, le case sono costrutte ili mattoni ed hanno da tre a cinque piani ; tuttavia poche città della stessa grandezza contengono un maggior numero di edifizii pubblici, e chi, stando sul ponte di Carlisle, uno degli otto che sono sulla Liffey, si va guardando d'attorno, abbraccia colla vista tante maestose costruzioni, e una sì vaga disposizione di magnifiche vie, che si crede in mezzo ad una delle più belle capitali d'Europa. Fra i detti edifizii sono cospicui il vasto e antico palazzo del viceré con la sua cappèlla gotica; la cattedrale di San Patrizio che contiene il monumento del celebre Swift; l'antica chiesa del Cristo, e soprattutto quella di San Giorgio; il palazzo civico (mansion house) ; il teatro regio, la borsa, la dogana, bel quadrato cinto di portici che costò dodici milioni e mezzo di lire nostrali,l'uffizio del bollo, il palazzo della posta rimpetto il monumento di Nelson, l'antico Parlamento in cui oggidì si trova stabilita la banca nazionale, il palazzo di giustizia detto le Quattro Corti (four courts), grande edilizio assai lodato per la maestosa sua architettura e per l'elegante sua cupola che domina tutta la città, gli archivii costrutti non sono molti anni a spese del corpo degli avvocati, l'Università e le sue dipendenze, i mercati dei grani e delle tele, il bazar e le caserme. Al di là della parte occidentale della città trovasi il gran parco detto della Fenice (Phoenix), che ha circa 13 chilometri di circonferenza e nel cui recinto è una bella villa del viceré, e l'enorme obelisco inalzato in onore del duca di Wellington, dell'altezza di 63 metri e 84 centimetri.
Dublino, città che nelle scienze non è inferiore alle principali dei Tre regni uniti ; possiede : una fiorente Università fondata nel 1591 dalla regina Elisabetta sotto il nome di Collegio della Trinità, che accoglie a dimora più centinaja di convittori, ed è frequentata da 2000 studenti; un'Accademia reale ; un'Accademia ibernica di pittura; scuole di medicina, di chirurgia e di farmacia; una società biblica che ha fondato la biblioteca più considerevole del regno dopo quella dell'Università ; un'altra pel progresso delle scienze, da cui dipende la scuola delle scienze naturali e cui si deve la fondazione del gran giardino botanico di Glassnewin fuori delle mura; un gran numero di altri stabilimeuti d'istruzione pubblica e di beneficenza, come la scuola detta Blue coat hospital; l'istituto dei sordimuti;
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