Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DUBOS GIAMBATTISTA — DITTA MICHELE
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benefizii. Mandato in qualità di aggiunto all'ambasciata francese a Londra, cominciò colà la sua carriera politica, alla quale si aperse più largo campo : quando, morto Luigi XIV, il suo allievo, allora duca ' d'Orléans, fu nominato reggente (an. 1715).
Ammesso fra i consiglieri di Stato, due anni dopo fu di nuovo spedito in Inghilterra, ove riuscì a conchiudere la triplice alleanza fra l'Inghilterra, la Francia e l'Olanda contro le mire ambiziose di Albe-roni, primo ministro in Ispagna. Poco dopo, per ottenere, sebbene non fosse ecclesiastico, l'arcivescovado di Cambrai, divenuto vacante per la morte del cardinale de La Trémouille, gli furono in pochi giorni conferiti gli ordini sacri, e la consecrazione di vescovo, adoperando ogni mezzo per soddisfare ; alla smisurata sua ambizione, non omesso il versare somme enormi in Roma, particolarmente al cardinale Conti, che fu papa col nome di Inno- . cenzo XIH.
Creato primo ministro nel 1722, si può dire che questo sia stato il posto che più convenisse, se non alla sua moralità, certamente al suo ingegno ed all'immensa attività di mente di cui era dotato. Egli j ebbe soprattutto quel tatto che sa discernere le persone di capacità ed impiegarle secondo le loro spe- , ciali attitudini. I due scrittori più rinomati di quel- : l'epoca, Fontenelle e Lamotte-Houdard, furono incaricati di stendere gli atti principali del suo ministero, e vuoisi che il primo gli componesse persino il discorso di ricevimento quando l'ambizioso cardinale volle unire gli onori accademici alle altre sue dignità. Avaro e fastoso nel medesimo tempo, egli trovò nelle sue cariche eminenti numerosi mezzi di soddisfare a queste due passioni, talché si pretende che le sue rendite giungessero a quasi due milioni, ; somma enorme che a' tempi nostri sarebbe quasi , equivalente al doppio. Uomo rotto al malcostume, contrasse una malattia che richiese un'operazione , dolorosa, di cui rimase vittima il di 10 di agosto ¦ 1723. La sua morte fu accompagnata dalla pubblica esecrazione e da satire d'ogni genere, e il suo cadavere portato per le vie di Parigi venne insultato con fango e con invettive. La sua ricca eredità fu divisa tra un suo fratello e un suo nipote canonico, ecclesiastico pio e caritatevole, di costumi affatto contrarli a quelli dello zio, che distribuì ai poveri tutta la sua parte di quell' impura successione.
L'opera intitolata Mémoires inédits et correspon-danee secrète du cardinal Dubois, pubblicata nel 1817 da Sévelinges su documenti originali tratti dagli archivii del ministero degli affari esteri, dà una giusta idea dell'ingegno e dell'abilità diploma- , tica di questo ministro. La sua vita privata fu giustamente l'oggetto di scritti assai meno favorevoli alla sua memoria.
DUBOS Giambattista (biogr.). — Diplomatico e letterato francese nato a Beauvais nel 1670 e morto nel 1742. Applicatosi allo studio del diritto pubblico, gli furono affidate alcune negoziazioni segrete, nelle • quali diede prove di grande abilità. Ebbe parte a parecchi trattati e fra gli altri a quello di Utrecht, e sotto la reggenza e il cardinale Dubois fu impiegato in affari d'importanza. Ma inclinato alla letteratura, abbandonò per tempo la diplomazia, e nel 1720 fu ricevuto all'Accademia francese, di cui dueanni dopo divenne segretario perpetuo, in surroga* zione di Dacier, carica che occupò sino alla sua morte.
Le sue principali opere sono : Histoire des quatre Gordiens, nella quale, colla testimonianza di medaglie, tenta di stabilire che vi furono quattro imperatori di questo nome invece di tre : Histoire de la ligue de Cambrai, lodatissima da Voltaire come quadro altrettanto compiuto quanto fedele dello stato politico della società europea al principio del xvi secolo: Histoire oritique de Vétablissement de la monarchie frangaise dans les Gaules, il cui sistema posa sopra un fondamento non meno ipotetico che paradossale, poiché l'autore suppone ohe i Franchi si stabilissero nelle Gallie non come conquistatori, ma come alleati degl'indigeni, stanchi del giogo romano. Montesquieu chiamò questo sistema colosso immenso sostenuto da piedi di creta. Ma quest'opera di Dubos, a malgrado dei suoi difetti incontestabili, ha il merito di aver reso un gran servizio alla scienza della storia, col dare un esempio dello spirito di critica filosofica col quale vuol essere studiata ; Réflexions critiques sur la poésie et sur la peinture, opera di cui Voltaire si fece pure l'apologista, riguardandola come la più utile che sia mai stata scritta su questa materia, e quella che> contiene meno errori e più riflessioni vere e profonde.
DUB0VKA (geogr.). — Città della Russia europea, governo di Saratov, con 13,676> abitanti.
DUCA o DUCAS (geneal.). — È il nome di una illustre famiglia bizantina, della quale e spesso fatta menzione nella storia del Basso-Impero, e che ha dato parecchi imperatori a Costantinopoli. ,
Due di nome Andronico s'incontrano fra i personaggi distinti dell'impero sin dal secolo ix, e nel 012 Costantino, figliuolo del secondo di essi, contese del possesso della corona con Costantino Porfirogepeta, e perì assassinato, come pure upo de' suoi tifigli e il suo cugino Michele. Si trova quindi fatta parola di parecchi altri Duca anteriori a Costantino XI (V.), il quale regnò dal 1059 al 1067. Il figliuolo di lui, per nome Costantino, successe al padre insieme ai suoi fratelli Michele e Andronico, sotto la reggenza della madre Eudossia (V. Costantino XIII). Nice-foro III Botoniate confinollo in una badia.
Appartengono pure a questa- famiglia Alessio V Murzuflo (V.), che fu imperatore l'anno 1204; Giovanni Vatace(V.), il quale regnò a Nicea, più gloriosamente che molti fra i suoi predecessori, dall'anno 1221 al 1255; e suo figlio Teodoro II Lascari (V.), che camminò degnamente sulle pedate del padre fino al 1259, ed ebbe per successore il figlio mino>e Giovanni (V.), balzato, nel 1260, dal trono da Michele Paleologo che riprese Costantinopoli ai Latini.
DUCA Michele (biogr.). — Storico greco* nato da una famiglia che pretendeva discendere dagl'imperatori di Costantinopoli e di Nicea di questo nome, ministro di Domenico e Niccolò Catalusoo Gate]uzzi, signori dell'isola di Lesbo, fu incaricato di condurre varie negoziazioni appresso Maometto II, dopo che Costantinopoli fu presa dagli Ottomani nel 1453, e continuò in tale uffizio fino al 1462, nel qual anno il sultano s'impadronì di quell'isola. Si crede che Michele si ricoverasse allora in Italia, e che nella sua vecchiezza scrivesse quella storia che è giuntat^iOOQLe
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