Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DUCA E DUCATO — DU CANOE (CARLO DU FRESNE. SIGNORE DI)
      fino a noi. Il titolo con che fu primamente pubblicata è : Historia By Santina, a Joanne Palceologo I ad Mehetnetem 11. Accessit chronicon breve; è divisa in 46 capi ; comincia con un compendio di cronologia universale e non acquista un vero interesse se non dal regno di Giovanni Cantacuzeno. Essa termina inaspettatamente alla metà di un periodo nel racconto della presa di Lesbo, onde, se l'autore non fu colto dalla morte in quel punto, non è impossibile che se ne trovi un giorno la continuazione in qualche altro manoscritto. A malgrado degli errori in cui cade nelle cose relative alla storia dell'Europa occidentale, e dello stile scorretto che giustamente gli si rimprovera, Michele è tuttavia un annalista prezioso pei regni di Giovanni Paleologo e de' suoi tre successori sino al 1453, non meno che per la storia delle isole dell'Arcipelago alla stessa epoca. Pubblicata la prima volta da Bouillaud (Parigi 1649, in-fol.),con una versione latina, note, ecc., l'opera di Michele fu poscia riprodotta in Venezia nel 1729, e nel 1834 a Bonn per cura di Emmanuele Bekker, e con una traduzione italiana dal testo greco trovata a Venezia ed appartenente al xv secolo, evidentemente fatta sopra un manoscritto più compiuto di quello di cui Bouillaud si è servito.
      DUCA e DUCATO (sfor.). — I Romani chiamarono duces (dal verbo ducere, condurre, guidare) i capi, i comandanti di un esercito o di un corpo di truppe, e questa è l'origine della parola duca. Il duca, o piuttosto duce, fu dunque da principio un uifiziale militare incaricato di un comando; ma più tardi, cioè negli ultimi tempi dell'impero romano d'Occidente, questo titolo designava più specialmente l'uffiziale che comandava in un distretto determinato e doveva vegliare alla guardia di un certo numero di città o castella. Vi furono pertanto duchi di distretto come vi furono poscia governatori di provincie, ma il distretto governato da un duca non prendeva il titolo di ducato, parola di origine più recente.
      La caduta dell'impero romano e la formazione delle società che nacquero dalle sue rovine cambiarono interamente la faccia delle cose in Europa; e sotto la dominazione dei popoli germanici il potere militare assorbendo, per così dire, ogni altro potere, ne venne che il duca, il quale era soltanto governatore di distretto, fu anche comandante di esercito ed uffiziale civile e militare ad un tempo. Il duca aveva sotto la sua dipendenza un'estensione di paese più o meno considerevole, divisa ordinariamente in parecchie frazioni amministrate da conti. Nel suo governo il duca era giudice ed amministratore sia direttamente, sia per mezzo dei conti che gli erano soggetti ; e quando il principe chiamava i sudditi alla guerra, egli si metteva alla testa del corpo di truppe formato dagli uomini del suo governo riuniti sotto i conti rispettivi. I duchi ebbero gran parte nella storia del medio-evo; la loro autorità sui popoli e il loro credito o la loro influenza presso dei re sembrano essere stati eccessivi. La storia della dominazione longobarda in Italia ne somministra prove sufficienti senza che si debba ricorrere a cercarne esempi presso le altre nazioni. Alla stessa epoca e nei tempi successivi la storia ci mostra duchi so-
      vrani ora compiutamente indipendenti, ora tributarti di qualche regno ; e di questo genere iurono i duchi degli Allemanni, i duchi dei Bavari, ecc.
      Allorché poi lo spirito feudale ebbe fatto dimenticare i principii dei governi stabiliti sulle rovine dell'impero romano, i governatori delle provincie, duchi o conti, e dicasi lo stesso dei marchesi preposti alle marche, conquistarono quasi dappertutto un' indipendenza assoluta. I re non furono più che re di nome, ogni duca era nel suo ducato un vero sovrano, e quando i discendenti di Carlomagno furono esclusi dal trono, il più potente dei duchi, Ugo Capoto duca di Francia, fu inalzato in loro vece dal consenso degli altri, vale a dire di quelli di Normandia, di Borgogna, d'Aquitania, di Guascogna, e dai conti di Fiandra e di Linguadoca. Questi ducati ed altri di simile origine, smembrati dalla corona, rientrarono successivamente nelle mani dei re, e in Francia Filippo Augusto, Carlo VII, Luigi XI e Luigi XII diedero opera ad incorporarli al regno. Dopo questa incorporazione la qualità di duca non fu più altro che un semplice titolo di dignità ereditaria nelle famiglie, e i suoi vantaggi consistettero nel nome e nella preminenza.
      In Allemagnai ducili cominciarono sotto Arrigo IV (1056-1106) ad usurpare il diritto di sovranità, che esercitarono di poi senza contestazione dai tempi di Lotario II di Sassonia (1125-1137). e che fu poscia riconosciuto con lettere patenti imperiali. Questo stato di cose continuò sino ai giorni nostri, ma parecchi dei duchi primitivi cambiarono primamente questo titolo con quello di Elettore (V.), e più tardi con quello di granduca ed anche di re.
      La formazione dell'Impero Germanico ha, ai di nostri, profondamente modificato la costituzione politica di quella contrada, facendone scomparire molti degli antichi ducati ed arciducati.
      Lo stesso dicasi dell'Italia, ove la creazione del Regno ha spazzato via il granducato di Toscana, e i ducati di Parma e Piacenza e di Modena.
      Il titolo di duca portato da sudditi non è piò che un distintivo di nobiltà, ed ha maggiore o minor pregio, secondo che è più o meno comune nei varii paesi. Esso è assai frequente in Ispagna, in Portogallo, nei Paesi Bassi, in Napoli ed in Francia, e però non se ne fa quasi maggior caso degli altri titoli portati dai gentiluomini. Ma nell'aristocrazia inglese, nella quale il titolo di duca non è prodigato, esso si conserva in qualche onore, e chi ne è insignito siede nella Camera alta, ed ha la precedenza sopra qualunque altro titolato, esclusi i soli principi del sangue.
      DU CANGE (Carlo DU FRESNE, signore di) (biogr.). — Uno dei più grandi eruditi che abbia prodotto la Francia, nato ad Amiens l'anno 1610, e morto a Parigi nel 1688. Studiò giurisprudenza, ma dopo qualche tempo si consacrò intieramente alla storia ed alla filosofia. La sua prima opera fu VHistoire de l'empire de Constantinople sous les empereurs fran$ais (1657, in-fol.); ma è più conosciuto pel suo Glossarium ad scriptores media et infima latinitatis (1678, 3 voi. in-fol., ristampati poscia in 6 voi. nel 1733, cui 4 altri volumi furono aggiunti da Carpentler (V.), benedettino maurino). È opera indispensabile per l'intelligenza dei numerosi scritrt^iOOQLe


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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