Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (479/519)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      1008
      DUCHESNOIS CATERINA GIUSEPPINA - DUCLOS (CARLO PINEAU)
      DUùHESi\JiS Caterina Giuseppina {biogr.). — Nata Rafin, celebre attrice tragica francese, nata il 5 giugno 1777 a Saint-Saulve presso Valenciennes, morta 1*8 gennajo 1835, recitò da principio con molti applausi sul teatro di Valenciennes, ma non essendo paga di sè, si ritirò e cercò perfezionarsi sotto il poeta Legouvé. Questo dipartirsi dalla via ordinaria le tirò addosso l'inimicizia dei direttori del Teatro Francese, si che non ottenne accesso ad esso che nel 1802 per ordine di Bonaparte. Nonostante la. sua disavvenenza e l'aspra espressione della sua passione, ella incontrò il pubblico gradimento per la purezza del linguaggio e la verità della mimica nelle parti di Fedra, Ermione, Semiramide, Didono e Rossane. Quando comparve sul teatro la bella madamigella Georges, una viva gara insorse fra i partigiani di lei e della Duchesnois, ma il favore popolare ricadde di poi sopra quest'ultima. Ella diede l'addio al pubblico il 30 maggio 1833 in una rappresentazione a benefizio della Dorval, e mori due anni dopo.
      Vedi A. Dinaux, Notice biogrnphique sur mademoiselle Duchesnois (Valenciennes 1*36).
      DUCHI Cesare (biogr.). — In latino Duchus o De Ducibus, poeta latino moderno, nato a Brescia, visse nel secolo xvi, e dalle sue poesie rilevasi ch'egli era avvocato o giudice e in corrispondenza coi dotti più distinti de'tempi suoi. Le sue poesie latine furono inserite nell'opera : Carmina prastantiorum Poetar um, ex quamplurimis selecta numquam edita (Brescia 1565), nell'ai tra: Occultorum Academicorum Carmina (Brescia 1570), nelle Delicice Poetarum Italorum di Grutero, voi. i, e nei Carmina illu-strium Poetarum Italorum,\oì. iv. Un altro Gregorio Duchi, parimenti di Brescia, e del secolo xvi, compose un poema sul giuoco degli scacchi, intitolato : La Scaccheide (Vicenza 1586 e 1607).
      Vedi : Quirini, Specimen varia Litteraturce Bri-xianceTiraboschi, Storia della Lett. Ital. (voi. vii, parte terza).
      DUCH0B0RTZI (stor. rei). — Setta russa probabilmente affine ai Catari e Patarini, che ammette l'esistenza delle anime anteriore alla creazione del mondo.
      DUCIS Gian Francesco (biogr.). — Poeta tragico, nato a Versailles nel 1733 d'una famiglia originaria della Savoja. Entrò tardi nella carriera teatrale, e le sue tragedie originali non ebbero un gran successo, ma si acquistò un nome traducendo o piuttosto imitando varie tragedie di Shakspeare. Prima di queste imitazioni a comparire fu VAmleto, rappresentato nel 1769, e dall'autore più volte ritoccato coi consigli e la cooperazione dell'attore Talma. Venne dopo Bomeo e Giulietta nel 1772, cui tennero dietro, ad intervalli più o meno lunghi, il Be Lear, Macbetto e Otello, l'ultima delle quali tragedie, rappresentata nel 1792, fu accolta con favore straordinario. Con queste imitazioni, comecché lontane dalla libertà dell'originale, Ducis introdusse un'innovazione importantissima nel teatro francese, allargandone i confini senza però uscire dall'antica dignità; ed egli stesso scriveva a Talma nel 1803; t Ci vuole coraggio e uscire dalle forme conosciute per belle che siano. La natura è più ricca che i BDitri pretesi facitori di poetiche ». In mezzo aquesti rifacimenti dall'inglese, Ducis tentava, nel 1778, di trattare un soggetto tutto classico producendo sulla scena Edipo presso Admeto, tolto dal-YAlceste di Euripide e dall'Edipo a Colono diSofocle; ma benché il suo lavoro fosse lodevole ed applaudito, non gli procacciava egual fama che le imitazioni di Shakspeare.
      Queste sono il suo titolo all'immortalità, onde taceremo delle altre sue tragedie originali, le quali nulla aggiunsero alla sua celebrità e che oggidì si possono dire al tutto dimenticate, nè faremo menzione delle altre sue opere poetiche minori, che da sé sole non lo porrebbero in alto grado fra i poeti.
      Ducis era, prima della rivoluzione, segretario di Monsieur, che fu poi Luigi XVIII, e la protezione di questo principe, non meno che il proprio merito,
      10 fecero ricevere all'Accademia in surrogazione di Voltaire, del quale pronunciò, nel 1799, l'elogio, che fece scrivere dal suo amico Thomas, non isti-mandosi abbastanza buon prosatore. Scoppiata la rivoluzione, egli ne abbracciò i principii e perdette
      11 suo posto di segretario; con tutto ciò non cessò di godere l'affezione del principe che aveva servito, e traversati nelle strettezze gli anni del Consolato e dell'Impero, senza voler accettare dall'uomo che non amava, nè il grado di senatore cui eia stato inalzato a sua insaputa, nè la croce della Legion d'onore, nè la pensione che gli era offerta, la Ristorazione venne a rallegrare la sua vecchiezza. Fu allora presentato a Luigi XVIIt, che lo accolse recitandogli alcuni versi del suo Edipo, e gli diede dimostrazioni dell'antica benevolenza. In altra circostanza recitandogli quel re alcuni versi del-VAmleto, il vecchio tutto commosso (liceva con ingenua compiacenza: « Racine e Boileau recitavano i loro versi a Luigi XIV, e Luigi XVIII a me recita i miei ».
      Negli ultimi anni della sua vita Ducis si era ritirato presso a Versailles, dove menava una vita campestre, e dove morì al 22 di maggio 1*16. Andrieux parlando di lui l'aveva dipinto con questo verso :
      L'accord d'un beau talent et d'un beau earactère,
      e questo bell'elogio formò la leggenda di una medaglia che fu coniata in di lui onore. Nel si fecero ad un tempo quattro edizioni delle di lui opere in diversi sesti.
      Onesimo Leroy ha scritto un libro interessante col titolo di Etudes morales et littéraires sur la personne et les écrits de J. F. Ducis ; Campenon, pubblicando le Opere postume del suo amico, vi aggiunse una Notizia che fa conoscere non meno l'uomo che il poeta, e finalmente Montalant-Bougleux ha dettato una Notice biographique sur J. F. Ducis (Versailles 1H45).
      DUCLOS (Carlo PINEAU) (biogr.). — Celebre letterato francese, nato a Dinan (Bretagna) il 12 febbraio 1704, morto a Parigi il 26 marzo 1772, studiò a Rennes e dipoi a Parigi, ove strinse amicizia con Piron, Terrason, DuMarsay, Freret, La Motte, ecc., e consecrossi alla letteratura. Uno de'suoi romanzi, Confessions du conile de B.... (1741), menò tanto rumore, che una signora, per citare un esempio, lo
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (479/519)






JiS Caterina Giuseppina Rafin Saint-Saulve Valenciennes Valenciennes Legouvé Teatro Francese Bonaparte Fedra Ermione Semiramide Didono Rossane Georges Duchesnois Dorval Dinaux Notice Duchesnois Valenciennes DUCHI Cesare Duchus De Ducibus Brescia Carmina Poetar Brescia Occultorum Academicorum Carmina Brescia Delicice Poetarum Italorum Grutero Carmina Poetarum Italorum Gregorio Duchi Brescia La Scaccheide Vicenza Quirini Specimen Litteraturce Bri-xiance Storia Lett Catari Patarini DUCIS Gian Francesco Versailles Savoja Shakspeare VAmleto Talma Bomeo Giulietta Be Lear Macbetto Otello Ducis Talma BDitri Ducis Edipo Admeto Euripide Edipo Colono Sofocle Shakspeare Monsieur Luigi XVIII Accademia Voltaire Thomas Consolato Impero Legion Ristorazione Luigi XVIIt Edipo Boileau Luigi XIV Luigi XVIII Ducis Versailles Leroy Etudes Ducis Campenon Opere Notizia Montalant-Bougleux Notice Ducis Versailles Carlo PINEAU Dinan Bretagna Parigi Rennes Parigi Piron Terrason DuMarsay Freret La Motte Confessions Tiraboschi Ital Entrò VAmleto