Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DUHAMEL GIOVANNI MARIA COSTANTE
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principe sul campo di battaglia, il suo esercito si sbandò, ond'egli rimasto a combattere solo e colle armi rotte, dovette arrendersi prigionieio. Finalmente la pace essendo stabilita tra Francia e Inghilterra, Carlo V, ansioso di purgare i suoi Stati dalle bande che sotto il nome di grandi compagnie, comandate da rinomati capitani, infestavano le province, incaricò Du Guesclin di determinarle a passare in Ispagna, sotto colore di andare contro i Mori, ma nel latto per soccorrere il bastardo Enrico di Transtamare, il quale contendeva il trono di Castiglia a Don Pietro il Crudele. Accolto con entusiasmo dalle grandi compagnie accampate presso Chàlons, egli si mette in marcia per la Spagna, e passando per Avignone, ottiene per esse dal papa una grossa somma di dauaro ; quindi varcati i Pirenei nel 1365, in breve fa trionfare la causa d'Enrico, che lo crea conte di Transtamare e di Soria, duca di Molinos e contestabile di Castiglia e di Aragona. Don Pietro ricorre allora al principe Nero che si trovava a Bordeaux, e questi passato con tutte le sue forze nella penisola vince la battaglia di Navarrette. Du Guesclin, vinto da una forza di gran lunga maggiore della sua, cede la spada al vincitore, Enrico si rifugge in Francia, Don Pietro regna da tiranno, e mancando ai patti perde l'appoggio di Edoardo.
Chiamato dagli Aragonesi e dai Castigliani che non possono sopportare il giogo del tiranno, Enrico ricompare in Ispagna, Du Guesclin, riscattato dalla principessa di Galies e da alcuni cavalieri bretoni, lo raggiunge con buon numero di compagni d'ami, e uniti sconfiggono presso Cadice il re Don Pietro e i Mori d'Africa suoi alleati. Questa vittoria mette un termine alle gare dei due contendenti; Don Pietro, fatto prigione, tenta di slanciarsi con una daga contro il suo rivale vittorioso, e questi lo stende morto a' suoi piedi trafitto da un colpo di spada.
Nel 1369 la Guienna si ribella contro gl'Inglesi, e Carlo V, richiamato Du Guesclin dalla Spagna, gli dà il comando delle truppe che destina a quella provincia, rivestendolo della qualità di contestabile, e rimettendogliene la spada con queste onorevoli parole: do aveva affidata per un momento questa spada al duca di Borbone, mio fratello, per renderla più degna di voi ». La presenza di Du Guesclin alla testa degli eserciti di Carlo V fu il termine dei progressi dell'Inghilterra, i cui stendardi, che si erano veduti spiegati sin sotto le mura di Parigi, dovettero retrocedere sino al di là della Normandia. 11 nuovo contestabile riconquistò in breve il Poitou, il Sain-tonge, il Rouergue, il Périgord, il Limosino e il Ponthieu, prendendo d'assalto le città e i castelli che resistevano, e dando in continui combattimenti le solite prove di valore, di prudenza e di generosità. Gl'Inglesi scacciati dalla Bretagna e respinti di posto in posto sino a Bordeaux, vi giunsero appena in numero di 6000, avanzo di un esercito che al principio della campagna era cinque volte maggiore. Questa successione di gloriosi fatti mise il colmo alla fama di Du Guesclin.
Carlo V volle allora riunire alla sua corona la Bretagna, di cui aveva fatto pronunciare la confisca, e mandò il contestabile a quell'impresa. Ma abbandonato dai soldati bretoni e dagli stessi suoiamici che presero a riguardarlo come il nemico della Bretagua; privo per altra parte di danaro e delle truppe necessarie, la spedizione non potè avere un esito felice, e per maggiore sventura il re (che pure fu denominato il Saggio), dando ascolto alle parole degl'invidiosi, ebbe la debolezza di sospettare per un istante come colpevole di tradimento quel leale guerriero che gli aveva conservato lo scettro e salvata la Francia. Du Guesclin, sdegnato di un tanto oltraggio, lascia l'esercito per andare a cercar un asilo presso Don Enrico di Castiglia; ma vicino a deporre la spada di contestabile, scrive a Carlo per giustificarsi. Il re arrossisce della sua ingiustizia, e manda i duchi di Borbone e d'Angiò per pregarlo di riprendere il comando dell'esercito; ma l'eroe risponde : t Non voglio espormi ad un nuovo sospetto; l'essere stato sospettato una volta è già troppo. Vado in Ispagna dolente di non aver potuto morire per la Francia ». Trovatolo inflessibile, i due principi tornano al re, senza però riportargli la spada di contestabile.
Du Guesclin parte, ma volendo combattere ancora una volta per la sua diletta patria, va a raggiungere il suo amico il maresciallo di Salicene che stringeva d'assedio il castello di Randam nel Gé-vaudau. Dopo parecchi assalti il governatore di questo, ridotto all'ultima estremità, promette di arrendersi se fra quindici giorni non è soccorso. Intanto Du Guesclin si ammala, e affranto più dal dolore che dalla malattia, spira il dì 13 luglio 1380. Il giorno dopo il governatore del castello chiede di arrendersi al contestabile, e, venendo informato della sua morte, esce seguito dalla guarnigione per andare a deporre le chiavi della fortezza sulla bara dell'eroe. Il cadavere di lui fu portato a Parigi accompagnato dalle benedizioni e dalle lagrime delle popolazioni, e per ordine di Carlo V fu deposto a Saint-Denis in una tomba accanto a quella che il re aveva fatto preparare per se stesso.
I primi storici autentici del gran contestabile hanno attinto a narrazioni dettate in versi ed a cronache, come fra le altre 6ono : Le triomphe des neufPreux, ou histoire de Bertrand du Guesclin (Albeville 1487, in-fol.) — La vie du vaillant Bertrand du Guesclin, cronaca in versi pubblicata da Charrière (Parigi 1839, in-4°), ecc. —11 lettore potrà utilmente consultare: Histoire des prouesses de B. du G. (Lione 1529, in-4°) — Paul Hay du Cha-stelet, Histoire de B. du G. (Parigi 1663, in-fol.) — Lefebvre, Mémoires du XIV siècle contenant la vie du fameux B. du G. — Guyard de Berville, Histoire de B. du G. (Parigi 1767, 2 voi.) — Carnè, Les fon-dateurs de Vunité frangaise.
DUHAMEL Giovanni Maria Costante (biogr.). — Matematico e membro dell'Istituto, nacque a Saint-Malò sul finire del 1797 ; inori a Parigi il 30 aprile 1872. Terminati con piena soddisfazione gli studii al liceo di Rennes, ov'ebbe compagni il Dubois di Nantes e Roulin, entrò a diciassette anni nella Scuola politecnica. Ma gli avvenimenti politici del 1816 avendo addotto un licenziamento generale, fu egli compreso co'suoi condiscepoli. Rimessosi poscia a studiare, fece i corsi della Scuola di diritto, ma ne fu tosto escluso per alcune manifestazioni politiche ; dopo di che, risolto di recarsi a Parigi, tutto
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