Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DUKELLA 0 DURA ILA
- DULK FEDERICO FIL1PFO
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colorato ne formano per ordinario il subbietto. Egli dipinse anche alcuni quadri storici, quali sarebbero il bel Calvario che ammirasi al Museo del Louvre, e il Ciarlatano, capo d'opera d'espressione e di esecuzione, comperato per 20,000 franchi. Finalmente ei pubblicò 32 incisioni all'acqua forte rappresentanti animali e paesaggi, cospicue per correzione di forme e leggerezza.
Vedi Deschamps, Vics des Peintres Hollandais (.., 259).
DUKELLA o DUKAILA [geogr.). — Vasto distretto marittimo di Barberia nell'impero e provincia di Marocco, fra i distretti d'Alda al S. 0. e Shawiga al N. E., con una popolazione di 960,000 abitanti, produce grano, frutti, miele e cera in gran copia. Le pelli di capra formano uno dei principali articoli di esportazione.
DULAURE Giacomo Antonio (biogr.). — Storico e pubblicista francese, nato a Clermont (Auvergne) il 3 dicembre 1755, morto a Parigi il 18 agosto 1835, studiò da principio architettura e poi topografia. Scoppiatala rivoluzione, egli dichiarossi caldamente per essa, e fu inviato nel settembre del 1792 dal dipartimento del Puy-de-Dóme alla Convenzione Nazionale, ove appartenne alla parte dei Girondini. Dopo la costoro caduta riparò in Isvizzera, e pro-cacciossi col disegno un sostentamento. Rimpatriato dopo il 9 termidoro, fu eletto membro del Consiglio dei Cinquecento, ove consecrossi specialmente all'istruzione pubblica. Dopo la fondazione del Consolato ei ritirossi dalla vita politica. De' suoi scritti sono notevoli i seguenti : Dcscription desprincipaux lieux de la Trance (Parigi 1788-90,6 voi.) ; Etrennes à la noblesse (1790), ed altri scritti contro la nobiltà, cui fece ristampare nell'Histoire-abrégé des différents cultes (ivi, 1825, 2a ediz.); Histoire civile, physique et morale de Paris (ivi 1841, 8 voi., 6a edizione curata da J. L. Belin) ; Esquisse historique des principaux évenements de la réuolution frangaise depuis la convocation des Etats généraux jusquau rétablissement de la maison des Bourbons (ivi 1823-25, 6 voi.); Les Btligieuses de Poitiers, épisode historique (ivi 1826). Oltre di ciò ei pubblicò nel 1790 un giornale intitolato: Les Evangélistes du jour, contro gli autori degli Actes des Apótres, e dal 1° agosto 1791 al 25 agosto 1793 un giornaletto intitolato : Le Thermomètre du jour.
Yedi Taillandier, Notice sur Bulaure.
DULCAMARA (bot.). — Suffrutice del genere morella della famiglia delle solanacee (V. Solano).
DULCARINA (chim.). — Alcaloide trovato da Des-fosses nelle radici della dulcamara (V. Solanina).
DULCIGN0 (geogr.).—Città marittima della Turchia europea, provincia di Albania, in riva all'Adriatico, con 7000 abitanti.
DULCINA (chim.). V. Dulcosa.
DULCIN0 (biogr.). V. Dolcino (frà).
DULC1TANA (chim.). — Sostanza ottenuta facendo perdere, sotto l'azione del calore, una molecola d'acqua alla dulcite. S'isola sciogliendola nell'alcoole. Abbandonata all'aria libera si muta in cristalli di dulcite.
DULCITE (chim.). — Materia zuccherina che viene dal Madagascar, cristallizzabile in prismi romboidali obliqui, insolubile nell'alcoole. Non ha azionesulla luce polarizzata, e non sopporta fermentazione alcoolica.
DULCOSA (chim.). — Zucchero di speciale natura, che si raccoglie da una pianta di cui il nome è ignoto. Nel 1848 fu spedito dal Madagascar a Parigi in forma di pezzi più o meno tondeggianti, cristallini fuori e dentro, e coperti di particelle terree. Basta che si sciolga nell'acqua bollente e si feltri il liquido per ottenere la dulcosa purificata e cristallizzata.
È inoltre senza odore, di sapore debolmente zuccherino, somigliante a quello della mannite. Scricchiola sotto il dente. Sciolta in acqua non agisce punto sulla luce polarizzata. Si fonde a 182°, e si solidifica di nuovo in massa cristallina: si scompone a 275° senza che si colori, e sprigionando gas ossido di carbonio, vapori di acetonio e di acido acetico, ma questi in piccola quantità.
Non è fermentabile ; non reagisce cogli acetati di piombo, nè riduce, neppure bollente, il nitrato d'argento e il cloruro d'oro. Per la composizione è isomera della mannite, avendo per forinola C13Hl401».
DULIA (teol.). — È parola greca, SouXeta, che significa servitus e talvolta officium (Paraph. Nicetce Chon. Hist., p. 99 B e p. 329 B), ed esprime il culto religioso di riverenza e di affetto che i cattolici prestano agli angeli ed ai santi, diverso dal culto di latria o di adorazione che si riferisce solamente a Dio. Che se parlisi della beata Vergine, il culto ad essa prestato è superiore a quello degli angioli e dei santi, detto perciò d'iperdulia (imép, super, SouXeia, servitus).
DULICHI0 (geogr. ant.). — Antico nome di un'isola creduta del gruppo delle Echinadi, oggidì le Cur-zolari, all'entrata del golfo di Patrasso. Incontrasi spesso nominata nell'Odissea, e vi è descritta come ben popolata e di qualche estensione. Il suo sito non è mai stato determinato da coloro che commentarono il poeta, ned è probabile che la cosa possa al giorno d'oggi essere chiarita. Strabone, che parla diffusamente di Dulichio, si briga molto di confutare coloro che la confondono con Cefalenia o la considerano come città di quest'isola, e cerca di provare che la Bolicha de' suoi tempi, situata alla foce dell'Acheloo (il presente Aspro-potamos) di rincontro ad Eniade, a cento stadii dal capo Arasso, era veramente Dulichio. Egli è però difficile che questo luogo sia mai stato abbastanza importante perchè gli si possa appropriare la descrizione che fa Omero di Dulichio. L'inglese Dodwell, che ha fatto alcune giudiziose osservazioni in proposito, è d'opinione che l'isola di Dulichio sia stata inghiottita da qualche terremuoto, e narra che alcuni marinari greci lo hanno assicurato che a 3 chilom. da Cefalenia era un'isola sommersa dell'estensione di circa 16 chilom., il cui sito potiejbe corrispondere a quello dell'isola d'Omero.
DULK Federico Filippo (biogr.). — Celebre chimico nato il 22 novembre 1788 a Schirwindt nella Prussia orientale, ove suo padre era precettore, morto nel 1852 a Konigsberga, visse la prima giovinezza a Bartenstein e trasferissi nel 1804 all'Università di Konigsberga per consecrarsi alla giurisprudenza. Nel 1807 ei risolvette però dar opera allo studio della farmaceutica presso il fratello farmacista aLjOOQle
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