Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DUMDUM — DUMONT PIETRO STEFANO LUIGIDUMDUM {geogr.). — Nome di una città e di una valle nell'Iudia, presidenza di Calcutta.
DUMFRIES (geogr.). — Città di Scozia, capoluogo di omonima contea, sulla sinistra del Nith, nove miglia dalla sua foce nel Solway Firtli, con 15,435 abitanti.
DUMMOW (geogr.). — Città nell'India, Provincie centrali, con un grande bazar.
DUMÉRIL Andrea M. (biogr.). — Medico di bella fama, nato in Amiens il 1° gennajo 1774; morto a Parigi il 19 novembre 1870. Scelta la carriera medicale tino dalla prima giovinezza, di diciannove anni era già preparatore alla Scuola di anatomia a Roano. Laureato di ventiquattro anni, fu nominato capo delle preparazioni anatomiche a Parigi, impiego agognato pure dal Dupuytren. Nel 1801 fu nominato professore di anatomia alla Facoltà; nel 1816, membro dell'Accademia delle scienze, in surrogazione del Tenon. Nel 1822 poi mutò la cattedra di anatomia con quella di fisiologia, che, otto anni appresso, cambiò colla patologia interna, sendo già divenuto membro dell'Accademia di medicina. Nei molti e diligenti suoi lavori tutte abbracciò le scienze concomitanti la medicina. Eletto, in sostituzione del Cuvier (suo precipuo maestro), al corso di storia naturale all'antica Scuola centrale del Panthéon, l'applicò alla medicina e fondò il fecondissimo insegnamento dell'anatomia comparata. Morto il Lacépède, gli successe nell'insegnamento d'erpetologia e di ittiologia al Giardino delle piante. Medico della Casa sanitaria Dubois, crebbe in tanta fama, che divenne medico di consulto del re ed officiale della Legion d'onore. Fu d'indole benevola, e fecesi ajuto de' medici esordienti: dotto, laborioso, quanto scrupoloso nell'adempiere gli obblighi assunti, durò fino agli estremi anni della decrepitezza. Innumerevoli le sue opere, fra le quali ricorderemo: Sur la phalan-gette des inanimi fères, ecc., prima sua Memoria pubblicata nell'ultimo decennio del secolo; Legons d'anatomie comparée de M. G. Cuvier (Parigi 1799, i due primi volumi); Essai sur les moyens deper-fectionner et d'entendre l'art de l'anatomiste (ivi 1802); Traité élémentaire d'histoire naturelle (ivi 1803, per ordine del Governo, 1 voi. in-8°; nel 1807, 2 voi. in-8°; la 3a ediz. nel 1825, sotto il titolo: Elé-ments des sciences naturelles, e la 4a nel 1846) ; Zoologie analythique, ou mélhode naturelle de clas-sification des animaux (ivi 1806), opera composta nel viaggiare la Spagna, che di molto migliorò la classificazione degli insetti, voltata poi in tedesco dal Froriep (Weimar 1806); Recueil de quatre cent cinquante formules proposées dans les jurys des départements (ivi 1811 e 1813) ; Considérations géné-rales sur la classe des inseets (ivi 1823, con 60 tavole) ; Erpélologie générale ou l histoire naturelle des reptiles (ivi 1834-54, 9 voi., con atlante di 120 tav.); la Classi/icalion des poissons(\8òfr, Comptesrendus, settembre), senzacontare le Memorie di zoologia ed anatomia nel Magasin encyclopédique, nell'Encyclo-pédie méthodique, nel Bulletin de la Facultéde Mède ci ne, gli articoli moltissimi nel Dictionnaire des sciences naturelles, e più e più altre cose.
DUMNORICE (biogr e stor.). — Capo degli Edui, entrò nei disegni ambiziosi di Orgetorice, l'elvetico, di cui sposò la figlia. Dopo la morte di Orgetorice,
gli Elvezii continuando a migrare e conquistare, Dumnorice, il quale ambiva stendere la propria influenza in ogni dove, e farsi signore del suo popolo, ottenne per essi il passo attraverso il territorio dei Sequani. Cesare tosto se ne avvide, non che dello aver lui impedito gii Edui di somministrare le provvigioni ch'erauo obbligati a fornire all'esercito romano. In grazia però delle supplicazioni di suo fratello Diviziaco, la sua vita fu risparmiata, quantunque Cesare lo facesse strettamente sorvegliare. Ciò avvenne nel 58 av. Cristo. Quando Cesai e stava per pigliar le mosse perla sua seconda spedizione in Britannia nel 54 av. Cr. non volle lasciarsi alle spalle Dumnorice nella Gallia, e gì'ingiunse d'accompagnarlo. Dumnorice fuggi dal campo romano con la cavalleria edua, ma fu sopraggiunto ed ucciso.
Vedi: Caesar, B. G. (i, 3, 9, 16-20, ecc.) — Plut, Cees. (18) — Dion. Cass. (xxxvui, 31, 32).
DUMONT Giacomo Edmondo (biogr.). — Celebre scultore francese, nato a Parigi il 10 aprile 1761, morto il 21 febbraio 1844. Studiò sotto Pajon ed ottenne il gran premio nel 1788. Grande onore acquistassi di poi per le belle statue del ministro Colbert (nell'ingresso della già Camera dei deputati) e di Lamoignon de Malesherbes (nel palazzo di Giustizia a Parigi). La statua di Colbert, alta dodici piedi, trovasi ripio-dotta nel Musée depeinture et de sculpture di Keveil e Duchesne. Fra le altre opere pregevoli di Dumout annoveransi il busto del generale Moreau (nella sala dei Marescialli alle Tuileries), quello del generale Cosse, la statua del suddetto Moreau sulla gran scala del palazzo del Lussemborgo, la statua di Luigi d'Outremer in San Dionigi, quella del generale Pi-chegru (per la città Lons-le-Saulnier), il busto di Malesherbes, ecc. Dumont fu anche valente nell'intaglio delle pietre dure, come addimostrano tre cammei rappresentanti : Pericle e Aspasia, Giulia de' tempi d'Augusto e Napoleone Buonaparte. Gabet ha pubblicato un copioso catalogo delle opere di Dumont, fra le quali anche molti bassii ilievi.
DUMONT Pietro Stefano Luigi (biogr.). — Celebre editore delle opere di Bentham, nato il 18 luglio del 1759 a Ginevra, morto il 29 settembre 1829 a Milano, ov'erasi recato a diporto ; entrò, nel 1781,nella Chiesa protestante, e si fece tosto un home come predicatore, finché nel 1783 spatriò pel trionfo della parte aristocratica e trasferissi a Pietroborgo, ove fu nominato pastore della Chiesa francese riformata. Dopo una dimora di diciotto mesi in Russia, fu invitato da lord Shelburne (che fu poi marchese di Lansdowne) a trasferirsi in Inghilterra per dirigere l'educazione de' suoi figliuoli. Fu in casa di quest'uomo di Stato che Dumont strinse conoscenza con Sheridan, Fox, lord Holland e specialmente col celebre giureconsulto sir Samuele Romilly, che gli fu sempre amico. Durante le due dimore ch'ei fece in Parigi nel 1788 e 1789, Dumont assistè alle prime scene della rivoluzione francese, ed avendo stretto conoscenza con Mirabeau, che ajutava a comporre i suoi famosi discorsi, fu testimonio oculare di molti avvenimenti importanti di quell'epoca memorabile. Egli ebbe il destro di studiare il genio, il carattere, la vita pubblica e privata e le idee politiche di quel grand'uomo, sul quale compose poi un'opera interessante, intitolata: Souvenirs sur Mirabeau, sulla quale Macaulaj
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