Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DUPLESSIS-MORNAY FILIPPO —
      DUPPEL
      1031
      à mes frères (1826); Notions élémentaires aur la juatice, le droit et les lois, professées au due de Chartres (1827); Des apanages en général et de Vapanage d'Orléans en particulier (1827), rifatto nel 1835 sotto il titolo: Traitédes apanages; Procès du Christ, ou Réfutation du chapitre de M. Salvador, sur lejugement et la eondamnation de Jesus (1828); Profession d'avocat, recueil de pièces concernant Vexercice de cette prof ession, dédié au roi (1830, 2 voi.); Trois lettres sur laristocratie, le clergéet la patrie (1831); Révolution de 1830, son caractère légal et politique ; Manuel du droit publique ecclesia-stique frangais ; Mémoires ou souvenirs du barreau (1857, 4 voi.) e cento e cento altre cose, senza contare un numero immenso di articoli, di scritti minori e le Mémoires, in 4 voi., che contengono la sua autobiografìa.
      Vedi: Ortolan, Notice biographique sur M. Dupin (Parigi 1840); Loménie, M. Dupin ainé, par un homme de rien (ivi 1841).
      DUPLESSIS-MORNAY Filippo (biogr.). V. Mornay.
      DUPLICATORE ELETTRICO (/Ss.). V. Condensatore.
      DUPLICAZIONE DEL CUBO (stor. matem.). — In che consista questo problema si è detto parlando del Cubo (V.). Il modo con cui se ne voleva ottenere la soluzione fu quello che travagliò tanto i geometri antichi, perchè volevasi eseguire la costruzione geometrica di un cubo doppio di un altro coi soli mezzi della riga e del compasso, non essendo considerate come veramente geometriche se non le operazioni eseguite con quegli strumenti ; ma essi non si avvidero che una soluzione del problema coi soli mezzi della geometria elementare era impossibile.
      Ippocrate di Chio l'aveva ridotto alla ricerca di due medie proporzionali geometriche tra il lato del cubo e il doppio di questo lato, vedendo che la prima di queste due linee sarebbe stato il lato cercato. Platone ne propose una soluzione ingegnosa, ad altra ne diede Archita. Eudosso, Menecmo, Ari-steo, Dinostrato si occuparono pure di questo problema; ma i migliori risultamenti per la scienza intorno a questo soggetto furono quelli che ci lasciarono lo stesso Dinostrato, Nicomede, Pappo e Diocle. Devesi intanto a questo problema,come agli altri non meno celebri della trisezione dell'angolo e della quadratura del circolo, un gran numero d'importanti scoperte che fecero molto progredire la geometria ed interessano grandemente la storia della scienza.
      Per le varie soluzioni del problema della duplicazione del cubo veggansi: Montucla, Histoire des recherches sur la quadrature du cercle (2® edizione, Parigi 1831) — Reimer, Eistoria problematis de cubi duplicatane (Gottinga 1698), e le opere di Eutocio e di Pappo.
      DUPPEL (geogr. e stor. tnod.). — Villaggio del Sundewitt, piccolo distretto del ducato di Slesvig in faccia a Sonderburg nell'isola d'Alsen, è divenuto celebre nell'istoria della guerra dello Slesvig-Holstein nel 1848 e 1864. Il 28 maggio 1848 le truppe della Confederazione Germanica furono colà sconfitte dai Danesi, i quali vi rizzarono allora trincee formidabili, che furono però prese d'assalto il 13 aprile 1849 dalle truppe sassoni e bavaresi.
      Questi ultimi vi aggiunsero alla loro volta nuove opere di difesa, le quali furono di bel nuovo distrutte dai Danesi quando, nel settembre del 1849, i Tedeschi furono costretti a ritirarsi. Nella guerra scoppiata ultimamente fra la Danimarca, la Prussia e l'Austria, Duppel fu assalito dalle truppe austro-prussiane il 28 marzo 1864, ma senza successo, finché, attaccato nuovamente il 18 aprile, cadde in loro potere. Narreremo qui brevemente questi due fatti d'arme.
      La brigata prussiana Raven, dopo essersi impadronita delle posizioni di Rokebull, aveva scavato trincee e spinto i lavori d'approccio fino a 500 metri dalle fortificazioni di Duppel. Percorrere -na distanza di 500 metri affrontando allo scoperto il fuoco dell'artiglieria e della moschetteria del nemico coperto dai trinceramenti, era un'impresa più che temeraria. I generali prussiani non volevano sacrificare inutilmente i loro soldati, ma impazienti di espugnare Duppel, divisarono tentare un attacco notturno, nella speranza di sorprendere la guarnigione danese. Questo calcolo per poco non riuscì. 1 posti danesi non erano abbastanza numerosi, e la fatica avea potuto più del sentimento del pericolo. Alle tre dopo la mezzanotte i Prussiani giunsero inosservati appiè dei bastioni che difendono la destra di Duppel. Le sentinelle danno l'allarme sparando i loro fucili, ma già era troppo tardi. I Prussiani salgono all'assalto, ed approfittando del disordine, s'impadroniscono in poco d'ora di due bastioni. Però i Danesi si riordinano e segue una lotta corpo a corpo. I Prussiani combattono con coraggio, maggiormente che sono tre contro uno. I Danesi ricevono rinforzi, e alle otto del mattino, dopo un combattimento di cinque ore, i Prussiani si ritirano lasciando i fossi e le spianate seminate di morti. Parecchie centinaia di prigionieri rimasero in potere dei Danesi. Prima però di riafferrare le loro trincee i Prussiani toccarono gravi perdite; l'artiglieria dei Danesi li fulminava a scaglia, nel mentre il Rolf-Krake, legno da guerra danese imbozzato da qualche giorno al nord della penisola fra la parte orientale di Duppel e l'isola di Alsen, spazzava il terreno di fianco. I suoi projettili incavati piovevano in mezzo alle file, spargendovi la morte. I Danesi colsero il destro della ritirata del nemico per fare una sortita e distruggere le sue opere d'approccio. Essi si slanciano alla loro volta e giungono fino alle trincee. Il combattimento diviene una mischia in cui i soldati trafiggonsi con le bajonette e si accoppano col calcio del fucile. Finalmente, dopo un combattimento che durò fino alla sera, i Danesi si ritirarono protetti dall'artiglieria dei ridotti e dal cannoneggiamento del Rolf-Krake.
      Più fortunato fu l'assalto del 18 aprile, siccome quello che addusse la presa di Duppel. Le truppe prussiane destinate all'assalto stavano fino dallo spuntar del giorno nelle parallele e negli approcci, le riserve indietro al coperto, nel menti e le batterie fulminavano furiosamente i ridotti. Una brigata stava pronta a passare, secondo le circostanze, nell'isola di Alsen mediante pontoni e canotti, ovvero a far dimostrazioni per divertire l'attenzione ed attrarre le forze danesi dal luogo dell'assalto. Alle
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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