Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (512/519)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      1041
      5° l'apatite; 6° il feldispato; 7° il quarzo; 8° il topazio; 9° il corindone (rubino, saffiro); 10° il diamante. La durezza degli altri corpi si esprime con numeri compresi tra quelli che accompagnano le dette sostanze : così la durezza dello smeraldo è espressa da (7, 8), ciò che indica che trovasi tra il quarzo ed il topazio.
      La proprietà di dare scintille all'acciarino, che talvolta s'impiega come caratteie, è un effetto composto della durezza e della tenacità, poiché bisogna che la sostanza sia bastantemente dura per intaccare l'acciajo, le cui minute particelle si arroventano e producono la scintilla, ed abbastanza tenace affinchè possa resistere all'urto. 11 diamante non dà scintille all'acciarino, quantunque sia il più duro di tutti i corpi, perchè è troppo fragile ; il cristallo di rocca non dà tante scintille quante ne dà la pietra focaja che è della stessa natura, perchè quello è meno tenace di questa. I metalli non posseggono in generale un alto grado di durezza : alcuni sono molli e molti altri possono dirsi molli fino ad un certo punto, poiché ricevono facilmente l'impronta di altri corpi più duri. Ciò non di meno esistono composti metallici dotati di molta durezza : tali sono, per esempio, l'acciajo e la ghisa (carburi di ferro) ed il fosfuro di rame. La tavola che segue comprende i nomi dei principali metalli disposti secondo l'ordine della loro durezza decrescente.
      MetalliManganese . ......
      Cromo, rodio ......
      Nichelio, cobalto, ferro, antimonio ........
      Zinco, palladio, platino, rame, oro, argento, telluro, bismuto, cadmio, stagno ......
      Piombo ........
      Potassio, sodio, Mercurio. . ,
      Durezza è più duro dell'ac-ciajo temperato, non sono scalfittidal vetro, sono scalfitti dal
      vetro, sono , scalfitti dal carbonato di calce, è scalfitto dall'unghia, sono molli come lacera, è allo stato liquido.
      La durezza dei minerali è anche in relazione colla loro composizione; cosi le sostanze alluminose,come il corindone, il cimofano, lo spinello, ecc., sono sempre durissime. L'osservazione ha dimostrato che in generale i corpi più elettro-negativi, l'ossigeno e gli altri metalloidi, aumentano la durezza dei metalli ; per esempio, il ferro, ossidulato ed il ferro oligisto sono più duri del ferro metallico; il solfuro di piombo è molto più duro del piombo.
      L'acqua al contrario diminuisce la durezza di tutti i corpi coi quali entra in combinazione; la calce solfata, composta di calce, di acido solforico e d'acqua, è molto meno dura dell'anidrite che si compone soltanto di calce e di acido solforico.
      La durezza è sempre uguale in una medesima specie, quando si sperimenta nelle medesime circostanze ; varia talvolta secondo le facce che si esaminano e secondo il senso in cui si fa la prova. Nelle sostanze che possonsi sfaldare, la durezza è minore nel senso in cui avviene lo sfaldamento che nell'altro opposto. Cosi nella calce flaata, che cri-
      Nuova Encicl. Itau Voi.
      stallizza sotto la forma di cubo, ma il cui sfaldamento è ottaedrico, la durezza è minore nella direzione delle diagonali delle facce che nella direzione parallela agli spigoli. Succede l'inverso nella galena
      0 solfuro di piombo che ha tre sfaldamenti paralleli alle facce del cubo.
      La durezza è una di quelle proprietà dei corpi alle quali si applicano le regole del Coefficiente (V.), il quale serve ad introdurre nei calcoli pratici delle resistenze le diverse unità di durezza possedute dai corpi che si vogliano impiegare nelle costruzioni od in altro.
      DUREZZA (patol.). — Nome dato a quei piccoli tumori formati dall'ispessimento dell'epidermide, i quali differiscono dal callo soltanto per la forma (V. Callo).
      DUREZZA (B. A.) — È l'opposto di morbidezza, e nel disegno è prodotta dalle angolosità del contorno ; nel colorito dal troppo repentino passaggio dal lume all'ombra, o da una tinta ad un'altra di natura diversa.
      Cadono nel duro quei principianti i quali si sforzano di dare mossa ed espressione alle loro figure, vivacità e splendore al colorito, allora quando un lungo esercizio, e la pratica dell'arte intrapresa fin dall'età giovanile, ancora non dà loro la felicità di poter nascondere la fatica e lo sforzo.
      Dànno nel duro quasi tutti gl'imitatori servili ed
      1 copisti; tanto più quando intraprendono a ritrarre opere caratteristiche d'un sentire diverso da quello dell'animo loro; e durano in questo difetto quegl'in-gegni austeri, i quali disdegnano di sacrificare alle grazie. I quali ultimi tuttavia, qualora non abbiano un fare secco e contorto, ed abbiano forza e potenza di concetto e di disegno, improntano un certo carattere alle opere loro, dinanzi al quale conviene che la censura deponga le armi. Chi infatti oserebbe rimproverare a Michelangelo od a Giulio Romano di essere talvolta duri? Abbenchè la durezza in essi ed in altri grandi artisti abbia a chiamarsi piuttosto robustezza e fierezza, siccome notò il Vasari, quando parlando del colorito e dei dipinti di tal sorta, diaseli, con frase energica, fieramente cacciati di scuro.
      Alla durezza de'contorni e del passaggio da tinta a tinta nell'impasto si conoscono le copie dagli originali, qualora non vi fosse altro indizio ; onde, ciò osservato in un quadro, si può subito dubitare della originalità. A correggere nei giovani questo difetto giova il copiare le opere di coloro che sovra tutti gli altri si distinsero per facilità e morbidezza.
      DURHAM, DUNELMUM {geogr. e stor.eccl.). —Questa città vescovile d'Inghilterra, capoluogo della contea del suo nome, con 14,406 abitanti, era delle primarie nell'ordine gerarchico ; poiché la sua sede vescovile, fondata dal vii secolo, era salita in tanto potere e ricchezza, che il suo vescovo nelle assemblee generali del regno non cedeva il posto che a quello di Londra; e nella contea aveva diritto di sovranità, tenendovi Corte di giustizia si civile che criminale. I redditi della mensa di poco erano inferiori a quelli di Cantorbery, la più pingue in tutto il regno.
      La cattedrale, fatta edificare nel 1093 da Malcolm re di Scozia, con le giunte del xm secolo, massime l'altissima torre e gli altri ornamenti, rendono per-
      VII. 66
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (512/519)






Mercurio Encicl Coefficiente Michelangelo Giulio Romano Vasari Inghilterra Londra Corte Cantorbery Malcolm Scozia Cosi