Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DUTENS GIUSEPPE MICHELE - DUTENS LUIGI
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      siani, situata sulla riva destra del Beno al confluente del Dussel, capoluogo di un circondario della provincia detta di Juliers, Cleves e Berg, con una popolazione di 69,351 abitanti, per la maggior parte cattolici. Era un tempo piazza forte; ma le sue fortificazioni furono demolite nel 1802 in virtù del trattato di Lunéville, e convertite in ameni passeggi. Oggi Dusseldorf è contro di un considerevole commercio, reso florido dalla franchigia del suo porto, e comprende nel suo ricinto molte manifatture, ed in particolare di panni e di tabacco, fabbriche di specchi e di vetture, stamperie litografiche e di tele di cotone, filatoi, concerie, ecc.
      Nel numero dei monumenti pubblici che l'adornano meritano special menzione la cattedrale sotto il titolo di San Lamberto, dove si veggono le tombe degli antichi duchi di Berg, e l'antica chiesa dei Gesuiti, ancorché troppo carica di ornati.
      Dusseldorf è divisa in tre parti : la città vecchia sulla destra sponda del Dussel, la città nuova sul Reno, e la città di Carlo (Carlstadt), che ne è la più bella parte, sulla sponda sinistra del Dussel. Essa è annoverata fra le più belle città di tutta la Germania, ed è una delle meglio costrutte fra quelle che stanno sul Reno. Il vecchio palazzo ducale conteneva una preziosa galleria di quadri, fondata nel 1710 dall'elettore palatino Giovanni Guglielmo, molti dei quali essendo capolavori dei migliori maestri, furono trasportati fin dal 1808 a Monaco di Baviera.
      Questa città fu bombardata dai Francesi nella campagna del 1794 ; divenne poscia nel 1806 capitale del granducato di Berg, creato da Napoleone pel suo cognato Murat, poi re di Napoli; ma nel 1815, al congresso di Vienna, la città e il ducato furono dati alla Prussia. — Dusseldorf è patria di Cornelius, celebre pittore dei tempi nostri. — Giace ai 51» 14' di lat. N. e 4<> 27' di long. E.
      DUTENS Giuseppe Michele (biogr.). — Economista francese, nato a Tours il 15 ottobre 1765, morto il 6 agosto 1848, entrò a diciotto anni alla scuola di ponti e strade, e ne uscì a ventidue col brevetto d'ingegnere. Nel 1800 stampò la sua prima opera: Des moyensde naturaliser Vinstruction et la doctrine (Evreux,anno vili, 1800), cui tenne dietro un lavoro molto esteso di statistica intitolato Description topo-graphique de Varrondissement communal de Lou-vters. Quattro anni dopo si fece conoscere quale economista per mezzo della sua Analyse ra!sonnée des principes fondamentaux de Véeonomie politique (Parigi 1804). Nel 1818 ebbe incarico dal Governo di viaggiare in Inghilterra per istudiarvi il sistema dei canali, ed estese i suoi lavori a tutte le grandi opere commerciali di quella contrada, pubblicandone i risultati in un'opera intitolata Mémoires sur les travaux publics de VAngleterre (ivi 1819, con una carta e 15 tavole), cui tenne dietro VHistoire de la navigation intérieure de la France, avec une exposition des canaux à entreprendre pour en competer le système (ivi 1829). Nel 1835 Dutens pubblicò la sua opera più importante sotto il titolo di Thilosophie de Véeonomie politique, ou nouvelle exposition des principes de cette science (Parigi 1835, 2 voi.), impugnata dagli economisti della scuola di Smith. Al dire di Blanqui, essa non è che una nuovaedizione delle dottrine di Quesnay, meno ciò ch'esse contengono di progressivo in materia di libertà commerciale e d'imposte. Le severe critiche fatte a quest'opera indussero l'autore a pubblicarne una difesa nel 1837 ed una seconda nel 1839, e la contesa ferveva tuttavia quando l'Accademia delle scienze lo accolse nel suo grembo. Dutens pubblicò allora il suo Essai comparatif sur la formation et la distri-bution du revenu de la France en 1815 et 1835, opera contenente il miglior sunto statistico delle ricchezze produttive della Francia e meritamente encomiata anche oggigiorno. L'ultimo lavoro di Dutens sulle discipline economiche intitolasi Des pré-tendues erreurs dans lesqueUes, au jugement des modernes économistes, seraient tombés les anciens économistes relativement au principe de la richesse nationale, e contiene la difesa della teoria di Quesnay, Turgot e loro seguaci, che le manifatture e il commercio non costituiscono la ricchezza di una nazione, la quale è dovuta soltanto all'agricoltura.
      DUTENS Luigi (biogr.). — Nato a Tours di famiglia protestante il 16 gennajo 1730, morto a Londra il 23 maggio 1812, compose in età di diciotto anni una tragedia intitolata Le retour d Ulysse à Itha-que, la quale, respinta dai teatri di Parigi, fu applaudita in quello d'Orléans. Dutens, non ostante questo successo, seppe rinunciare ad un genere letterario cui non era atto, ed avendo in quel torno l'arcivescovo di Tours fatto rinchiudere in un monastero una delle sue sorelle per convertirla al catto-licismo, fuggì indignato in Inghilterra, ove trovò protettori, studiò le lingue orientali e le matematiche, e viaggiò con molti nobili sul continente. Nel 1758 ebbe il posto di cappellano e segretario di Stuart Mackenzie, ambasciatore inglese in Torino, e durante la sua dimora in questa città intraprese l'edizione delle opere compiute di Leibnizio, lavoro immenso che aveva sgomentato i dotti dell'Allema-gna. Appresso lasciò Torino per pigliar possesso di un ricco priorato assegnatogli dal duca di Northum-berland, ed accompagnò il figlio di questo duca ne' suoi viaggi sul continente. Nel 1775 fu aggregato all'Accademia delle iscrizioni, continuò a viaggiare ed esercitò ancora interinalmente le funzioni d'incaricato d'affari a Torino. Egli passò gli ultimi anni della sua vita nel suo priorato d'Elsdon nel Northumberlaud, dopo essere stato eletto membro della Società reale di Londra e nominato storiografo del re d'Inghilterra. Dutens compose molte opere risguardanti la filologia antica e moderna, l'archeologia e la numismatica, fra le quali meritano special menzione le seguenti: Recherches sur Vorigine des découvertes attribuées aux modernes, où Von démontre que nos plus célèbres philosophes ontpuisé laplupart de leurs connaissances dans les ouvrages des anciens, et que plusieurs vérités im~ portantes sur la religion ont été connues des sages dupaganisme (Parigi 1766, in-8°). Quest'opera ebbe più edizioni riviste dall'autore, all'ultima delle quali (1812) aggiunse le sue Recherches sur le temps le plus reculé de Vusage des voùtes, che aveva già, pubblicate separatamente. Fu tradotta in italiano ed edita con giunte e note del traduttore a Napoli ed a Venezia. Nel suo zelo di rivendicare il merito, spesso inavvertito, degli antichi per riguardo a pa-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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