Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DZERRON — DZlGUÉTTAlO ZIG GETTAI
DZERRON (eool). — Specie di antilope, detta anche ùntilope della Cina o gutturosa, che vive nell'Asia centrale ed orientale.
DZIALYNSKI (conte) Tito (biogr.). — Illustre storico polacco, nato nel 1797 a Posen, morto il 12 aprile 1861 ; imparò il greco a Berlino con un canonico della Corte di nome Theremin, e pose poi grande amòre alle lingue classiche dell'antichità. Dopo che Napoleone ebbe creato il granducato di Varsavia, tenne dietro a Parigi al padre suo, divenuto senatore ed ambasciatore, e continuò i suoi studii in quella città. Reduce nel 1812 in patria, passò, dopo la caduta dell'imperatore, a Praga, ove seguitò i corei della Scuola politecnica. Ingegnere d'assai, fu adoperato a regolare il corso del Danubio, dell'Elba e della Moldau.
Nel 1820 Dzialynski tornò in Polonia e diede opera a compulsare gli archivii preziosi della propria famiglia, fra le altre, le carte dei Lebzinski, da cui discendeva per mezzo delle donne. Ei formò a questo proposito il disegno di fondare una biblioteca e di raccogliere materiali per servire all'istoria nazionale ; visitò le biblioteche dei conventi di Polonia, percorse la Svezia, la Danimarca, la Boemia, l'Allemagna e la Francia, e acquistò per tal modo un primo fondo, che fu ben tosto accresciuto dalla compera delle ricche bibliotèche Kwiatkowski, Lukasze-witsch e Oginski ; ma egli ebbe il dolore di vedersi furar le mosse da Raczynsky nel suo progetto di fondare una biblioteca nazionale.
Il moto insurrezionale del 1830 gli addusse altre preoccupazioni. Alla prima notizia dell'insurrezione accorse a Varsavia, entrò come volontario nella legione di Posen, e servì come ajutante sotto il generale Skrzynechi. Dopo la sconfìtta dei Polacchi si ritirò in Gallizia nella parte de' suoi beni che non era stata aneora confiscata. Nel 1840 li ricuperò però
tutti, e divenne allora deputato alla Dieta provinciale del suo paese. Gli avvenimenti del 1848 lo richiamarono alla memoria de' suoi concittadini. Ei fa il solo rappresentante polacco all'assemblea d'Erfart, e protestò invano contro i trattati del 1815. La sua toce non fu udita in un'assemblea politica in cui dominava la Russia. Rientrato nella vita privata, Dzialynski continuò a consecrarsi agli studii storici e rimase sempre il mecenate dei letterati, degli artisti, degli scienziati.
Dzialynski aveva sposato Celina Zamoiska, appartenente ad una delle più illustri e ricche famiglie polacche, e lo splendido passato della repubblica polacca fu sempre il suo ideale.
Delle sue opere, o piuttosto raccolte storiche, pubblicate con molto lusso e corredate da lai di dotte prefazioni in purgatissimo latino, citeremo in prima il Codice diplomatico della Polonia, pubblicato nel 1842, cui tennero dietro, dieci anni dopo, le Memorie della famiglia Szydlowiecki (Pommiki rodziny Szydlowieckick), ornate d'incisioni in rame di miniatura del secolo xvi. Nel medesimo anno cominciò la pubblicazione degli Aeta Tbinftona, contenenti fonti importantissime per l'istoria dei Jagel-loni Sigismondo I e Sigismondo Augusto (1506-72), delle quali vennero in luce sei superbi volumi. Sotto ancora da ricordare le Memorie delta eata degli OrHeUki (Pommiki domn Orgelskich) ; Dtario dell'untone di Lublino (Dyaryusz unii lubelskié)) ; Polizia d'Oreechow&ki (PoUcya Orzechowskiego), e Lites ac res gesta Cruciferorum, da un manoscritte di Duglosz, precettore dei figliuoli di Casimiro Ja-gellone, ed autore di una Storia della Poloni*, die va fino al 1444.
Vedi Qraf Titus Dzialynski, nell' Unsere Ztti (voi. v, anno 1861).
DZIGUETfAI o ZIGGETTAI. V. Emione.
FINE DEL VOLUME SETTIMO.
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