Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
NUOVA ENCICLOPEDIA ITALIANARE
KB (lai Rex, gr. BaaiXeu?, ebr. Melek, semitico Malek, Melik) (poligr.). — Capo supremo di una nazione, di un popolo, detto così perchè ne regge e governa i destini. Chiamasi altrimente monarca, principe, sovrano [V. Re (dir. pubbl.)].
I re furono coeYi ai civili consorzii, ed infatti quaranta secoli circa innanzi Cristo eravi un re di coi fa menzione la Bibbia, parlaudo di Nemrod, robusto cacciatore al cospetto di Dio, che regnò in Babilonia, Arac, Acad e Calanne, nella terra di SeoDaar. Emigrò da questa Assur il fondatore di Niuive, e così ebbe principio la ninivitica, che diventò poscia babilonica monarchia (tìenesx, 811). Abramo, fiorente dal 2366 al 2191 av. Cr., ebbe ad incontrarsi coi re del Sennaar, del Ponto, degli Elamiti e delle Genti, e con quelli di Sodoma, Gomorra, Adaana, Seboim e Segor, e principalmente con Melchi8edecco re di Salem e sacerdote dell'altissimo Dio, che gli offerse pane e vino e lo benedisse (Genes.y xiv). Otto secoli circa più tardi, ai tempi di Giosuè, conquistatore del paese di Canaan, la Terra Promessa degli Israeliti, dal 1605 al 1580, l'autore del libro che ne narra le geste gloriose parla continuamente di re debellati e vinti, per quella guisa che Omero, descrivendo le prodezze dei Greci al decenne assedio di Troja, dodici secoli hv. Cr., nomina/moltissimi re, e dalla parte de'vincitori e da quella dei vinti. I capi pertanto delle primigenie tribù, dei popoli primitivi, particolarmente nelle regioni orientali, chiamavansi tutti re, e ne fanno ampia fede le storie già mentovate degli Ebrei e quelle dei Cinesi, degli Egizii, degli Assiri, de'Babilonesi, Medi, Persiani, Siri, Damasceni, Trojaui, Lidii, e le notizie che ci rimasero della Caria, di Tiro, Mauritania e Numidia, Cirene e Sicilia, senza parlare della Grecia e della monarchia aristocratica di Roma, e di tutti i re e regoli della settentrionale, media ed estrema Europa. Tanto era inveterato nel vecchio mondo il titolo di re, che se ne fregiavano perfino i capi delle prische repubbliche, e chiamavansi per conseguenza re anch'essi i sujfeti di Cartagine, gli arconti di Atene, e perfino i capi dell'austera e democraticissima repubblica ordinata da Licurgo appo i Lacedemoni, aventi per loro metropoli Sparta.
Nuova Encicl. Itàl. Voi.
Ciò premesso, ecco un elenco dei diversi enti che nel favellare degli antichi e dei moderni si addi-mandano re.
1° Re della città (rex urbis) dice vasi dai Romani colui che stava al reggimento della città e ne presiedeva all'amministrazione; corrisponde quindi agli odierni sindaci, podestà, borgomastri, ecc.
2° Ite degli Dei e degli uomini era per i Romani Giove, come re delle acque Nettuno, re del terzo scompartimento (rex tertice sortis) Plutone, re dell'antico polo Saturno ( Virg., JEn.y il, 684 ; Ov., Mei., x, 606; Sen., Herc. Fur., 836; Martial., xii, 62).
3° Re dei re dicevasi dai Latini quel re terreno che aveva a sè soggetti alquanti re (Svet., Cai., 5), mentre nel sacro linguaggio del Vecchio e Nuovo Testamento re dei re e signore dei signoreggianti (rex regum et dominus dominantium) si è l'unico e vero Dio, che volge uno sguardo alla terra e la fa traballare, lo fissa sui monti e sfumano.
4* Re delle cause (rex causarum) era per i Romani l'oratore Ortensio, chiamato cosi per l'eccellenza dei suoi discorsi nel trattare le cause a lui affidate (Ascon., in argum. divin. Verr.).
5° Re sacrificolo, sacrifico, o re de' sacri fidi (rex sacrifìculus, rex sacri ficus o rex sacrorum), dignitario ragguardevole in Atene ed in Roma per presiedere ai religiosi misteri ed ai sacrifìci. Onorato di questa carica era fra gii Ateniesi il secondo magistrato od arconte della Repubblica, che aveva il titolo di re e l'esclusivo ufficio della presidenza ai sacri riti ed ai sacrifici, insieme colla moglie, che appellavasi regina, ed aveva le stesse funzioni del marito. Conservossi in Atene cotesta diguità, perchè i re di Atene esercitarono in origine, giusta l'affermazione di Demosteue, le funzioni dei sacerdoti, e la regina entrava nell'intimo segreto dei religiosi misteri. Costituitasi per opera e virtù di Tesea la repubblica democratica in Atene, continuò il popolo ad eleggere fra i precipui e più stimabili cittadini un re sacrificatore, la cui moglie doveva essere, secondo un'antica legge, nativa di Atene e vergine, il dì delle nozze, onde le cose sucre venissero amministrate con tutta la purezza e pietà possibile. A perenne memoria ed inviolabilità, fu cotesta legge incisa sur una colonna di pietra. Siffatto re XIX. it^ooQle
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