Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
re (isola di) - re (libri dei)
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retti. De Rossi, Roucalli, D'Elei, Pananti; e i suoi epigrammi ripubblicati nei migliori florilegi poetici, anto le sventure l'ebbero scorato.
Nel 1828 pubblicò in Forlì la Vita di Cola di Rienzo, scritta da incerto autore del secolo XIV, ridotta a miglior lezione ed illustrata con note storico critiche da Zefirino Re, con un commento del medesimo sulla canzone del Petrarca : « Spirto gentil, ecc. », opera che meritò una traduzione al-l'Aja, fatta dal Milnch, e una ristampa del Le Mon-nier ; e nella quale fu trovata molta dottrina e diligenza. Che se la celebre canzone del Petrarca, iuvece che a Cola da Rienzo, come il Re credette, fu di fatti scritta al nobile senatore di Roma Stefano Colonna , siccome testé dimostrava Salvator Betti ; ciò non iscema nulla al merito particolare dell'illustre Cesenate. Dieci anni dopo (i838) stampò in Fermo, coi tipi del Paccasassi, le Odi di Aria Creonte tradotte, e uu anno appresso le Satire di D. G-. Giovenale tradotte, con testo e note ( Padova 1839-49) , versioue che ritiene non poco della vibrata concisione del satiro sdegnosissimo. Poi di anno in anno, fino al 1863, non cessò mai dal mettere fuori poesie, quando epitalamiche , quando politiche, quando didascaliche, quando sacre, ed osservazioni critiche, e disquisizioni estetiche, ed etimologiche dicerie e notizie di libri. Affrettò con desiderii e voti il 1860, il quale venuto, la provincia fermaua lo elesse professore di letteratura nel liceo di Fermo, di cui egli per l'età sua tenne per un solo auuo la presidenza, seguita dalla direzione del ginnasio municipale. Fu socio della Regia Commissione pei testi di liugua residente in Bologua, della Regia Deputazione di storia patria per le Marche, della Società Colombaria di Firenze, dell' Ateneo di Forlì, delle Accademie di Urbino, Rimiui, Città di Castello, Subasio, Cingoli, Tolentino, della Siiupemeuica di Saviguauo, della Filo-niaticu di Ceseua, ecc.; e godette meritamente l'amicizia del Leopardi, del Gargallo, dello Stracchi, del Ricci, Marchetti, Casti, Aldini, Borghesi e altri tali.
Vedi Vincenzo Curi di Fermo, Elogio funebre del cav. professore Zefirino Re, detto dal dottore Vincenzo Curi (Fermo, tip. Ciferri, 1864, iu-8°)
RE isola di) (geogr.). Piccola isola sulla costa del dipartimento francese della Chareute lnférieure, iu faccia alla città della Rochelle, da cui è separata dal Pertuis Breton.
RE libri del) (lat. Libri Regum, gr. Ba^i'ov, ebr. Mflachim) (ermen. sacr.). — Nelle nostre Bibbie abbiamo quattro libri che portano il uome di libri dei lie. Anticamente nelle Bibbie ebraiche non facevano che due, dei quali l'uno portava il nome di Samuele, e l'altro quello dei Re o dei Regni. Di presente negli esemplari ebraici, greci o latini, ve n'ha quattro libri, dei quali i due primi portano nell'ebraica il nome di Samuele, e i due altri quello dei Re. I Greci li citano col nome di libri dei Regni, ed i Latiui sotto quello di libri dei Re. Contengono tutti e quattro i brevi anuali di un lungo periodo storico, dal governo di Samuele nel 1092 av. Cr. fino alla distruzione del regno di Israele, per opera di Salmanasar, re d'Assiria, nel 71» av. Òr., ed a quella del regno di Giuda, nel
587 av. Cr., per ordine di Nabucodouosor 11, parimente re di Assiria.
II primo libro dei Re contiene la storia di cento anni, dalla nascita di Samuele, l'anuo del mondo 2849, fino alla morte di Saulle , nel 2949. Vi si narra la nascita di Samuele, la guerra de' Filistei contro gli Ebrei, nella quale fu presa l'arca, la morte di Eli e de' suoi figliuoli, la restituzione dell'arca, Samuele riconosciuto per giudice d'Israele, l'elezione di Saulle primo re, i felici principii del suo regno e le sue vittorie, la riprovazione sua; l'unzione di Davide, il valore, le disgrazie, la fuga del medesimo ; la guerra de' Filistei contro Saulle, ed in ultimo la morte di questo principe.
Il secondo libro dei Re contiene la storia di tren-tauove anui, cominciando dall' unzione di Davide a Ebron, l'anno del mondo 2949 fino all'anno 2988, ove indica Salomone per suo successore. Vi si narra di Davide riconosciuto prima dalla sola tribù di Giuda, poscia da tutto Israele ; come per la terza volta uuto re, prende Gerusalemme, vi riconduce l'arca da Cariatiarim, riporta varie vittorie sui Filistei, i Moabiti, i Sirii e gl'ldumei, riduce all'obbedienza Anone re degli Ammoniti, che ne aveva insultati gli ambasciatori. Durante questa guerra, Davide pecca cou Bersabea ed espoue Uria alla morte. Natan ne lo rimprovera, ed egli ne fa penitenza. Dio lo castiga togliendogli il figlio, frutto del suo peccato, e colla ribellione del figlio Assalonne. Davide, tranquillo dopo la morte di questo figlio snaturato, ordina il censimento generale del popolo, ed il Signore ne punisce la curiosità mandando la peste. Iu ultimo si legge in questo libro com'egli facesse i preparativi per la costruzioue del tempio.
Il terzo libro dei Re comprende la storia di cen-tottantasei anni, dall'unzione di Salomone e la salita sua al trono di Davide, l'anno del mondo 2989, fino alla morte di Giosafatte re di Giuda nel 3115. Vi si vede Adonia prendere maniere regali ; il che fu motivo che Davide dichiarasse il suo successsore e si associasse Salomone al regno. Vi si narra la morte di Davide, di Adonia, di Gioabbo, di Seuiei; del tempio edificato da Salomone, delle ricchezze, della sapienza, della riputazione, della caduta e della morte di lui. Vi si legge come Roboamo succede a Salomone, e colla sua imprudenza occasionò gli scismi delle dieci tribù, andò soggetto a dure prove, e in ultimo finì di vivere; vi si narra la storia di Abia, d'Asa, di Giosafatte successori di Roboamo; poscia quella di Nadabbo, Nasa, Eli, Zamra, Amri, Tebui, Acabbo ed Ocosia, successori di Roboamo; finalmente vi si riferisce la morte di Giosafatte avvenuta nel 3115, e quella di Ocosia nel 3108.
Il quarto libro dei Re contiene la storia di du-ceuventisette anui, dalla morte di Giosafatte fino al principio del reguo di Evilmerodaco, che fece uscire Gesonia nel 3442. Vi si osserva un' assai lunga serie di principi empii nel reguo d'Israele, ma auche parecchi grandi profeti. Nel reguo di Giuda vedousi ben pochi principi pii fra molti perversi ; Gerusalemme presa, il tempio bruciato dai Caldei, ed il popolo giudeo condotto in cattività a Babilonia nel 3416; la ritirata degli avanzi dit^ooQle
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