Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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REAGiuda in Egitto, morto che fu Godolia. Questo libro ci ha conservate parecchie particolarità dei diversi profeti suscitati in Giuda, e di quelli che nello stesso tempo vivevano nel regno d'Israele.
I critici non vanno d'accordo circa l'autore dei quattro libri dei Re. Parecchi attribuiscono i due primi a Samuele, di cui portano il nome in capo , nell'originale ebraico. Gli Ebrei non gli dànno che i ventiquattro primi capitoli del primo libro, ed il resto attribuiscono a Gad ed a Natan. Il quale avviso , quantunque probabile , ha difficoltà che lo contrastano ; e varie osservazioni fanno credere a taluno che Esdra, avendo avuto in mano gli scritti originali di Samuele e degli antichi scrittori del tempo di Saulle e di Davide, li abbia ritoccati ; dal che si verrebbero a conciliare fra loro le apparenti contrarietà che si rilevano nel testo di tali libri. Altri si contentano di dire che qualche autore ignoto abbia composta la storia dei Re nella forma in cui l'abbiamo ora, valendosi delle memorie lasciate da Samuele, da Natan e da Gad. Del resto la canonicità e 1' autenticità di questi libri non è contrastata, giacché la Sinagoga e la Chiesa cristiana li accettano ugualmente come scrittura ispirata. I libri terzo e quarto dei Re dàuno materia a discussioni simili a quelle che si fanno circa i due primi. Alcuni hanno creduto che Davide, Salomone, Ezechia ed alcuni altri re avessero scritto la storia del loro regno. Altri hanno attribuita siffatta cura ai profeti che vissero sotto questi regni. Ed invece si sa che parecchi profeti, i nomi e gli scritti dei quali ricorrono spesso citati nei libri dei Re e dei Paralipomeni, hanno scritta la vita dei re loro contemporanei. In tali libri si citano le memorie e gli annali dei re di Giuda e d'Israele. Adunque si debbono riconoscere due sorta di tali libri: degli autori, cioè, originali, primitivi e con-temporauei che hanno fornite le memorie a quelli che ce li hanno tramandati quali li abbiamo al presente; e di altri che li hanno composti quali pervenuero a noi. Ma quali sono gli uni, quali gli j altri? In ciò sta la difficoltà. La maggior parte ere- , dono che Esdra sia 1' autore dei quattro libri dei ! Re e di quelli dei Paralipomeni nella forma in cui li abbiamo; ed il principale fondamento di tale avviso che sembra assai solido1, si è che l'autore j il quale li ha compilati viveva ancora dopo la cattività di Babilonia, siccome si raccoglie dal quarto j dei Re (xxv, 22, 23 e seg.), sebbene ciò che vi si dice dell' arca dell' alleanza, che era ancora nel tempio vivente l'autore, non convenga ad Esdra. Ma è facile rispondere a questa pretesa contrarietà, siccome a qualche altra. Per lo più Esdra riferisce parola per parola le memorie che aveva a mano, senza curarsi di conciliarle assieme.
Per quello che riguarda il merito storico dei quattro libri , gli è incontestabile che sono dessi ampiamente istruttivi nella loro brevità, e servono a porre in rilievo le ebraiche istituzioni. Non costituiscono i medesimi una biografia dei sovrani, e neppure un semplice ricordo dei politici avvenimenti; nè tampoco un ecclesiastico registro; ma re, Chiesa e Stato, tutto ciò vi è compreso nelle , sacre loro relazioni. Ella è una storia teocratica, I una rivista retrospettiva dei regni quali esistevano ,
sotto un governo teocratico. L'indole del sovrano è pennelleggiata secondo la fedeltà con cui adempieva agli obblighi della sua carica; cotesta sentenza sulla sua condotta viene aggiunta in generale alla notizia del suo avvenimento al trono. 11 religioso contegno del nuovo re viene generalmente tratteggiato secondo la somiglianza o dissomiglianza cop quello di David, del padre suo, o di Geroboamo figlio di Nebat, che fece prevaricare gl'Israeliti. Gli affari eccclesiastici vengono ricordati secondo una norma simile , ed in antagonismo colla passata o prevalente apostasia, specialmente a tenore delle popolari superstizioni , che manifestavansi sulle alture, sui luoghi eccelsi, alla paganica. Gli incidenti politici o nazionali vi sono introdotti in generale per dimostrare l'influenza della religione sulla civile prosperità, ed insegnare che la teocrazia manteneva una vigile e vendicatrice custodia dei suoi diritti e privilegi, e che l'adesione ai suoi principi! assicurava la pace e l'abbondanza, mentre la disubbidienza ai medesimi apportava seco repentini e severi castighi. 1 libri dei Re sono una conferma delle ammonizioni mosaiche, ed il loro autore ebbe ciò continuamente di mira. Porse egli una breve storia del suo popolo, ordinata sotto varii capitoli politici in modo da rendere evidente che il governo era essenzialmente teocratico, che il suo spirito, sviluppato com' era nelle scritture mosaiche, non si estinse giammai, per quanto modificato od inerte abbia potuto talvolta apparire.
Vedi : Ussher, Chronologia sacra — flales, Ana-lysis — Clinton, Fast. Hellen. (voi. i) — Lepsius, Éònigsbuch d. JEgypt. — Bertheau , Biicher der Chronik — Movers, Kritisclie Untersuchungen ti. d. Bibl. Chronik — Ewald, Geschichte des Isr. Volks — Bunsen, Egypt's place in hi story — Ge-neste, Parallel histories — Rawlinson, Herodotus and Bampton lectures — Bosanquet, Chronology of tirnes of Ezr., negli Atti dell' Istituto cronologico (n° 3) — Maurice, Kings and Prophets.
REA (lat. Rhea, gr. P«'a, 'Pe«i, 'Pérj) (mitol.). — Celebre e misteriosa deità degli antichi. È difficile investigarne l'origine, imperocché intorno a ciò gli scrittori sono discordi. Esiodo la dice figlia del Cielo e della Terra, sorella de' Titani, ossia Ci-bele, moglie di Saturno, madre di Giove, il quale sarebbe stato dal padre divorato, se ella non avesse usato dell'astuzia per trarre in inganno lo stesso Saturno. Orfeo stesso ne' suoi inni si contraddice chiamandola in uno figlia del Cielo , madre del Cielo in altro, e soventi volte figlia di Protogene, vale a dire del primo padre. I poeti posteriori ad Esiodo accrescono l'imbarazzo, imperocché la confondono colla Terra, con Vesta e con Cibele, come indicano i diversi soprannomi d'Idea, Pessinunzia, Berecinta, Buona Dea, Madre degli Dei, Nutrice degli uomini e Purgophora, ossia Turrigera, attributi tutti con cui vengono indistintamente indicate Rea, Cibele, Opi e la Terra. In mille maniere raccontano essi la storia di Rea. Apollodoro, dietro le traccie di Esiodo, facendola moglie di Chronos, ossia del tempo, così chiamato dai Greci, lo stesso che il Saturno de* Latini, riferisce il di lei dolore al vedersi divorare dal marito tutti i figli che metteva alla luce; imperocché il Destino aveva pre-
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