Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      REAZIONE - REHROCArata colla dieta e col riposo, con bevande temperanti, sottrazione di calore e simili, oppure direttamente combattuta con salassi universali e locali, purché lo comporti l'indole della malattia, e cogli altri antiflogistici. Del resto si uota che nelle persone deboli e di fibra mobile la reazione è assai più pronta, ma si sostiene meno; mentre nelle persone robuste e dotate di fibra energica la reazione succede lentamente, ma è più durevole e pertinace: parimente i soggetti deboli sopportano meno una reazione anche moderata che nou i robusti, quindi la facilità che hanno i primi a contrarre malattie infiammatorie, ed il maggior pericolo che esse diano luogo a guasti organici.
      Alcuue volte il termine di reazione serve pure a dinotare quell'azione, per cui un organo irritato o semplicemente eccitato determina l'attività fisiologica ovvero morbosa in un altro organo per via simpatica; e ne abbiamo un esempio patentissimo nelle relazioni che esistono tra le funzioni dello stomaco e quelle del cervello.
      REAZIONE (chini.). V. Reattivi.
      REAZIONE (polit.). — La parola reazione, riferita a quella di rivoluzione, ha un significato secondario e relativo, poiché le reazioni sono conseguenze delle rivoluzioni. L'etimologia di quest'ultima parola offre già al pensiero una immagine severa, imperocché rivoluzione viene da revolvere, rovesciare, metter tutto sottosopra; la parola reazione desta l'idea d'una rivoluzione in seuso contrario, ossia di una controrivoluzione. Nelle controrivolu-zioui avvi questo che fa spavento, cioè, che i capi, nelle cui mani la fortuna mette di nuovo il destino dei popoli, sono precisamente quelli che, essendo stati attaccati, rovesciati dalla vittoria e dal principio della rivoluzione, sono impeguati a distruggerla da cima in foudo per ripigliare i poteri e i privilegi perduti. Per questo motivo l'illustre Fox diceva, la ristorazione esser la peggiore delle rivoluzioni e delle reazioni. Volendo penetrare nella storia antica, si potrebbero trovare molti esempi di spaventevoli reazioni. Niuno ignora il massacro dei Gracchi fatto da Opiuiio, le proscrizioni di Mario e dei suoi plebei ordinate dai patrizi e da Siila; l'invasione di Roma compiuta da Cesare, e il successo continuato da Augusto, il quale sostituì l'Impero alla Repubblica. Ove si passi alla storia moderna, è noto che le due reazioui più sanguinose, e che hanno avuto tra loro molti punti di somi glianza , sono quella dell' Inghilterra ai tempi di Carlo II e Giacomo II, e quella di Francia nel 1814 e 1815. Le due nazioni aveano fatta una rivoluzione, che si poteva risguardare come una rappresaglia a favore dei proprii interessi calpestati. Gl'implacabili sdegui furono cagione d'infinite crudeltà.
      REBECCA (biogr. e stor. sacr.). —- Figlia di Ba-tuele di Nacor, fratello d'Abramo, che si pone vissuta intorno agli anni del mondo 2300. La Scrittura parla di sua bellezza e saviezza. Ella andava un giorno, secondo il costume d'allora, a cavar acqua dal fonte, quando un messaggiero d'Abramo, che viaggiava.per trovar moglie al suo figliuolo Isacco della stirpe di Batuele, giuugendo a quel fonte, chiese a Rebecca da bere, ed ella, abbassando l'i-
      I dria che aveva in ispalla: Bevi , signor mio, gl I disse, e poscia soggiunse: Io attingerò pure acqua pe' tuoi camelli , finché tutti abbiano bevuto. E versata l'idria nei cauali, corse nuovamente al pozzo ad attingere acqua, e attintala, ne diede a tutti i camelli. Allora il servo conobbe non poter essere che Rebecca colei che dal Cielo veniva destinata in isposa ad Isacco ; e tratti fuori due orecchini e due braccialetti d'oro, dissele: Dimmi, di chi sei figlia? v'ha egli luogo iu casa del padre tuo ad albergarci ? Ed ella a rincontro : Sono figliuola di Batuele figlio di Melcha, partorito da questa a Nacor; e di paglia e di fieno abbiam moltissimo in casa, e spazio grande da dare albergo. 11 servo incliino8si , adoraudo il Signore e lodandolo, per averlo fatto degno di tosto rinvenire la sposa ad Isacco. Iutanto Rebecca corse alla casa paterna e raccontò a' suoi le cose accadute. Il fratello di lei, Labauo, s'avviò sollecitamente alla fontana per ricercare di quel servo e trovollo. Allora gli disse: Vieni deutro, uomo benedetto dal Signore, perchè stai fuora? ho preparata la casa e il luogo pei camelli. E lo introdusse nell'ospizio, e curò i camelli i e gl' imbaudì sul desco del pane dopo di avergl; lavati i piedi. Ma il servo di Abramo negò di prender cibo se prima esposta non avea la sua ambasciata. Quindi si fece a narrare l'ordine che avea ricevuto dal padron suo , e chiese a Batuele se aderisse di dare ad Isacco in isposa la figlia sua Rebecca. Batuele e Labano assentirono, e gli presentarono la fanciulla, affinchè egli la conducesse ad Abramo. Il servo trasse allora fuori i vasi d'oro e d'argento e le vesti che avea recato, e ne fece dono a Rebecca, la quale la mattina appresso partiva col servo d'Abramo e colle proprie di lei serve. Giunsero quindi al paese d'Abramo, ed incontrarono tosto Isacco non molto lungi dalla sua casa, alla di cui vista Rebecca coprissi col velo. Fu tosto condotta nel padiglione di Sara, madre d'Isacco, e colà accaddero tosto i bramati sponsali. Dopo alcun tempo s'avvide Rebecca d'essere sterile, e si pose a pregare caldamente il Signore che da lei volesse togliere tale obbrobrio; e Iddio fece pieni i suoi voti , perocché al tempo asseguato mise in luce due gemelli, Esaù e Giacobbe. Accadde un giorno che dimorando Isacco nel paese di Gerari, gli abitatori del luogo l'interrogarono chi fosse quella che loro pareva essere sua moglie, sì bella e graziosa; ed egli temendo d'essere ucciso da loro, per amor di rapirgli la donna sua, disse ch'era di lui sorella. Passando più di nella dimora di quei luoghi , Abimelech vide dalla finestra del suo palazzo sollazzarsi Isacco con Rebecca. II perchè mandò baudo intorno al popol suo, che sotto severe pene alcun non osasse di toccare la forestiera, conosciuta non per sorella, ma per moglie d'Isacco. Divenuto iutanto maggiore il figlio Esaù, e prendendo per mogli due giovauette Etee , che prese avea Rebecca iu servigio, talmente ella disgustossi ; del figliuolo per un tale maritaggio, che pose tutto 1 il suo amore in Giacobbe; per cui divenuto vecchio j e cieco Isacco , e chiamando il maggiore figliuolo j Esaù per dargli l'ultima benedizione, Rebecca, per solo impulso del Cielo, insegnò al figlio Giacobbe I il modo d'ingannare il padre, perchè a lui e nout^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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