Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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nandez aveva recato dal Messico, e di estrarne in compendio quello che interessava la medicina. Terminato questo lavoro tornò in Italia, e mori prima dì averlo potuto pubblicare. U manoscritto fu poi acquistato dal principe Federico Cesi, e rimesso all'Accademia dei Lincei da lui fondata. L'edizione dei Lincei, accresciuta di note o descrizioni di Giovanni Terenzio, Giovanni Faber, Fabio Colonna e Cesi, venne in luce circa un secolo dopo la morte dell'autore, ed è quella citata più sopra. Ma prima assai che fosse compiuta, una copia del manoscritto di Becchi era giunta a Messico ed era stata tradotta in ispagnuolo dal padre Francesco Ximenes, sotto il titolo De la fiaturaleza y virtudes de las arboles, plantas y animales de la Nueva Espana que se aproveeha la medecìna (Messico 1615). Dei due volumi pubblicati in Italia, il primo soltanto appartiene a Becchi ; è diviso in dieci libri, e le 412 piante descritte sono ordinate secondo Dio-scori de e le loro proprietà mediche.
Vedi Cuvier, Hi si. des sciences natureUes.
REGGO (geogr.). — Comune in provincia e circondano di Genova, con 4994 abitanti.
RECCO (conte) Giuseppe (biogr.). — Pubblicista, nato il 21 maggio 1743 a Ripatransone ; morto nell'agosto 1801 a Castelmadama, presso Tivoli. Suo zio Luca Niccolò era vescovo della sua città natale : sotto i cui occhi allevato, abbracciò lo stato ecclesiastico, e passò la più gran parte della vita a Roma. Abbiamo di lui: Dell'esistenza di una giurisdizione nella Chiesa cattolica stabilita nell'autorità del Pontefice (Roma 1791, in-8°) ; Belle due podestà spirituale e temporale (ivi 1793, in 8°); Discorso intomo alYoccultazione delle monete nello Stato pontificio (ivi 1795, in-8°); Analisi e confutazione dei Diritti dell'uomo di N. Spedalieri: la morte dell'autore fèce sospendere la stampa di quest'opera, che era piena di buone idee. 11 fra tei suo Filippo, abbandonata la patria, andò a stabilirsi a Napoli, ove pubblicò una Raccolta di romanzi, collezione periodica, e mori a Ripatransone nel 1826.
Vedi Tipaldo, Biogr. degl'italiani illustri.
RECENSIONE (ermen. sacr.). — Chiamasi dai sacri interpreti con questo latino vocabolo la revisione, rassegna o verificazione del testo del Nuovo Testamento, esistente nei codici manoscritti, secondo le varie fasi che il medesimo subì, le citazioni fatte dai Santi Padri e dalle antiche versioni. Chiudendo il nostro articolo Bibbia affermammo che il testo greco dei libri del Nuovo Testamento si mantenne sempre puro ed incorrotto, la mercè dei manoscritti meno scorretti, dal v al zv secolo dell'era volgare, e promettemmo che lo avremmo dimostrato sotto la voce Recensione; eccoci a sdebitarci della promessa. 11 merito della verificazione del testo greco nella ragguardevole congerie dei mss., che si moltiplicarono per dieci interi secoli, mancando per , anco la stampa, devesi precipuamente al tedesco Griesbach, che fu il primo ad ingolfarsi nell'intricato labirinto, ed a dettar regole sicure per uscirne, { servendo di sprone ad altri valenti, che animosamente io seguirono, fra cui giovi ricordare Hug, Eichlioro, Matthsei e Scholz. Secondo il sistema di Griesbach, tre sono le revisioni o recensioni del testo nmiiotfcntto del Nuovo Testamento: 1° occi-
dentale; 2° alessandrina od orientale ; 3° costantinopolitana o bizantina. Più antiche di tutte le altre le prime due, e derivanti dall'epoca in cui furono fatte le due collezioni, a norma dei fedeli, che si addimandarono il vangelo (e&orff&tov) e l'apostolo od apostolico (6 dn^oroXo*, tò ì*oXixóv). L'alessandrina od orientale, scaturendo dall'edizione (adottando qui il linguaggio tipografico) dell'apostolo, scelse le lezioni le più conformi al puro greco, e fece leggiere alterazioni nel testo laddove non appariva classica la lingua. L'occidentale, avendo per base i più antichi manoscritti, ossia quelli ch'erano stati eseguiti prima che le Epistole fossero state insieme raccolte, conservò, con maggior cura dell'orientale, gli ebraismi del Nuovo Testamento, ma vi appose aggiunte esplicative, preferendo sovente una lezione più chiara e facile ad altra meno facile. Nacque la costantinopolitana dal miscuglio delle altre due, e se ne distinguono due, seniore ejuniore. Appartiene la prima al iv secolo, e si riconosce, assai più estesamente dell'alessandrina, dalla reiezione di lezioni che parvero meno classiche, e dall 'amme8sione di glosse ; nacque la secouda nei secoli v e vi, in conseguenza dei dotti lavori d'individui della Chiesa siriaca. Secondo cotesto sistema, il distintivo preciso della revisione occidentale si è Yesegetica sua tendenza, mentre quella dell'orientale è grammaticale, e glossario quella della costantinopolitana. Riscontrasi l'occidentale in otto manoscritti greci dei vangeli, in in quattro delle Epistole di san Paolo, nelle versioni latine anteriori a quella di san Girolamo, nelle versioni saidica e gerosolimitano-siriaca, e nelle citazioni di Tertulliano, di sant'Ireneo, giusta la traduzione latina che ne abbiamo, e dei santi Cipriano, Ambrogio ed Agostino. Ravvisasi l'alessandrina in tre codici dei vangeli, tre.delle Epistole, e tre altri ancora; nelle versioni menfitica, arcleana o filos8enica, etiopica ed armena; e negli scritti dei santi Padri appartenenti alla scuola alessandrina, specialmente in quelli di Clemente Alessandrino, Origene, Eusebio, sant'Atanasio, san Cirillo d'Alessandria ed Isidoro di Pelusio. La costantinopolitana seniore si rinviene in sei codici dei vangeli, e nei codici moscoviti delle Epistole di san Paolo, nelle versioni gotica e slava, e nelle citazioni dei Padri della Chiesa fiorenti duranti i secoli iv, v e vi nella Grecia, nell'Asia Minore e nelle regioni finitime; mentre la costantinopolitana ju-niore si scorge nel maggior numero di quei manoscritti che ci pervennero dal vii secolo in poi. Scopo precipuo di cotesta teoria del dotto Griesbach si fu quello di distruggere la preponderanza del numero dei manoscritti, dichiarando egli espressamente, essere debito di ogni critico difèndere le buoue lezioni esistenti e superstiti in pochi libri, contro la moltitudine quasi innumerevole di codici più recenti e volgari. Il risultato per la critica ha per lui di gran lunga maggiore interesse che il processo storico; e prescindendo da qualunque considerazione sull'origine delle variazioni, i fatti da lui additati sono di permanente valore. Altri invece che gli successero in simili studii, proseguirono le investigazioni da quel punto a cui egli le aveva lasciate. Ne acceuneremo brevemente, no-
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