Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RECETTO — RECHBERGantico corsivo della Bibbia porta la data del 964 d. Or., sebbene la scrittura corsiva fosse in uso di già un secolo innanzi, fin dall'888 (Scrivener, In-troduction, p. 36). I manoscritti dei secoli xiv e xv riboccano di contrazioni, le quali passarono poscia nei libri che furono i primi ad essere stampati. Tanto la materia quanto i caratteri dei manoscritti subirono cangiamenti successivi, riscontrandosi che i manoscritti più antichi sono scritti sulla pergamena la più fina e sottile, mentre quella dei posteriori è spessa e ruvida; e vi è anche qualche codice di pergamena macchiata. Nei secolo x fu adottata generalmente in Europa la carta di cotone (charta bombycina, damascena), e ne abbiamo un esempio anche nel secolo nono (Tischeudorf, Not. Cod.Sin., citatola Scrivener, Jntroduction, p. 21). Nel secolo xn venne in uso la carta comune di lino o stracci ; ma si adoperò di raro per i manoscritti biblici prima del secolo xm, e non fu sostituita intieramente alla pergamena neppure all'epoca dell'invenzione della stampa, verso il 1450 (Scrivener, l. c.). Nè devesi qui tacere il palinsesto o palimp-sesto (TtaXiix-^arcx;, charta deleticia. V. Pallmsesto), che direbbesi italianamente codice rescritto, perchè consiste realmente in un manoscritto in pergamena, dopo che da questa fu cancellata una scrittura anteriore. Gli antichi fecero uso sovente de' palimsesti, e ce lo attestano Cicerone (ad Fam., vii , 18), e perciò più fiate accade oggidì che in alcuni codici si ravvisi ancora il testo originario, eh' era stato cancellato, in caratteri sbiaditi posti sotto la scrittura posteriore; e così furono realmente scoperti molti preziosi frammenti dei manoscritti biblici, che stavano celati sotto la trascrizione di altri libri ; il più antico palimsesto biblico non è però reperibile prima del secolo v. Se si ponga mente infine al numero ancor superstite dei codici onciali biblici, non si ravviserà di troppo considerevole, sebbene sia pur grande se si raffronti con altri antichi manoscritti. 11 Tischendorf (N. T. Prcefcxxx) ne novera quaranta per i Vangeli, di cui cinque intieri ; tre quasi intieri ; dieci con porzioni molto ragguardevoli; quattordici con piccolissimi frammenti, ed otto con frammenti più o meno consido-revoli. Appartengono due al secolo iv, quattro al v; sette al vi; uno al vii; cinque all'vin; otto al ix; e quattro al x. Primeggia fra tutti il codice Sinaitico (codex Sinaiticus), che l'ora mentovato Tischendorf ottenne, nel 1859, dai monaci di Santa Caterina sul monte Sinai, e portò seco in Pietroborgo; quindici anni prima, nel 1844, aveva egli portato seco dal medesimo convento, parimente in Pietro-borgo, alcuni frammenti dei LXX, pubblicati col titolo di codice di Federico Augusto (codex Fride-rici Angusti). 11 Nuovo Testamento del codice Sinaitico è tutto intero, e vi è inoltre l'aggiunta dell' Epistola di san Barnaba, e di alcuni brani del Pastore di Erma. Tutto il codice fu pubblicato nel 1863 in una magnifica edizione di lusso , a spese di Alessandro 11 imperatore di tutte le Russie, e sotto la sorveglianza dello stesso Tischendorf, che ne curò poi tantosto un'edizione popolare ed economica, consenziente il suo potentissimo mecenate. Cotesto codice è probabilmente il più antico di quanti finora si conoscono del Nuovo Testamento.
      ed appartiene al secolo quarto (Tischendorf, Not. Cod. Sin., 1860). Gli tengono dietro per antichità e merito i codici Alessandrino, Vaticano, di San-, t'Efrem (palimsesto), di Beza, Parigino imperiale, del Museo Britannico, Monacense, Dublinense (palimsesto), Sangallense e Zacintio, di cui parleremo più a lungo a suo luogo (V. Testo sacro). Parecchi sono inoltre i codici onciali secondarii da cui si trasse non poco giovamento per le varie edizioni , del Nuovo Testamento. Il numero poi dei codici corsivi o minuscoli tuttora superstiti non si può precisamente determinare ; ma il Tischendorf ne registra circa 500 dei Vangeli, 200 degli Atti degli Apostoli e delle Epistole cattoliche, 2ò<> delle Epistole di San Paolo, e poco meno di 100 dell\4po-calisse, esclusivamente dai leggendarii ; questa enumerazione però non si può accettare che come un calcolo approssimativo all'ingrosso.
      Couchiuderemo coll'affermare che le varie teorie , della recensione, ossia revisione, verificazione dei ! testi manoscritti del Nuovo Testamento servirono ad imprimere un forte impulso agli studii critici I sui libri del Nuovo Testamento, ad invogliare alle I ricerche ed indagini più difficili, ed a procacciare accuratissime edizioni dei libri medesimi. Applicasi talvolta il vocabolo recensione anche alla revisione del testo del Vecchio Testamento, ma ben di rado, i perchè tutti i materiali raccolti all'uopo apparten-I gono ad una sola recensione o famiglia, alla Ma-i soretica , Bendo immaginaria l'esistenza dell'anti-! Masoretica ; la recensione vale adunque quasi esclusivamente per il Nuovo Testamento
      Vedi : Montfaucon, Palceographia grceca (Parigi 1708) — Silvestre e Champollion, Paléographie universale (ivi 1841) — Bengel, Introductio in crisin i N. T. (Tubinga 1734) — Samler, Vorbereitungen zur Hermeneutik (Halla 1769) — Griesbach, Com-; mentarius criticus in textum grcecum (Jena 1811) ; — Wette, Enileit. in das N. T. (Berlino 1842) -, Reuss, Geschichte der heiligen Schriften N. T. , (Halla 1842) — Guerike, Historisch-Kritische En-\ leit. (Lipsia 1843) — Tischendorf, Prolegomena 1 alla sua edizione del Nuovo Testamento greco ( Lipsia 1 1841, in-8°); lo stesso autore sta preparando una nuova opera sulla Paleografia, la quale non la-scierà nulla a desiderare su ciò che concerne gli antichi manoscritti biblici. , RECETTO (geogr.). - Comune e provincia in circondario di Novara, con 1424 abitanti.
      RECHBERG (geneal. e biogr.).— Antica illustre famiglia tedesca, fondata nel 1163 da Ulrico maresciallo nel ducato di Svevia. Fin dal 1227 i suoi discendenti possedevano il castello di Hohenstaufen. L'imperatore Rodolfo II li nominò nel 1609 conti dell' Impero. Nel secolo xu questa famiglia dividevasi in due rami: Rechberg auf den Bergen e Rechberg unter den Bergen. Quest'ultima si spense nel 1413. La prima si suddivise poi in varii rami, de' quali più non esiste che quello di Weissenstein, il quale possiede oggidì la contea di Hohenrechberg nel Wiirtemberg e la signoria di Mickbausen in Baviera. Citeremo di questa famiglia alcuni dei membri principali.
      Luigi, nato il 18 settembre 1766, morto il 10
      marzo 1849, bì trovò al congresso di Rastadt e fece
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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