Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RECITATIVO (mus.). — Questa specie particolare di cauto è quella che, fra tutte le altre, veste un carattere che più s'avvicina al discorso, mentre si parla e si canta nello stesso tempo. Il recitativo serve ad unire i pezzi vocali ed i cori dell'opera, distinguendosi dalla semplice declamazione in ciò, che è sempre accompagnato da una cantilena, basata sopra un dato tuono o sopra analoghi accordi. Si distingue inoltre dal solito canto, perchè non è soggetto ad un fisso movimento di tempo e ad un ritmo uniforme , ma soltanto alle leggi della prosodia, ed alla maggiore o minor forza, dettata dalle diverse passioni che si vanno esprimendo. Ha inoltre le sue proprie formole melodiche, e può terminare in qualunque siasi tuono.
      La scuola moderna come l'antica permettono degli abbellimenti nel recitativo, purché siano analoghi al senso della parola ed all'espressione dell'effetto dominante. Particolarmente al fine del recitativo obbligato, quasi tutti i cantanti si permettono, e non senza effetto, di trattare quelle desinenze come cadenze formali. L'abbellimento più usato, e quasi indispensabile ne' recitativi, si è l'appoggiatura praticata in vece della prima delle due note d'un medesimo suono, colle quali, scritte in tal maniera, secondo le regole dell'ortografia musicale rigorosa, si battono le ultime sillabe d'una parola ; cosa da non trascurarsi, onde la cantilena non riesca secca e monotona. Il Bellini migliorò di molto l'espressione del recitativo creando i pezzi declamati, i quali ebbero grande svolgimento dal Verdi.
      Il recitativo semplice viene accompagnato dal solobasso continuo. Il recitativo obbligalo è accompagnato da più strumenti, ed è in questo che l'abile compositore spiega tutta la sua scienza armonica, onde esprimere la varietà delle idee e dei 8entimeuti.
      Il recitativo semplice ò naturalissimo, poiché le semplici note che lo compongono, non solo vengono situate Dello corde naturali di ciascuna voce, ma anche segnate e ricompartite in maniera che perfettamente imitano un discorso naturale ; sicché si può distinguere a parte a parte ogni periodo, e si possono far notarei punti interrogativi, ammirativi e fermi. Tutto ciò viene espresso colla cantilena, che variasi colla circolazione e diversità de'tuoni, i quali per l'appunto variano secondo i diversi significati delle parole, e secondo le varie sensazioni che si vogliono eccitare nell'animo degli uditori.
      La cantilena del recitativo obbligato è poco o niente differente da quella del recitativo semplice. 11 sistema dell'uno e dell'altro è sempre lo stesso; vi s'agginnge solo l'accompagnamento degli strumenti, affinchè questi possano agire là dove l'attore è costretto a fare scena muta, e cosi lo seguita da per tutto, per dare maggior risalto a quanto dice : sapposto dunque che l'attore fermisi in mezzo alla sua declamazione, ed esprima solo i sentimenti col suo portamento, coi gesti, co' lineamenti del volto, l'orchestra ha da riempire gl'intervalli resi vuoti dal silenzio di lui; essa dee dipingere le passioni cbe lo agitano, e gli oggetti che le fanno nascere, entrar in dialogo con lui, consolarlo con dolci rimembranze, con suoni commoventi e lusinghieri,
      con quadri aggradevoli de' futuri avvenimenti ; oppure attristarlo, tormentarlo, lacerarlo con accordi lugubri , quadri spaventevoli, immagini orrende. Talvolta s'interrompono e combattono in certo modo insieme; tal altra volta mostrano scambievoli affezioni, ma sempre dipendono l'uno dall'altra, ed è anche per tale specie di obbligazione di conformarsi l'uno all'altra sino ad un certo punto che questo recitativo dicesi obbligato. Il compositore l'impiega allorché i sentimenti che penetrano l'attore sono bensì forti assai, ma non dominano pacificamente nell'anima sua, e la loro lotta non è decisa abbastanza a presentare un solo e gran quadro; allorché i moti ardenti che i sentimenti possono far nascere sono misti d'istanti di riflessione, di deliberazione, ecc. Rispetto poi ai tratti d'orchestra, questi devono essere lavorati più di qualunque altro pezzo di musica, a motivo del gran senso che hanno da esprimere, della precisione e della forza che devono mettersi nelle immagini dai medesimi rappresentate, della specie di conversazione che devono tenere, della brevità a loro propria. Accade però sovente che il sentimento diventa assai notevole in mezzo al recitativo, particolarmente se fassi tenero, lamentevole e commovente; per breve che sia la sua durata, la voce abbandonerà per qualche momento il recitativo, ed avrà ricorso al vero canto.
      Allorché il recitativo sia espresso co' necessarii cangiamenti di voce, pause e punti, esso sarà però sempre languido e fiacco, se non verrà accompagnato da una conveniente azione. Questa è quella che dà forza e vivacità al discorso, ed esprime il carattere che vuoisi rappresentare. È però necessario anche all'attore più abile una piena intelligenza di ciò che dice , la cognizione di quanto è proprio alla parte che rappresenta, ed in ispecie di saper bene a memoria le parole e la musica, altrimenti l'azione riuscirà imperfetta.
      RECITAZIONE (leti). — Il pronunziare un discorso leggendo o a memoria, con uu tuono di voce meno alto di quello con che si declama, più alto però e sostenuto che la semplice lettura. Questa generica definizione applicata all'arte drammatica, dee riferirsi alla commedia anziché alla tragedia o al dramma. Vero egli è che e quella talvolta eleva lo stile, e declama; e questo si abbassa nelle situazioni famigliari. Di cbe diceva Orazio:
      Jnterdum tamen et vocem comcedia tolti t,
      Iratusque Cremes tumido delitigat ore:
      Et iragicus plerumque dolet sermone pedestri.
      La perfetta imitazione delle passioni, onde l'animo umano è commosso, è il canone supremo per la buona e conveniente recitazione, oltre alla pronuncia netta e spiccata, scevra di tutte le aspirazioni ed affettazioni proprie delle varie provincie di uno Stato. Muovono del pari a riso l'attore che recita con enfasi un discorso casereccio e famigliare, e l'altro che con languore e svenevolezza ti pone sott'occhi un padre irritato dagli scapestramene del figliuolo, o la madre che rivolge la mente e la prece a Dio per un pericolo minacciante i suoi cari. Il conveniente in tutte le arti imitative è difficile a con-
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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