Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
REGALIE o DIRITTI REGALI - REGATAe promosso ad un alto comando da Valeriano. I Mesii, atterriti dalle crudeltà inflitte da Galliano a coloro cbe avevano preso parte alla ribellione d'Ingenuo, proclamarono improvvisamente imperatore Regaliano, e col consenso dei soldati k> posero poi tosto a morte. Questo avvenimento ebbe luogo nel 263 dell'èra volgare.
Vedi: Aurelio Vittore, De Ccesaris (xxxm) — Trebellio Politone. Trig. tyrann. (ix).
REGALIE o DIRITTI REGALI (dir. pubbl.). — Comprende questo vocabolo quanto spetta al re, vale a dire tutti i diritti inerenti all'essenza stessa del monarcato, perchè ne formano in certo qual modo l'esclusivo attributo. Nei governi assoluti, il diritto di regalia assorbe ogni cosa, dipendendo in essi l'esercizio di qualsivoglia diritto dal beneplacito del sovrano, o per meglio dire non essendovi diritto propriamente detto. Ma per quanto estesi siano i poteri di un re, non può di perse stesso esercitarli; conviene perciò ch'egli li ponga in opera per via di delegazione, e si è da tal punto che piglia origine il diritto regale, poiché è necessario distinguere tra gli atti di potere che non si possono delegare e costituiscono il diritto regale propriamente detto, ed altri atti di minor rilievo che possono senza pericolo venire affidati a rappresentanti. Ciò nondimeno la facoltà di delegazione si andò via via allargando, e si fini per stabilire una distinzione tra gli stessi diritti regali, partendoli in due classi: quelli ch'era impossibile di delegare e quelli che in certi casi era lecito temporaneamente alienare, benché fossero in massima inerenti all'essenza stessa del monarcato. Quindi la distinzione delle grandi e piccole regalie, major a et minora regalia.
Nel novero dei primi, che aveano per carattere speciale di essere riputati un attributo talmente essenziale del monarcato che tenevansi per incomunicabili, tutti gli antichi autori convenivano a porre < il diritto di far leggi, di rendere o far rendere ragione in ultimo appello, di creare nuovi uffici, di far la guerra o la pace, di trattare per mezzo di ambasciatori, di dar salvocondotti e lettere di marco o rappresaglia, di coniar moneta, di imporre tributi, di concedere grazie o patenti di abolizione per crimini e delitti, e generalmente di dispensare dal rigore delle leggi, naturalizzare stranieri, legittimare gli spurii, dar lettere di grazia, concedere a mauimorte l'adizione di una eredità, fondare corporazioni, stabilir fiere, e mercati ». Le piccole regalie all'incontro erano comunicabili e comprendevano generalmente, giusta i medesimi autori, c le strade maestre, le spiaggie del mare, i gran fiumi, i pedaggi, le saline, i tesori, le confische, il diritto di aver castello merlato, fortezza, e varii altri attributi di giurisdizione, ecc. ». Qcesta semplice enumerazione basta a dimostrare quanto il diritto di regalia sia oggidì alieno dai nostri costumi e dalla moderna legislazione. Si può anche asserire che il diritto costituzionale non ammette più verun principio di regalia, stantechè ogni atto di sovranità deve necessariamente essere munito della firma di un ministro risponsabile, il osale è per ciò un delegato necessario, senza il cui intervento l'atto non potrebbe mandarsi ad esenzione.
Nuova Encicl. Ital. - Voi.
La distinzione che altre volte facevasi tra le regalie maggiori e minori non era perfettamente osservata, e variava secondo i tempi ed i luoghi. Generalmente parlando, i gran vassalli, ch'erauo in orìgne pari al re, godevano in tutta l'estensione dei loro feudi di tutte o quasi tutte le regalie maggiori e minori. Considerata sotto questo aspetto, la storia del diritto regale sarebbe la storia dell'intiero feudalismo.
REGATA (marin. e stor.). — Gara eseguita fra varie barche a remi o a vela. L'origine di questa istituzione risale alle repubbliche italiane del medio evo; e celebri erano le regate veneziane. Nei tempi antichi della Repubblica, cari per la libertà e semplicità dei costumi, persone di ogni ceto si recavano al lido per tirare di fromba. Il Governo provvedeva che vi fossero barche pronte a quel passaggio. In quell'occasione nacque il genio per l'esercizio del remo, e quindi le disfide che si eseguivano con grosse barche poste in riga, onde derivò la parola regata. Si volle trarre utilità da questa ginnastica per addestrare e rendere forti le membra della gioventù; e affinchè vi fosse stimolo di gloria, si ordinò la prima volta che nella gran festa per la ricupera delle spose rapite si tirasse di fromba in diversi luoghi della città e si facesse una regata. 1 campioni erano gli stessi gondolieri, gente accorta, leale, fedele al padrone, gioviale e spiritosa, che vogando canta le stanze del Tasso. Le regate si usavano nelle feste e quando il Governo voleva far lieta accoglienza a qualche ospite illustre. In questo caso lo spettacolo, diretto dai più vecchi gentiluomini della cità, era maestoso e ridente. Le disfide delle regate erano tre ed anche quattro. La prima corsa era quella dei battelli a un remo o due ; poi quella delle gondolette a due remi. Talvolta le femmine di Pelestrina, che recavano le derrate al mercato di Venezia, essendo avvezze a remigare, aspiravano a quella gloria facendo ufficio di gondolieri con grazioso abito villereccio e piccolo cappello di paglia. Lo spazio della corsa era di quattro miglia venete (7 chilom. e mezzo) nel canal grande: alla punta orientale della città era la mossa e all'estremità opposta un palo intorno a cui dovevano girare i gondolieri, e tornando sulla loro strada attingere la meta in una specie di largo bacino formato dal canale. Quivi si distribuivano i premii; i forestieri distinti e i magistrati vi tenevano il loro posto. Una macchina ornata di sculture e di fregi aveva nella base affissi i premii, e nella sommità una grande orchestra per animare i combattenti con musicali accòrdi. I premii erano banderuole di varii colori. La più gloriosa era rossa, tinta sempre prediletta delle repubbliche, la seconda azzurra celeste, Ja terza verde e la quarta gialla. All'ultima si aggiungeva un porchetio vivo, simbolo della tardanza nell'arrivare alla meta. I magistrati distribuivano anche danari ai vincitori. Il dì della regata le ballottine, palischermi di quattro remi, e le malgherotte di sei, percorrevano il canale. Società particolari e i corpi d'arti e mestieri vi avveano la loro peota ornata pittorescamente. E cosi pure le famiglie patrizie più ragguardevoli che facevano spiccare il lusso ed il buou gusto. 1 remiganti erano cauti cou sontuosità: la peota rap-XIX. 4
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