Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      fcEGENSfetfRG - REGGIMÉNTOpresentava fatti storici, mitologici, le più celebri nazioni straniere, cose allusive alle arti e alla virtù. Erano adoperati in quelle rappresentazioni drappi di seta, velluti, sculture, argenti, ori, fiori, frutti, specchi, pelli straniere e piume di augelli rari. Erano parimente bene addobbate le bissone o grossi serpenti, così chiamati per la lunghezza, l'acuta prora e l'agile serpeggiare sulle acque. Il loro uf-fioio in origine era di precedere i campioni delle corse e sgombrar loro il cammino. I giovani padroni di quelle navi, ginocchioni sulla prua, fatta morbida da sfarzosi cuscini, tendevano un arco lanciando piccole palle di gesso dorato contro i direttori delle barche importune.
      1 gondolieri si apparecchiavano alla regata con esercizi molti giorni innanzi: la vigilia della festa andavano in chiesa ad ascoltare la messa, il curato li benediceva, i parenti loro facevano ogni sorta d'augurio come si fosse trattato della loro gloria. Eccoci alla famosa corsa. Il cannone dà il segnale della partenza, le barche volano rapidissime fra gli applausi e le grida, le donne sventolano i fazzoletti e le sciarpe, i padroni eccitano i loro servi divenuti campioni, e quelli che giungono alla meta Bono festeggiati colle più vive manifestazioni di gioja. I vincitori poi sono abbracciati dai padroni, dai parenti e dagli amici. La regata, questo spettacolo singolare, acquistava viepiù splendore dalla qualità del luogo, essendo il canale grande fra due rive altere di magnifici edifizi. Dalle finestre e dalle loggie pendevano damaschi, tappeti di Levante, arazzi e stoffe dei più vivi colori, ove si appoggiavano leggiadre donne risplendenti d'oro e di giojelli. Molte patrizie scendevano dalla loro sontuosa dimora e si confondevano coi battelli dei popolani, verdeggianti di frasche. Le orchestre collocate in diverse parti delle rive facevano rimbombar l'aria di suoni, onde dappertutto era gioja, e i Veneziani mostravano quanta fosse in loro l'immaginazione, la gentilezza, l'amore delle ricreazioni, che sapevano accoppiare alla gloria, all'industria ed a quella libertà che vive tuttora ardente nei loro petti.
      Vedi Venezia e le sue Lagune (voi. u, part. i, pagg. 583 e seg.).
      REGENSBURG. V. Ratisbona.
      REGGELLO (geogr.). — Grosso comune nella provincia e nel circondario di Firenze, nel Valdarno superiore, con 10,991 abitanti.
      REGGENTE, REGGENZA {polii.). — La reggenza è una delle infermità della monarchia. In diritto, nou bavvi interrompimento nel possesso del potere reale. Nell'ordine politico, come nell'ordine civile, il morto è sostituito dal vivo: — Il re è morto: Viva il re. Nondimeno nel fatto succede che il titolare del potere sia incapace di esercitare le funzioni della mouarchia. Gli si dà allora un sostituito, che vien chiamato reggente, ed è incaricato di maneggiare, in nome del re e coi privilegi regali, il potere di re. Le funzioni del reggente durano finché dura l'incapacità del re. Chiamasi reggenza, sia la funzione stessa del reggente, sia il periodo di tempo che la durata di questa funzione abbraccia. Presso talune nazioui, per una singolare strauezza, la legge , che esclude le donne dalla coroua, non le esclude dulia reggenza. Spesse volte è di dirittopubblico che la reggenza appartenga al più prossimo parente del re o alle regine madri a preferenza di qualunque altro. Possono nondimeno, in pregiudizio di costoro, esser nominati reggenti tutti i principi o le principesse della famiglia reale ed anche gli estranei alla detta famiglia, quando ciò fosse giudicato vantaggioso al pupillo o allo Stato. La reggenza può inoltre essere conceduta ad una persona sola, a molti simultaneamente, o ad una persona sola assistita da un consiglio. 11 re, nomina il reggente per testamento, con lettere, o pure con una semplice dichiarazione. Se egli non vi ha provveduto, la nomina del reggente appartiene, secondo i luoghi, ai prossimi parenti, o ai grandi ufiiziali della Corona, o al Parlamento della nazione dove ve n'ha. Da questa sommaria esposizione delle regole che si osservano intorno alla reggenza, si può vedere di quante precauzioni e restrizioni tutti i legislatori hanno creduto dover circondare siffatta istituzione, e fino a qual punto talune di queste precauzioni sono ingiuriose agli uomini che vengono chiamati alla reggenza. Che cosa è un reggente? Egli esercita i poteri del re, ma non ne ha l'autorità. I grandi, nelle monarchie, sono spesse volte eguali ed anche superiori ai principi: eglino non si piegano ai comandi di colui che non è il loro vero sovrano. L'istoria di tutte le monarchie è piena di questi esempi: la concorrenza delle pretensioni e delle vauità ha cagionato molte ribellioni e sciagure.
      REGGENTE DELLA CANCELLERIA APOSTOLICA (dir. can.). — Prelato della Santa Sede , che, dopo il cardinale vice-cancelliere, presiede alla cancelleria apostolica, colle qualifiche di presidente della medesima e di luogotenente del cardinale, così chiamato dal reggere questo primario tribunale della Chiesa Romana, in nome dello stesso cardinale vice-can-celliere, come riferisce Ciampini (De S. R. E. Vi-cecancellario et offiriaUbus cancellarioe apostolica). Codesto rilevante ufficio ebbe principio nel secolo xiv. Il prelato che lo eserce è famigliare e commensale del papa, con che si allude agli emolumenti di cui è provveduto.
      Reggente della penitenzieria apostolica. — Prelato uditore di Rota insignito dei sacri ordini maggiori, che dopo il cardinal penitenziere maggiore presiede al primo tribunale della Santa Sede , la Penitenzieria apostolica, colla qualifica di primo uffiziale della medesima, e qual vicario del cardinal penitenziere, così chiamato dal reggere il sacro tribunale in nome dello stesso porporato, nella cui assenza o impotenza funge le veci, sottoscrivendosi ne' rescritti e decreti Regens.
      Vedi Petra, De sacrapcenitentiaria.
      REGGIMENTO (mil.). — Il vocabolo della bassa latinità regimentum era derivato da regimen, governo, amministrazione. Infatti ne' moderni eserciti col nome di reggimento chiamasi un corpo di truppe sottopeste allo stesso regime e sotto il comando dello stesso capo , che prende il titolo di Colonnello (V.). Si fu sul cominciare del xvi secolo che l'imperatore Massimiliano I diede per la prima volta uu tal nome a parecchie compagnie di lanzichenecchi, cui riunì sotto gli ordini di un colonnello comandante (Fdd-Obcrst). Da questo orcli-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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