Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
regolatrici MACCHINÒ E RE&ISTRATORI STRUMENTI ed APPARECCIÌ! ete costruzione greca, non negandolo l'indole della lingua italiana, molto più felice nell'imitazione del periodo greco che non del latino, come l'ha provato l'esempio del Boccaccio e del Bembo. Concedendo poi che troppo vi si ravvisi, per così dire, il piglio di Senofonte, splendida colpa sarebbe questa tuttavia; e non toglieva che la novella Accademia della Crusca la credesse degna dei primi onori, se i volgarizzamenti come le opere d'invenzione coronati avesse t.
Il Regis era dottissimo nel greco e nel latino, come si pare dalle sue orazioni, da parecchi carmi latini, dalla Laudatio F. Lanfranchi, comitis (Torino 1789). Egli lasciò inediti alcuni Commenti sulla Divina Commedia di Dante ed una Canzone a Carlo Emmanuele IV. 11 barone Vernazza dettò nna bella iscrizione latina per le esequie del Regis, nella quale lo chiama, fra le altre cose , italica lingua conservalor, gracis literis ac latinis eru-ditus, e Carlo Boucheron recitò un'orazione latina in sua lode.
Vedi T. Vallauri, Storia dell' Università degli studii in Piemonte (Torino I84ft, voi. in, p 210).
REGISTRATRIC1 MACCHINE e REGISTRATORI STRUMENTI ed APPARECCHI (mecc. e meteor.). — Tutti sanno che le macchine registrataci possonsi considerare come l'ultima espressione dell'esperimenta-zione. L'accurato confronto dei fatti costituisce ciò che potrebbe a buon diritto appellarsi filosofia dell'esperimentare : base e fondamento di qualunque confronto è, senza fallo, la misura. Finché non si trova il modo di misurare una grandezza, un fenomeno o checché sia, lo studio di detta grandezza
0 di detto fenomeno non progredirà. L'ultima veduta d'ogni congegno diretto ad analizzare un fatto è l'indice e la scala, prese nel loro significato più generico; siano essi la freccia ed il quadrante d'un orinolo, il livello del liquido e la gradazione del barometro, del termometro, del manometro, sieno
1 pesi della bilancia, non monta. Ma quando l'osservazione versa sovra un fatto continuo, sovra una serie di fatti che si seguono senza interruzione, allora nasce il bisogno di osservare il fenomeno in tutte le sue fasi. Il metodo più elementare, quello che prima s'affaccia al pensiero, è di ravvicinare fra sè le osservazioni, e gradatamente studiandole si giungerà a rintracciare la fìsonomia del fenomeno, a colpire molto prossimamente i punti di flesso contrario ed i punti singolari nella curva che rappresenta l'andamento del fenomeno. Ora il metodo che rappresenta con grandezze discontinue grandezze continue non corrisponderà alla precisione che richiede la scienza esatta e progredita. La costruzione adunque di buoni strumenti registratori serve ad agevolare lo studio dei fatti e a testimoniare dell'alto grado di progresso fatto dai medesimi.
Dopo il Meteorografo del p. Secchi (V.), che levò tanto rumore, è degno di menzione il nuovo {strumento registratore inventato dal dottore Ozanam per diseguare automaticamente le fasi della pulsazione arteriale. Questo osservatore imparziale toglie al volo, per dir cosi, le fluttuazioni del polso e le fotografa appuntino. Resta quindi una traccia indelebile dell'accelerazione o della diminuzione del movimento sanguigno. Si può in questo modo pro-
curarsi lo specchio delle variazioni nel cammino del sangue, istante per istante, per tutta una giornata se si volesse e se si avesse la pazienza di sottomettersi alla prova. È impossibile che il cuore batta inegualmente e l'apparecchio squisitissimo non lo indichi. Eccone la descrizione sommaria.
Si immagini una piccola camera oscura di circa 30 centimetri di larghezza, nel cui interno un meccanismo fa scorrere con movimento uniforme una lastra di vetro collodionata, e la fa camminare regolarmente avanti ad una fessura strettissima esposta alla luce. Lungo la fessura è adattato un tubo di vetro in cui può alzarsi e abbassarsi la colonna di mercurio come nel barometro. È evidente che se il tubo fosse pieno di sangue ed in comunicazione coll'arteria, ogni battito del cuore avrebbe il contraccolpo sul sangue del tubo; ad ogni pulsazione il sangue s'eleverebbe e poi tornerebbe al suo livello primitivo. Ciò supposto, la lastra sen-bile, che scorre in fondo alla camera oscura, sarebbe solo in parte colpita dalla luce, e nella sua corsa rimarrebbe impressionata sur una zona ondulata a seconda delle variazioni di livello del liquido nel tubo. Ora, se non si può mettere direttamente in comuuicazioue il liquido del tubo col sangue dell'arteria, è però facile applicare sul polso un'ampolla di caucciù piena di mercurio comuni-nicante col tubicino che chiude la piccola camera oscura, contenente anch'esso mercurio. Quest'arteria artificiale riceverà il contraccolpo del battito della pulsazione, che trasmetterà alla testa della colonna liquida, le cui variazioni verranno ad inscriversi sulla lastra sensibile. E così, applicata l'ampolla all'arteria, e dato il movimento alla lastra, si potrà registrare ciascun movimento alla lastra, si potrà registrare ciascun movimento del sangue.
Il dottore Ozanam con questo apparecchio ha verificato che quando posiamo il dito sopra un'arteria non riceviamo un colpo semplice, come s'è creduto per molto tempo, mail polso è doppio ed anche triplo. Il dottor Marey aveva già riconosciuto con un apparecchio registratore, lo sfigmografo, che in alcuni casi patologici il battito era doppio. Le osservazioni del signor Ozanam generalizzano tale opinione. Il polso naturale è doppio; esso sale d'un colpo alla sommità della scala, quindi ridiscende con due ed anche con tre cadute successive al livello inferiore. La prima ascensione del mercurio sembra dovuta alla contrazione del cuore sinistro che spinge con forza l'andata del sangue; la seconda, più piccola, sarebbe dovuta alla contrazione del cuore dritto; la terza pulsazione, molto meno visibile, sarebbe dovuta alla contrazione delle orecchiette od all'elasticità delle arterie.
Una fotografia, per piccola che sia, può sempre ampliarsi ; ondecchè con tale artifizio l'Ozauam ha ingrandito i suoi diaframmi al punto di renderli visibili a molta distanza con fotografie ingrandite, in cui ciascuna pulsazione occupa uno spazio di 10 a 15 centimetri. E siccome al microscopio si può esaminare la millesima parte di un millimetro, ne viene che in somma si può dire ciò che accade nella centomillesima parte di un battito di cuore, e nella centomillesima parte di un secondo.
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