Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
REGNAULT (APPARECCHIO DI) - REGNIER MATURINO
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tata vittoria fa creato maresciallo. Nel 1862 esercitò la carica di vicepresidente, e vi fu riconfermato. Insignito del titolo di grande uffiziale della Legion d'onore, e poi di gran croce, nel 1864 gli concesse l'imperatore di trasferire al suo genero Davillier il proprio titolo di conte col rispettivo cognome. Nessuno dei marescialli francesi ancor superstiti ebbe pugnato in tante battaglie e spedizioni, cominciando dalla Moscova a Solferino ; avendo raccolto allori nelle battaglie di Lùtzen, Bautzen, Dresda, Lipsia, Hanau, Rheims, Parigi, Ligny, Waterloo, Magenta e Morea, dinanzi ad Anversa, e perfino in Roma contro le schiere dei volontari italiani.
Vedi Vapereau, Dictionn. univ. des contempo-rains (Parigi 1870, 2» ed.).
REGNAULT (apparecchio di) (fis. ehim.). V. Calorico spec fico. voi. ìv, pag. 681, 682.
REGNAULT Elia (biqgr.). — Isterico, nato a Parigi verso >1 1802; ivi defunto il 2 gennajo 1868. Studiò il diritto e fu avvocato insieme e membro della Società medicale di emulazione. Dopo la rivoluzione del 1848, divenne capo del gabinetto del ministro dell'Interno Ledru-Rollin. Iniziò le pubblicazioni letterarie con opere di medicina legale: Du degré de compétenee des médecins dans les questions ju-diciaires relatives aux aliénations mentales (1828, in 8°); Examen d'un rapport sur deux homieides commis par un homme atteint de monomanie (1830, in 8°). Inoltre abbiamo di lui: La Presse et le Par-lement (1838): Procès de M. F. de Lamennais, ecc., con una Noti ce biographique et littéraire (1841); Histoire crtminelle du gouvernement anglais ( 1841 ) ;
Procès d'O' Connell.....précédé d'un apergu kisto-
rique sur la question du rappel, ecc. (1843-44); Histoire de l'Ir lande (1846); Histoire d'Angleterre drpuis san origine jusqu'en 1845 ecc. (1846, 2 voi.); Histoire de Napoléon (1846-47, 4 voi.); Histoire du gouvernement provisoire (1849); Histoire de huit ani, in continuazione àe>WHistoire de dix ans per Luigi Blanc (1851 e seg., 3 voi.): opera che il Blanc pubblicamente disconfessò come seguito della sua; Histoire politique et sociale des Principautés Da-nubiennes (1855). Tradusse dal latino Seneca nella Collezione dei classici del Nisard: collaborò all'opera: Frangais peints par eux mémes, ed in parecchi periodici ; tradusse dal Bentham il Caté-chisme de la ré forme électorale (1839), ed i Sophismes parlementaires ; dal Wordsworth La Grèce pitto-resqutt et historique (1830-40).
REGNICOLO (dir. civ.). — Viene chiamato dai giuristi con tal nome colui che è cittadino di uno Stato (propriamente di un reame), e gode dei diritti ed è soggetto ai doveri a tale qualità congiunti.
È noto di quante restrizioni fossero colpiti i di- , ritti degli stranieri nei tempi passati. Il diritto di cittadinanza era un favore che non veniva accordato se non raramente allo straniero ; e colui che avesse volato stabilire dimora in estero Stato doveva vedere dimezzata la sua attività da impedimenti continui, e forse usurpato a capriccio il frutto di dintorno fatiche. Nè è lungo tempo che furono aboliti quegli abusi di forza, i quali volevansi chiamare diritti, come, ad esempio, il droit d'aubaine o diritto di Ubena (V.), e parevano stabiliti appostaper tener lontano dallo Stato colle persone anche le industrie, le ricchezze, il commercio stranieri.
Oggidì ancora esistono presso la più parte degli Stati notevoli differenze tra il regnicolo e lo straniero rispetto al godimento dei diritti civili. Il solo Codice civile italiano ha sancito la massima eminentemente liberale che lo straniero è ammesso a godere dei diritti civili attribuiti ai cittadini (art. 3) (V. Straniero, Cittadinanza [diritto di], Naturalizzazione, Reciprocità, Rappresaglia).
REGNIER Maturino (biogr.). - Illustre poeta satirico fraucese, nato a Chartres il 21 dicembre 1573, morto a Rouen il 22 ottobre 1613, diede prova di buon'ora del suo ingegno poetico ed accompagnò a vent'anni il cardinale di Joyeuse a Roma, ove dimorò otto anni e dove tornò poi dopo alcuni anni studiando i poeti italiani, cbe tolse ad imitare dipoi. Quantunque prete e canonico della cattedrale di Chartres, Regnier menò vita dissoluta e dipinse con cinica schiettezza se stesso, i suoi gusti ed i suoi sentimenti nelle satire intitolate: Le gout parti-culier décide de tout; L'honneur ennemi de la vie; L'amour quon nepeut dompter; Regnier apologiste de sois méme, ecc. Reguier è assai stimato e lodato come poeta dai Francesi, e Boileau, giudice competente, scrisse nelle sue Réflcxions sur Longin: « 11 celebre Reguier è il poeta francese che, a giudizio di tutti, ha meglio conosciuto prima di Molière i costumi e i caratteri degli uomini >. Regnier ha molti bei versi, ritratti ammirabili, squarci pieni di franchezza, di brio e di forza, ma nessuna delle sue composizioni è perfetta, e quando Alfredo di Musset, in una splendida poesia sulla Paresse, dice che Regnier è un esprit màle et hautain à la sobre pensée,
Qui ploya notre langue, et dans sa ciré molleSut pétrir et dresser la romaine hyperbole,
vuoisi temperare un cotal po' questo entusiasmo. Egli possiede un'ingenuità mista di una certa finezza, una trivialità pittoresca, una famigliarità vigorosa e piccante. tigli ha saputo divenire originale imitando gli antichi e coniare in proverbii una quantità di massime popolari, mercè la concisione e la personalità del suo stile. Ma è spesso oscuro, imbarazzato, stento, languido, e getta una lava piena di scorie; il che non toglie ch'egli non sia uno di quei pochi poeti antichi francesi, che la reazione romantica del 1830 ha non solamente rispettato, ma messo di bel nuovo in voga. L'assenza però del senso morale si sente in tutte quante le sue opere, e toglie all'ammirazione che provasi verso il genio libero ed originale dello scrittore, quella simpatia che non puossi accordare se non al carattere dell'uomo.
Le opere di Regnier comprendono satire, epistole, elegie, poesie varie, poesie spirituali, epigrammi, sonetti; gli furono spesso attribuite composizioni assai dubbie, tolte dalle raccolte erotico-satiriche della prima metà del secolo xvu, e quasi sempre di un'oscenità schifosa, senz'altra ragione che una pretesa conformità di stile od un indizio senza autorità. Numerosissime sono le edizioni delle (Euvres de Regnier; la prima è quella di Parigi (1608), e le ultime, quella di Poitevin (Parigi 1860) e di Bar-
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