Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RRGOLA
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      anatomia, tentò con felice esito operazioni difficilissime, e lasciata la maniera prudente del Vaccà, si gettò al sistema francese. Ed il primo stadio della sua vita chirurgica è tutta in tali prove, come lo mostrano anche i suoi primi scritti. Nel 1829 asportava una parte della mascella inferiore per epulide cancerosa, maravigliando i chirurghi italiani per la destrezza e l'ardimento, e per la pronta guarigione dei pazienti. Dette quindi grandissimo impulso alla chirurgia nella pratica della broucotomia, recandovi preziosi vantaggi. Ma la operazione che più mostra la Bagacità chirurgica del Regnoli stane! nuovo metodo da esso inventato ed eseguito per la estirpazione della lingua, che fu un vero avanzamento dell'arte, e che consiste nello attaccare la massa morbosa dal lato della regione sopra-joidea. Codesta operazione fu ripetutamente eseguita senza pericolo per i pazienti, e senza gravi sconcerti consecutivi, dal 1838 in poi. Duole però che i chirurghi non ne abbiano fatto il conto cbe merita, ed il Velpeau quasi ne parla con isdeguo. Assalito fu malamente per codesto con scritture a stampa, ed in ispecie da una anonima che ha per titolo: Riflessi sul nuovo metodo per V estirpazioae della lingua, immaginato da G. Regnoli, ed esposto dal suo ajuto Rami, iu cui con frasi ingiuriose e villane vieue accusato di plagio. Se non che il prò fessore G. Mirault d'Augers fulminò immediatamente l'invidioso scrittoruccio , e la guerricciola ebbe termine. Oggi codesto processo non viene in pratica eseguito, ma il metodo è sempre quello del Regnoli, cbe ne fu il fortuuato inventore, e ad esso ne rimarrà la gloria ed il merito principale. Venuto alla maturezza degli anni, si accinse alla pubblicazione delle Lezioni di medicina operatoria, cbe sebbene non compisse, fu opportuua ai bisogni degli Italiani, perchè piena di eletta dottrina, chiara per esposizione e sagacemente accorta nel fare scelta del buono, rigettando ogni resto. Fu continuata dal sno alunno il professore Cosimo Palamidessi. Chiaro nelle lezioni sue e assai vivace, ascondeva così la pochezza della sua coltura letteraria, manchevole in lui per effetto dei metodi dell'epoca nell'istruzione dei giovani. Codesta vivezza mantenne non lodevolmente al letto dei malati; quando faceva la clinica. Domo d'azione, amava l'uso della mano maestra sugl'infermi, che nulla avrebbero avuto da desiderare in esso, se avesse avuto eguale conoscenza dei dogmi della medicina, in cui pur troppo era debole. Ma anche con tali difetti sarà celebrato per la precisione, disinvoltura, prestezza e sicurezza del taglio, niente valendo a turbarlo o sconcertarlo. Tale fu il Regnoli per tutta la vita, che, giunta ai sessanta anni, prometteva, per la forte costituzione, ancora lunga durata. Ma non fu : così, chè dopo due anni si morì. Visse onorato e stimato; ma in fama di uomo troppo adoratore del danaro, di che ebbe taccia d'avaro. Fu cavaliere > del Merito di Toscana, socio di molte accademie italiane e straniere, ebbe ufficii onorevoli da quel Governo, e corrispondenza,scientifica con moltis-tissimi dotti dell'Europa tutta. Gli scolari ebbero un vero culto per esso, e più volte a loro spese lo ritrattarono, e in marmo ne fecero scolpire il busto. Ebbe moglie e due figli, e fu sepolto nella chie- :
      suola delia sua tenuta a Crespina nelle colline pisane, secondo lasciò scritto nel suo testamento.
      Fra le sue opere, non tenuto conto di molte scritture inserite in varii periodici, ricordiamo le seguenti: Amputazione della parte anteriore del mento (nel Giornale Arcadico 1822) ; Di una operazione di tracheotomia (Pesaro 1823) ; Sovra un'abbondante emorragia (ivi 1824); Memoria sulla traspirazione polmonare (ivi); Sulla estirpazione delle intere arcate alveolari della superiore ed inferiore mascella (ivi 1825); Dell'amputazione di una porzione di mascella inferiore (ivi 1826); Memoria sulla estrazione di un feto mostruoso (ivi 1826); Memoria sopra un'operazione di laringo-tracheotomia (nel Nuovo Mercurio di Livorno, 1829); Lettera a Gius. Gordini intorno ad un nuovo strumento ecc. (ivi); Memoria intorno l'asportazione dell'osso mascellare ecc. (Nuovo Giornale dei Letterati, Pisa 1820); Sulla estirpazione di un osteo-sarcoma degli ossi mascellari superiori (ivi 1831); Intorno l'idrocele delle donne (ivi, Nuovo G. ecc., 1833); Sulla estirpazione della quasi totalità del-Vosso mascellare (ivi 1833); Storia e riflessioni patologico cliniche ecc. (ivi 1833); Della estirpazione della maggior parte del palato osseo, del setto delle narici ecc. (ivi 1833); Intorno l'amputazione di quasi la totalità della mascella inferiore (ivi 1834;; Nuovo metodo per la estirpazione della lingua, immaginato ed eseguito dal prof. G. Regnoli ed esposto dal dottore Andrea Ranzi (ivi 1838); Broncotomia per affezione cronica della laringe (Miscellanee mediche, ivi, 1844); Lezioni di medicina operatoria (Firenze 1846, terminate da Cosimo Palamidessi). Il professore Antonio Marcacci ne pubblicò l'Elogio nello Sperimentale di Firenze, 1859).
      REGOLA (matem.). — Complesso dei calcoli per giungere a un risultato determinato. Più specialmente si dà questo nome a certi problemi che si risolvono coll'ajuto delle porporzioni o col metodo chiamato riduzione all'unità. Tali sono le regole di sconto, d'interesse, di società, di cambio, di falsa posizione, ecc., delle quali tutte trattiamo in appositi articoli. Più particolarmente ancora si applica questo vocabolo alla importante regola del ire. La regola del tre si distingue in semplice e composta. La regola del tre semplice consiste nel trovare un termine mancante in una proporzione di cui tre termini sono dati, il che abbiamo visto come si faccia nell'articolo Proporzione. Tutta la difficoltà si riduce a stabilire l'ordine dei termini, per il che daremo una regola generale dopo di avere veduto due esempi:
      Sapendo che in Torino in 10 giorni si consumano 60,000 miriagrammi di pane , si domanda quanti miriagrammi si consumano di pane in un anno.
      È chiaro che il pane consumato cresce nella medesima ragione del tempo, cosicché il rapporto dei due tempi deve essere lo stesso che il rapporto delle quantità rispettive di pane consumato. Quindi chiamando x la quantità di pane che si cerca, dovrà esistere la proporzione:
      10 giorni : 365 : : 60000 : x.
      Di qui, per la nota regola per trovare un terminei^ooQle ^


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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