Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      regola monastica - regolamentoalla profondità; x poi è l'incognita stessa del problema. Moltiplicando termine a termine le sei proporzioni ottonate, e dividendo i due ultimi termini della proporzione composta risultante pel fattore comune xY x% x3 xi x$, si trova
      1 . 3 . 2 . 48 . 10 . 24 : 2 . 4 . 3 . 37 . 8 . 25 : : 30 : x,
      d'onde si ricava per x lo stesso valore che sopra. Notisi cbe nel calcolare questo valore di x, il quale è
      2x4x3x37x8x25x30
      x —
      1x3x1x48x10x24
      prima di eseguire le moltiplicazioni indicate, conviene sopprimere i fattori comuni ai termini della frazione, con che il valore di x diventa in questo caso
      37 x 25 „ 1 a?= 12 = 12'
      Ben si vede da questo esempio come si dovrebbe procedere per un altro caso qualunque.
      Metodo di riduzione all'unità. — Tutte le questioni precedenti di regola del tre semplice e composta si sogliono pure risolvere col metodo detto di riduzione all'unità. Faremo ora comprendere in che consista questo metodo applicandolo ad alcuui esempi. Ripigliamo il primo esempio superiore. In una città si consumano 60,000 miriagrammi di pane in 10 giorni; quanti miriagrammi si consumeranno in 365 giorni? Se in 10 giorni si consumano 60,000 miriagrammi di pane, in un giorno se ne consuma la decima parte, cioè 6000, ed in 365 giorni se ne consuma 365 volte 6000, cioè 365 x60(>0zz2190000, risultato eguale a quello sopra trovato.
      Prendiamo ancora il 2° esempio superiore. Ecco la soluzione: Se 28 uomini fanno un lavoro in 15 giorni, per fare lo stesso lavoro in un giorno ci vorranno 15 volte 28 uomini, perchè ci vuol tanto più di operai, quanto più il tempo è corto. Dunque 15x28 uomini farebbero quel lavoro in un giorno, onde per fare lo stesso lavoro in 21 giorni ci vorrà un numero d'uomini 21 volta minore, ossia ci vor-
      • • 15x28 on ranno uomini —— = come sopra.
      Proviamoci ancora a risolvere con questo metodo il caso delle foutane. Ecco come si ragiona: Se 12 fontane in 8 ore danno 250 litri, una fontana sola nello stesso tempo darà un numero di litri 12 volte 250
      minore, cioè darà litri ; ed in un'ora la stessafontana darà la ottava parte di questa quantità,
      250
      cioè darà litri Quindi le 23 fontane daranno
      12x8
      250 23x250 .... . . .. all'ora -ò = ,Q Q litri, ed in 11 ore ne
      12x8 18x8
      daranno 11 volte tanto, cioè
      11 x23x250 11x23x125 41
      12x8 =-48-= 658+ 48'
      come sopra.
      Questo metodo si dice di riduzione all'unità, perchè si cerca sempre il valore di uno degli elementi del problema corrispondente all'unità di un altro elemento.
      REGOLA MONASTICA (dir. can.). — Raccolta delle leggi e costituzioni ginsta le quali i membri d'nna casa religiosa o di un ordine sono obbligati a vivere e cui hanno promesso con voto di osservare. È necessario che tutte le regole monastiche siano approvate dai superiori ecclesiastici, ed anco dalla Santa Sede, affinchè obblighino in coscienza i religiosi ; e nullo sarebbe il voto di osservare una regola non approvata.
      Ove si rifletta all'indole degli uomini in generale, appare chiara la necessità d'una regola per dar costanza al lor modo di vivere e renderne proficua la fatica. Erra chi crede torni utile all'uomo il godere di un'assoluta libertà; egli ha bisogno d'un giogo a cui sottomettersi, e la religione sola può fargli amare il giogo da se stesso impostosi. Non è piccolo guadagno il sapere che cosa s'abbia a fare a ciascun'ora del giorno e il trovar eccitamento a farlo nell'esempio di coloro con cui si vìve. Non ci ha stato della vita in cui il tempo sia posto meglio a profitto che nelle comunità ove è in vigore l'osservanza della regola. Nella società civile si getta la metà del tempo nell'adempimento di frivole convenienze, ad annojarsi vicendevolmente, a pensar che fare, ad andare in cerca di puerili trastulli. Perciò ne'monasteri ove meglio si osserva la regola regna continuamente una profonda quiete, scoutrasi una dolce e caritatevole compagnia, e si mena una vita al tutto contenta.
      REGOLAMENTO (dir. amm.). — Una delle principali facoltà attribuite al potere esecutivo è quella di fare regolamenti : facoltà tanto più elevata quanto è più difficile che non trascenda nell'essere posta in atto.
      L'art. 6 dello Statuto espressamente dichiara ,
      che « il re....... fa i decreti e regolamenti neces-
      sarii per l'esecuzione delle leggi, senza sospenderne l'osservanza o dispensarne ». La più superficiale attenzione basta a far conoscre la necessità di questo ufficio pel potere incaricato di facilitare e rendere uniforme l'applicazione delle leggi. Minute disposizioni per necessità variabili sono richieste a tal fine : nè potrebbero essere comprese nel corpo della legge che si tratta di eseguire, tanto più che sono strettamente legate alla responsabilità ministeriale.
      Per ciò le costituzioni meno favorevoli alle prerogative del sovrano riconobbero tutte in questo la facoltà di regolare il modo d'applicazione delle leggi. Così fecero la costituzione tanto poco regia del 3 di settembre 1791 in Francia, e quelle dell'auno in e dell'anno vm; la Carta del 1814 (art. 14) mantenne tale disposizione, ripetuta da quella del 1830 (art. 13) e dalle costituzioni del 4 novembre 1848 (art. 49) e del 14 gennaio 1852 (art. 6).
      I regolamenti amministrativi, del pari che le leggi di polizia, hanno in via ordinaria per oggetto le cose comuni e le servitù d'utilità pubblica. Conformemente a queste basi vigono molte disposizioni legislative, civili, penali e commerciali. Fra esse annoveriamo quella che rimette alle leggi di polizia il modo di usare delle cose comuni a tutti ; quelle relative alle servitù ; quella che riguarda le alluvioni. Quanto alle leggi penali, tutte le contravvenzioni non indicate nel Codice vengono pu-
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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