Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
fcEGOLATORE^
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bassando il collarino scorrevole gg'\ si hanno così a considerare due forze principali che agiscono simultaneamente, quella cioè del peso delle due sfere, che è una forza costante e che tende ad avvicinarle all'albero verticale, e la forza centrifuga, la quale varia col variare della velocità, e che tende invece ad allontanare le sfere dall'asse di rotazione, ossia ad alzare il collarino mobile. La facilità che ha così il collarino di poter essere alzato quando aumentasi la velocità della macchina viene impiegata a moderare l'azione stessa del motore, facendo partecipare al moto d'ascesa del collare l'estremità di una leva codata fissata al collare in o mediante un anello; con essa si può aprire e chiudere la valvola di accesso del vapore nei cilindri motori se trattasi di macchina a vapore, od ancora una saracinesca se trattasi di macchina idraulica.
Un regolatore a forza centrifuga deve anzitutto soddisfare a queste due coudizioni ; che cioè il collarino mobile occupando una determinata posizione quando la macchina compie un dato numero di giri al minuto primo, appena questa velocità, detta di regime, oltrepasserà un limite in più od in meno, fissato dalla uatura del prodotto la cui macchina serve a produrre, la forza centrifuga delle sfere sia capace di muovere convenientemente il detto collarino e conseguentemente la valvola o la saracinesca. Se l'apparecchio non fosse sollecitato che dall'azione della forza centrifuga, da quella del peso delle sfere e del collarino, esso sarebbe sensibile per la menoma variazione di velocità, qualunque si fossero i pesi delle sfere e del collarino ; ma gli attriti e la resistenza che il collarino deve vincere per modificare l'intensità della forza motrice si oppone all'allontanamento od all'avvicinamento delle sfere. La meccanica applicata insegna a proporzionare le parti di un regolatore dato il grado di sensibilità da esso voluto ; cioè insegna a determinare il peso cbe bisogna dare alle sfere, affinchè la differenza delle velocità estreme che può prendere il regolatore in una data posizione non oltrepassi i limiti che si vuole assegnarle, acciocché il regolatore abbia il voluto grado di sensibilità. Essa insegna ancora che il peso delle sfere deve essere in ragione inversa del quadrato del numero di giri dato dal regolatore, per cui quando il numero dei giri potrà essere qualunque, locchè ha quasi sempre luogo, si potrà ancora, aumentando convenientemente la velocità di rotazione del regolatore, ottenere con sfere di peso tanto piccolo quanto si vuole, un grado di sensibilità determinato. Finalmente la meccanica risolve ancora il problema della determinazione del grado di sensibilità dell'apparecchio quando sia dato il peso delle sfere, la resistenza che oppone il collarino ad agire, ed il numero di giri dato dal regolatore , corrispondentemente alla velocità di regime della macchi ua.
Conosconsi diverse varietà di regolatori a forza centrifuga. Talvolta il collarino mobile si trova alla parte superiore, ed il collare fisso ce' alla parte* inferiore; così incontrasi talvolta, in certe macchine ad aria calda per esempio, la disposizione della figura 5623, in cui le due sfere p p' allontanandosi quando la macchina di troppo si accelera, per Nuova Encicl. Ital. Voi.
mezzo delle leve angolari dg> d'g' abbassano un'asta che comunica con una valvola, che permette, aprendosi, l'uscita dell'aria calda ; una traversa / fissata all'albero verticale impedisce la caduta delie sfere quando la macchina è in riposo.
Fig. 5623.
La disposizione della fig. 5624 conviene specialmente in quei ca3i in cui per muovere il collarino gg' bisogna vincere una resistenza considerevole ; le sfere possono allora agire con un braccio di leva di maggior lunghezza. Ma se lo sforzo a vincersi è piuttosto grande, come quando col movimento del collare si deve produrre quello di una saracinesca che regoli la dispensa dell'acqua ad un motore idraulico, bisogna allora ricorrere all' impiego delle ruote di forea, far intervenire cioè l'azione delle stesse ruote idrauliche ad ajutare ilcollare. A tale scopo il collare mobile del pendolo porta due ruote dentate, una sopra, l'altra sotto. Quando il pendolo si rallenta, il collare si abbassa, e giunto ad un certo limite la ruota dentata inferiore trovasi così ingranata in un'altra ruota sua compagna, la quale partecipa così al moto dell'albero; questa ruota ingranerà poi in un'altra, in guisa da far operare direttamente il motore principale sulla saracinesca che dev' essere aperta. Quando invece la macchina si accelera, il collare alzandosi trova ad una determinata altezza un'altra ruota dentata, che resta ingranata colla ruota dentata superiore del collare, ed il movimento XIX. 6
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