Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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strato (seguendo una via diversa di quella già adoperata Del 18(55 da Kretz per il medesimo fine) la possibilità di sostituire a quel meccanismo complesso un altro sistema più semplice e più elementare perchè unicamente costituito da una serie di masse fra loro riunite da molle elastiche, e mo-ventisi in linea retta. Scelto poi uu esempio spe ciale, fece uuo studio completo degli effetti prodotti dalle cause perturbatrici su di un sistema costi taito da due sole ruote calettate su di uno stesso albero; e sarebbe pervenuto alle conclusioni seguenti, di molto peso e di non lieve importanza pratica.
Riesce anzitutto dimostrato cbe sotto l'azione di subitanee variazioni nella intensità delle forze operanti produconsi nell'albero delle oscillazioni rota torie con leggi conformi a quelle delle oscillazioni dei pendoli. Per effetto della perturbazione avve nota e di questo stato dinamico, la tensione corrispondente agli sforzi di torsione sostenuti dal l'albero per la trasmissione del lavoro si eleva di tanto da assumere un valore doppio di quello corrispondente al caso statico. E di qui la prima con seguenza, che nelle diverse trasmissioni di un'officina gli alberi più lontani dal motore devono poter sostenere le maggiori resistenze vive. Al quale proposito non si può a meno di ricordare la regola contraria fin qui osservata dai pratici, di rinfor zare gli alberi di trasmissione più vicini al motore, e si vedrà ancor più cbiarameùte la necessità di non affidarsi mai a questa od a quest'altra regola, sia dessa teorica o pratica, senza aversi fatto dapprima un criterio della sua applicabilità in ogni caso speciale. Forse quella regola pratica ebbe origine dall'idea giustissima, cbe a parità di giri il diametro d'un albero dev'essere tanto più grande quanto è maggiore il numero dei cavalli che s'hanno da trasmettere ; ed è cosa ben naturale che dis ponendo, come in molti casi si suole, più vicine al motore quelle macchine operative le quali richiedono molta forza per essere mosse, e successivamente più lungi quelle altre che ne richiedono meno, sia possibile e conveniente di ridurre notevolmente il diametro degli alberi più lontani. Ep-però ci pare che, sotto questo punto di vista considerata, anche la regola pratica in discorso debba trovare tutta la sua ragion d'essere ; ma potrebbe benissimo in molti casi avvenire cbe calcolando per ogni tratto di trasmissione gli effetti delle resistenze vive dovute alle subitanee variazioni del lavoro prodotto dalle diverse macchine in moto, la diminuzione di diametro possibile a farsi per la premeditata disposizione di cose riesca di minore importanza di quello che a primo aspetto potrebbe sembrare.
U succenn&to eccesso di torsione sull'albero, dovuto ad una subitanea causa perturbatrice del lavoro trasmesso, trae naturalmente con sè una perdita inevitabile di forza viva, ed una diversità nelle velocità di rotazione delle due ruote. E la discussione delle espressioni analitiche di questo triplice effetto conduce a stabilire che per la iuterruzioue simultanea di un certo numero di macchine utensili della stessa potenza si avrebbero, quanto alle resistenze elastiche, le dannose conseguenze dellarigorosa applicazione del noto principio della sovrapposizione degli effetti.
L'impiego d'un regolatore troppo sensibile essendo causa di continue variazioni, l'una in senso contrario dell'altra, nel lavoro somministrato dalla macchina motrice agli alberi di trasmissione, non può a meno di accrescere in considerevoli proporzioni e le resistenze vive che queste trasmissioni devono poter sostenere, e le perdite di forza viva che alla trasmissione del lavoro con mezzi elastici sono dovute.
Il Rolland notò finalmente sul caso speciale dell'albero da lui considerato l'esistenza di un punto che chiamò centro neutro, poiché non prenderebbe parte alcuna a quei movimenti oscillatorii che per le cause perturbatrici abbiam detto comunicarsi a tutto l'albero. Or questa proposizione, che Barebbe rigorosamente vera nel solo caso in cui il momento d'inerzia dell'albero fosse trascurabile affatto in confronto di quello delle due puleggie, può nondimeno considerarsi in via di approssimazione vern ficata nella maggior parte delle applicazioni, e specialmente per gii alberi motori sui quali s'inalbera il volante. Egli è bensì vero cbe nelle macchine complesse il centro neutro più non coincide con un determinato punto del sistema; ma il più delle volte avviene che le successive sue posizioni sono assai poco discoste fra loro. Praticamente parlando, se non 8i avrà uu vero centro neutro, si avrà per certo in qualsiasi trasmissione di movimenti, semplice o complessa che sia, una determinata regione dove le oscillazioni saranno minime e la quale godrà fiuo ad un certo grado degli stessi vantaggi del centro neutro.
Si potrà, ad esempio, servirsene per collocarvi e così premunire da qualsiasi causa perturbatrice tutti quegli organi più delicati, come il regolatore, ed 1 congegni della distribuzione, per i quali ogni possibile precauzione nella costruzione o nella posa ed ogni possibile precisione nella regolarità dei movimenti non è mai soverchia.
Basti intanto il sin qui detto per fare alla meglio comprendere a tutti di quanta utilità pratica possano sempre riuscire le considerazioni che in prima origine ci appajono esclusivamente teoriche ed astratte. Non attenendosi ad esse, ben raramente ed a stento si riesce a trovare le più razionali combinazioni degli organi ed a segnare il progresso di quel difficile ramo di scienza applicata che tratta ìa composizione delle macchine, e che pur troppo tra noi fu quasi sempre, com' è tuttora, disconosciuto e negletto.
Oltre al regolatore meccanico propriamente detto, di cui abbiamo sin qui discorso, applicasi altresì tal nome ad altri congegni nell'idraulica e nella tecnologia. Aggiungeremo quindi alcune considerazioni intorno ai regolatori idraulici, ed ai cosi detti ; regolatori automatici adoperati nell'arte della di-; stilleria.
Regolatore idraulico. — Affinchè l'efflusso dell'acqua da una data luce sia costante, è necessario che sia pur costante al disopra del centro della luce stessa l'altezza del pelo dell'acqua, e cbe que-, sta non arrivi alla luce con velocità preconcepita. 1 A tal fine si costruiscono i regolatori o bocche re-
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