Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
REICHENBERG - REICH8TADT (FRANO. CARLO GIUS. NAPOLEONE, DUCA DI) ~l07
ne fondò ei stesso a Villingen e ad Hausacb. Ne) 1821 unissi col conte Ugo di Salm, e creò in Moravia parecchi di siffatti stabilimenti, dai quali, a corto andare, raccolsero tanta ricchezza da poter comperare estese proprietà, ed egli ottenne dal re di Wurtemberga il titolo di barone. Come scienziato, abbiam di lui: Ricerche geologiche in Moravia (iGeologische ecc , Vienna 1834) e le due invenzioni chimiche, ciò sono la paraffina ed il creosoto. Ap presso si volse con ardore al magnetismo animale, e credette avere in natura scoperta una nuova forza, che nominò Ody intorno alla quale più libri pose in luce, tali che : Ricerche sul magnetismo ecc. (Brunswick 1849, 3 voi., 2» ed.); Lettere odiche-magnettche (Stoccarda 1852, 2» ed.); L'uomo sensitivo e i suoi rapporti coli'Od (ivi 1854, 2 voi.); Chi ì sensitivo e chi non è? (Brunswick 1856), tutte in tedesco e piene di stranissimi concetti per esplicare l'azione della sua nuova forza. I dotti validamente si opposero a codesta ragione di studii : ma egli animoso non si arrese mai, ed entrò con pochi in battaglia, e sotto il titolo di Fede delcar-bonajo e falsa scienza, rispose all'opera del Vogt aveute titolo di poco difforme. Nel castello di Heisenberg, sua ordinaria dimora, riunì preziose collezioni scientifiche ; quella di metoriti, che è meravigliosa, e il grande erbario di Sieber, basterebbero a collocarle fra le più rare d'Europa. Parecchi scritti pubblicò nel 1869 sui meteoriti, intercalati in periodici allemanni, riferiti dal diligentissimo Pug-gendorff nel suo Biographisch-Literarisches Hand xcGrtnbuch (Lipsia 1863).
REICHENBERG (geogr.). — Città di Boemia, sulla Neisse, con 25,000 abitanti ed importanti stabilimenti industriali.
BEICHKNHALL {geogr.). — Piccola città di Baviera, sulla Saal, ricostrutta dopo un incendio del 1834, centro del distretto delle famose saline.
REICHSTADT < Francesco Carlo Giuseppe NAPOLEONE, ducadiw&to^r.). — Figliuolo unico dell'imperatore Napoleone I (V.) e di Maria Luigia d'Austria, nacque nel castello delle Tuileries addi 20 marzo 1811, ed ebbe nascendo il titolo di re di Roma, la grande Aquila della Legion d'onore e le gran croci degli ordini della Corona di ferro, della Riunione e dei tre Tosoni d'oro. Grande fu l'entusiasmo in Francia ad una tal nascita; poeti ed artisti celebraronla a vicenda. Il dì 9 di giugno l'imperiale rampollo era battezzato nella cattedrale di Parigi. Ebbe cura della sua prima infanzia la contessa di Montesquieu, che ben rispose all'alto incarico. L'avvenire della nuova dinastia pareva riposare su quel giovine capo, destinato invece a divenire brutto giuoco della sorte. Il di 1° aprile 1814 l'ora dell'avversità suonava, e il reale bambino , toccando appena il quarto anno, era costretto di abbandonare colla madre il castello delle Tuileries per recarsi a Blois. Indarno Napoleone, disposto ad abdicare, volle far proclamare suo figlio col nome di Napoleone lì, i monarchi confederati il fecero condurre lungi dalla Francia, e in luogo della corona affibbiarongli il vano titolo di duca di Reichstadt, signoria della Boemia, avente a capoluogo una città di 1900 abitanti con un castello. La madre sua ebbe il ducato di Parma riversibile al figliuolo; ma quest'ultimaclausola venne soppressa dai medesimi monarchi l'il giugno 1817. Nel 1815 nondimeno si tentò strapparlo alla sua cattività e renderlo all'amore del padre, al quale veniva negato anche durante il suo secondo regno de'cento giorni; dopo Waterloo alcune voci s'alzarono ancora nella Camera dei rappresentanti a difendere i suoi diritti. Le sue pretese furono respinte, e da quel punto il duca di Reichstadt dovè compiere il suo irrevocabile destino. Cresciuto nel palazzo dell'imperatore d'Austria, in mezzo ad ogni sorta di precauzioni, erano suoi soli onori il grado di colonnello in un reggimento e il titolo di governatore della città di Graetz nella Stiria. La sua educazione venne commessa alle cure del conte Dietrichstein. Egli studiò le lingue antiche, la filologia latina, la filosofìa, il diritto naturale, politico ed amministrativo, l'istoria contempo-sanea e le matematiche, non che le letterature francese, tedesca ed italiana. Il principe di Mettermeli dirigeva gli studii del giovine principe, che avea sottoposto ad un'attiva sorveglianza. Nel giugno del 1830 il duca di Reichstadt aveva percorso con Francesco I e sua madre l'imperatrice Maria LuiBa le contrade pittoresche della Stiria, quando scoppiò la rivoluzione di luglio in Parigi. Il suo nome fu allora pronunziato, e tentativi furono fatti per trarre l'Austria a nuove combinazioni. In premio della ristorazione di Napoleone II sul trono della Francia, questa Potenza doveva offrire alle altre tutte le possibili guarentigie di unione e di pace, e il principe di Talleyrand fu, dicesi, incaricato di far proposte a tal fine alla Corte di Vienna, la quale le accolse con freddezza, si che il diplomatico se ne tornò con le pive in sacco. Sullo scorcio del 1830 il maresciallo Marmont, proscritto dalla rivoluzione, giunse a Vienna, e narrò al duca di Reichstadt, che ne rimase vivamente commosso, l'iliade gloriosa del padre suo. In quel torno il contraccolpo della rivol
uzione francese e
rasi fatto sentire in Italia, e nel ducato di Parma erano scoppiati dei torbidi, sì che Maria Luisa era stata costretta a fuggire. Il duca di Reichstadt chiese indarno a Francesco I licenza di accorrere in ajuto alla madre ; egli era già passato per parecchi gradi, e il 15 giugno 1831 aveva preso, col grado di te-nente-colonnello, il comando d'un battaglione del reggimento ungherese Giulay di guarnigione a Vienna. Verso il mese d'aprile dell'anno 1832 il giovine principe sentì a Schoenbrunn i primi sintomi della grave malattia cbe doveva menarlo alla tomba. Era una tisi polmonare che fece sì rapidi progressi, che la madre sua ebbe appena il tempo di accorrere da Parma per raccogliere il suo estremo sospiro. « Gli ècoBÌ, scriveva la Gazzetta d'Augusta, che il 22 luglio, nello stesso palazzo, nella stessa camera, onde l'imperatore suo padre mandava fuori memorabili decreti, che furono seguiti dal suo matrimonio con Maria Luigi, spirava il figlio del Grande nelle braccia di Bua madre ». 11 duca di Reichstadt morì senza testamento.
Barthélemy e Méry consacrarongli un poema, intitolato 11 figlio dell'uomo. Poco dopo venne in luce una notizia in lingua tedesca di un cavaliere Prokesch, distinto militare, conosciuto pure come scrittore, il quale era in qualche grazia appo ilV^OOQLO
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