Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      REIMER CARLO AUGUSTO - RE IMS o RttBIMS
      specie; che esso è qualcosa d'innato e d'incancellabile e nell'istesso tempo incapace di perfezionamento. Egli passa per tal modo a rassegna per confutarli ordinariamente i sistemi successivamente immaginati per ispiegare l'organizzazione degli animali. 1 filosofi moderni cbe l'occupano specialmente sono: Cartesio, Cudworth, Leibnizio, Malebranche, Buffon e Condillac.
      Del rimanente queste Considerazioni non sono che lo sviluppo di una delle parti più interessanti della grand'opera di Reimaro. Quest'opera sulla Religione naturale si compone iu fatti di dieci trattati, de' quali ecco il sommario: 1° Dell'origine degli uomini e degli animali. — 2° Nè gli uomini, nè gli animali non traggono la loro origine dal mondo o dalla natura. — 3° 11 mondo tìsico è per se stesso inauimato, e per conseguenza incapace d'una perfezione interna senza indipendenza, senza uecessità eterna, e per conseguenza altresì prodotto da un altro essere e a cagione d'un altro essere. — 4° Di Dio e de' suoi disegni sul mondo. — 5° Dei disegni particolari della Divinità buI regno animale. — 6° Dell'uomo in aè e specialmente della sua anima. — 7° Paragone degli uomini e degli animali quanto al loro genere di vita ed alla loro destinazione. — 8° Della Provvidenza. — 9° Dell' impotenza dei dubbii contro la divina Provvidenza. — 10° Dell' immortalità delle anime e dei vantaggi della religione.
      Il punto di vista cbe domina ciascuna di queste dieci parti è il principio delle cause finali, ciò cbe chi amava si teleologia. Il punto onde muove l'autore è il fatto che esiste un mondo fisico, animali ed uomini ; che tutti gli animali e gli uomini essendo esistiti avanti di noi sono morti, ma hanno avuto tutti una fine, uno scopo e per conseguenza un principio; che di tal modo hanno la loro ragione in un essere indipendente da cui derivano. Ora è facile mostrare cbe quest'essere indipendente non può essere il mondo, ma che deve trovarsi fuori del mondo, opera sua. Si discute assai per vero su questa generazione equivoca, per cui gli animali e gli uomini sarebbero usciti dal limo; ma questa ipotesi è erronea, essendoché la materia inanimata non contenga tutti gli elementi dei corpi viventi e che, d'altra parte, ogni cosa deve evidentemente rispondere ad una certa intenzione e adempiere un disegno stabilito. Nel mondo esterno e sensibile, considerato in modo astratto, non v'ha che meccanismo: questo mondo è una macchina immensa. Come tale tutti i suoi movimenti si riferiscono ad uno scopo, ad un disegno. Se questo scopo fosse racchiuso nella macchina stessa, questa sarebbe dotata di una perfezione interna, vale a dire di una perfezione cbe non manifesta, poBciacbè essa non manifesta nè vera sensibilità, nè vera intelligenza. Per sè il mondo non è più perfetto di un caos senz'ordine. Dio è l'ente che creò il mondo inanimato pel bene degli esseri viventi. Il mondo non avendo in sè la ragione della propria esistenza e della propria natura, ma fuori di sè nel suo fine ultimo, è necessariamente l'effetto di una causa effettiva ed infinitamente sana. Reimaro dimostra inoltre l'immortalità delle anime come possibile mediante la loro semplicità, come reale perchè vi avrebbeun essere inutile e senza scopo se l'anima umana fosse mortale. Quanto alla religione, essa ha pei effetto, fra molti altri, d'accrescere il godimento dei beni terrestri e non di turbarlo o vietarlo. Molte opere di Reimaro furono pubblicate da suo figlio Giovanni Alberto Enrico, noto come naturalista e continuatore per certi rispetti delle indagini filosofiche del padre suo.
      Vedi: J. G. Buscli, Memoria Reimari — Bulile, Geschichte der Philos.
      REIMER Carlo Angusto (biogr.). — Uno dei più benemeriti librai tedeschi, nato in Berlino il 26 ottobre del 1801 , e morto ivi il 29 luglio del 1858. Figlio di Giorgio Andrea parimente librajo, ne apprese l'arte e ne seguì i dettami fino al 1830, anno in cui rilevò, insieme col suo cognato Salomone Hirzel, la libreria Weidmann in Lipsia, la quale era stata comperata di già dal padre suo nel 1822, e noveravasi pure allora fra i più antichi e ragguardevoli negozi librarli della Germania. Alle opere letterarie dei più insigni scrittori del secolo xix, componenti il deposito de' suoi libri, si aggiunsero successivamente altre pregevolissime, principalmente di filologia classica antica e germanica, e di materie storiche e teologiche. Meritano speciale ricordo in proposito la Raccolta degli scrittori greci e latini ; i Manuali esegetici del Vecchio e del Nuovo Testamento, fondati dal celebre teologo ed orientalista De Wette; e finalmente il Dizionario tedesco dei due dottissimi fratelli Grimm, rapiti immaturamente entrambi alla letteratura ed alla scienza. Parte però delle intraprese librarie fu assunta dal summeutovato Hirzel, quando costui si separò, il 1° gennajo del 1853, dal Reimer, fondando in Lipsia una casa libraria sotto il proprio nome, mentre quella del Reimer conservò la ditta vecchia, ma si trasferi a Berlino. La produzione più considerevole della medesima si è la serie dei manuali, aventi lo scopo di diffondere la conoscenza della classica antichità anche fra quelle classi che ne furono finora meno istrutte. Noverausi fra di essi le opere, in gran parte, di notevole mole, dei più valenti storici, filologi, critici ed archeologi tedeschi, tra cui ci basti citare Mommsen, Ernesto Curtius, Preller, Schòmann e Lange, cui si aggiunsero di recente Hertz, Bergli, Jahn Jacobs, Rie-pert, Ritschl ed altri non meno illustri cultori delle storiche , filologiche ed archeologiche discipline.
      REIMS o RHEIMS ( Durocotorum, Durocortum Re-morum, Remi) (geogr. e stor.). — Grande città della Francia nel dipartimento della Marna (Sciampagna) , a 156 chilom. E. N. E. da Parigi, latit. N. 49° 15' 15", long. E. 1» 41' 49 ', con un tronco di strada ferrata da Parigi a Strasborgo ed una popolazione di 93,683 abitanti , è situata presso il canale di congiunzione della Marna ali'Aisne, alle falde di montagne calcaree sulla riva destra del Véle, in un vasto bacino circondato di colline piantate di vigne che producono ottimi vini. La sua forma è oblunga ; le antiche mura di cui è cinta hanno la circonferenza di circa 6 chilometri ; le piantagioni di alberi di cui sono ornate rendono, nella stagione estiva, la passeggiata molto aggradevole. Vi souo sei porte, un arco trionfale romano di dataIsjOOQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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