Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      llè HEINO - RE1SÉE GIÀtìGIACOMOBecolu xiii. Vivea alla Corte ilei duca Leopoldo VII d'Austria, cui accompagnò nel 1217 alla crociata in Palestina. Avvenuta la morte del suo padrone, egli compose leggiadre elegie a sfogo del suo dolore. Rimane un buon numero de' suoi componimenti poetici, nei quali si trova naturalezza, sentimento e modi dilicati e l'espressione armonica. Si conservano nella Raccolta di Manesse, di cui il manoscritto è nella Biblioteca nazionale di Parigi.
      Reinmar il Giovane, che sembra essere stato figlio del precedente, era ugualmente poeta; eie 'sue poesie si trovano in buon dato nella stessa Raccolta. Sono di genere religioso, morale e satirico; vi si scorge meno poesia cbe pensieri, ed annunciano nel loro autore molte cognizioni e bastanti lumi pel suo secolo. Reinmar il Giovane fu in favore nella Corte di Ottocaro re di Boemia; gli elogi che dà al re Enrico di Danimarca ed a Luigi il Severo duca di Baviera fanno supporre che avesse ricevuto delle distinzioni da tali sovrani.
      REINO [geogr.). — Comune nella provincia di Benevento, circondario di S. Bartolomeo in Galdo, con 1005 abitanti.
      REINTEGRANDA (dir. giudiz.). — È un'azione possessoria per la quale chiunque sia stato violentemente od occultamente spogliato del possesso, qualunque esso sia, di una cosa da lui tenuta, può entro l'anno dal sofferto spoglio chiedere di venir rimesso nel possessq stesso ( V. Possessorio).
      REISIG Carlo Cristiano (biogr.). — Valente filologo e critico tedesco, nato il 17 novembre 1792 a Weis-sensee in Turingia, morto a Venezia il 17 genuajo 1829, studiò all'Università di Lipsia sotto il celebre Hermann, trasferissi nel 1812 a Gottinga, e nell'anno seguente prese parte alla guerra dell'indipendenza. Con la pace tornò a'suoi studii in Lipsia, si laureò nel 1818 in Jena, ed insegnò poi non molto successo letteratura antica ad Halla. Per ravvalorare la sua salute mal ferma, com'anco per dar opera ad indagiui archeologiche, recossi nell'autunno del 1828 in Italia, ove mori poco dopo. Reisig cominciò la sua carriera letteraria pubblicando unitamente a Meineke un'edizione dell'(Economicus di Senofonte (Lipsia 1812), cui tennero dietro i seguenti suoi proprii lavori: Conjectnneorum in Ari-stophanem liber 1 (ivi 1816); Syntagma criticum (Jena 1818); Nubes d'Aristofane (Lipsia J820), corredate di belle osservazioni critiche, metriche e grammaticali ; CEdtpus Coloneus di Sofocle (Jena 1820-23), con una dotta Enarratio. Dopo la sua morte furono ancora pubblicati ìiq\Y Apparatus cri-ticus et cxegeticus in JEschyli tragcedias (Halla 1832) le sue Emendationes in Prometheum e Vor-lesungen ueber lat. Sprachwissenschaft (Lipsia 1839), assai pregiate.
      REIS (numism.). — Moneta di conto del Portogallo e del Brasile, vale L. 0,(»06; 160 reis valgono 1 lira italiana; 1000 reis 6 lire 12 centesimi.
      REIS EFFENDI (amm. pubbl. e diplom.). — Titolo di uno dei precipui officiali dell'Impero ottomano: cancelliere dell'Impero e ministro degli affari esteri.
      REISKE Gianglacomo (biogr.). — Uno dei più celebri filologi dello scorso secolo, versato non meno nell'araba che nella greca letteratura, nacque il di 25 dicembre 1716 a Zcerbig nella casa degli or-
      fani di Halla; mori il 14 agosto 1774. Diessi per tempo allo studio de'classici, e tanto andò avanti con esso che fu ricevuto all'Università di Lipsia. Ivi spronato da caldissimo desiderio d'apprendere l'arabo, esausto ogni mezzo che offri vagli quella città per un tale studio, fece a sue spese un viaggio a Leida, allora scuola principale di questa lingua. Favorito da Reimaro e dal pastore Wolf, raggiunse il desiderato scopo. Vennegli aperta la biblioteca di Leida per cura di Schultens, d'Orville e Bur-mann, che si valsero dell'opera sua in traduzioni e correzioni, e largirongli la più costante protezione. Nello stesso tempo ch'ei continuava gli studii suoi di filologia, Reiske si diè pure ad imparare medicina e con tale ardore, ch'ei fu promosso gratuitamente al grado dottorale in essa Facoltà. Felice sarebbe vissuto in Olanda se non si fosse tirato addosso parecchi nemici, sia col soverchio suo amor proprio, sia con una certa indipendenza di modi che molto s'accostava alla selvatichezza. Perciò il paese veunegli a noja, e ritornossene a Lipsia nel 1746. Nulla però vi ottenne fiuo al 1748, in cui pei conforti di quell'elettore fu creato professore di lingua araba. Dava oltrecciò lezioni particolari, correggeva bozze, faceva traduzioni, articoli di giornali, ed altri lavori, eppure stentatamente campava. Spesso era stimolato dal bisogno, perchè quasi ogni suo guadagno spendeva iu comprar libri, e quelli di letteratura greca ed araba vendevansi a caro prezzo. Finalmente nel 1758 ottenne il posto di rettore del collegio Nicolini a Lipsia. Sedici auni durò in tal posto adempiendone religiosamente i doveri, e non inframmettendo per ciò i suoi lavori letterari!. Nel 1764 sposò Ernestina Cristina Mailer, donna di rara virtù e di pari istruzione. Essa fu l'abbellimento della sua vita, l'ajuto a' suoi lavori e la sua fedel compagna fino alla morte. La letteratura greca va debitrice a Reiske di eccellenti edizioni di Teocrito (Vienna e Lipsia 1765, 2 voi. iu-4°), degli oratori greci (Lipsia 1770-75, 12 voi. in-8°), di Plutarco (ivi 1775 79, 12 voi.), ottima edizione, che è ancora oggidì la migliore che possediamo di quest'autore ; di Dionigi d'Alicarnasso (ivi 1774 77, 6 voi.), di Massimo di Tiro (ivi 1774, 2 voi.). Le sue Animadversiones in grcecos auctores (ivi 1759-66, 6 voi.), opera dov'ei corresse buon numero di brani d'autori greci, fanno larga testimonianza di una straordinaria erudizione e di un ingegno critico meraviglioso. Però la sua traduzione dei Discorsi di Demostene e di EBchine (Lemgo 1761 e segg.) manca di gusto e di eleganza, benché fedele ed esatta. Reiske scrisse la sua vita con lodevole franchezza; fu pubblicata (Lipsia 1783) dalla moglie, che l'aveva continuata fino alla morte di questo celebre filologo. Citeremo ancora di Reiske YAnthologia grceca cum latina interpretatione et commentariis (Lipsia 1754); De Arabum epocha vetustissima (ivi 1747), e molte altre opere sulla letteratura e sugli autori arabi. Dotato di uno spirito vivo e penetrante, Reiske fu il primo che introdusse in Germania nella critica degli antichi autori i principii dell'inglese Bentley. Egli esaminava accuratamente le varie lezioni fornite dai manoscritti, le sottoponeva alla prova della sua immensa erudizione, e sostituiva loro alle volte let^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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