Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
REISSIGER CARLO G. - RELAND ADRIANOconghiettore che la sua sagacia gli suggeriva. È però da lamentare che gl'imbarazzi della sua situazione gli abbiano impedito dar l'ultima perfezione a' suoi lavori.
Vedi: N. Morus, Vita BeisHi (Lipsia 1777) — Harless. De vitis philologorum (iv).
REISSIGER Carlo G. (biogr.). — Compositore musicale tedesco, nato il 31 gennajo 1798 a Betzig, presso Wittemberga, morto a Dresda il 7 novembre 1859, studiò all'Università di Lipsia, ed essendo troppo povero per consecrarsi alla musica, verso la quale aveva una grande inclinazione, ottenne, per mezzo del suo maestro musicale Schicht, una pensione per seguitare la sua vocazione artistica. Dopo esser rimasto ancora per tre anni a Lipsia, Reissiger trasferissi a Vienna nel 1821, ove compose la sua prima opera, Das Rockenweibchen, alcune introduzioni pel teatro di Corte, un concerto di piano, cbe eccitarono l'attenzione pubblica. Ma Reissiger, conscio di avere ancora bisogno dei consigli d'un maestro, lasciò Vienna nel 1822 per andare a Monaco a compiere i suoi studii sotto Win-ter; e fra le altre musicò la Didone di Metastasio, in forma moderna , della quale fu però impedita la rappresentazione per l'incendio del teatro di Corte. Trasferitosi a Berlino, ritoccò questo spar tito e l'inviò al suo amico Weber a Dresda, cbo ai affrettò a farla rappresentare sul teatro regio di quella città nel 1823. Alti personaggi cbe il proteggevano gli fecero ottenere dal re di Prussia, Federico Guglielmo III, l'incumbenza di andare a raccogliere in Francia e in Italia appunti sulle istituzioni musicali di queste due contrade e di fare un rapporto concernente l'organizzazione d'uu conservatorio di musica a Berlino. Reissiger partì nel luglio del J824, trasferissi a Parigi, ove pub blicò alcune delle sue opere, e parti poi per l'Italia, di cui visitò le città principali. Nel 1820 tornò a Berlino con un nuovo spartito, Der Ahnen sehate, composto a Roma, e di cui l'introduzione eccitò un grande entusiasmo a Dresda, ma che non si potè rappresentare a cagione della rassomiglianza del soggetto con quello del Freyschiite. Nello stesso anno fu chiamato alla Aja per organizzare un con servatorio, e al suo ritorno a Berlino fu nominato direttore di musica all'Opera tedesca di Dresda in surrogazione di Marscbner. Egli fece prova in quel tempo di grande attività, essendoché venisse in pari tempo incaricato della direzione dell'opera italiana durante la malattia di Morlacchi. 11 re di Sassonia guiderdonò l'artista eminente, nominandolo nel 1827 maestro di cappella in luogo di We ber defunto. Durante il medesimo anno compose una messa solenne e scrisse la musica d'un melodramma in tre atti, Yelva, molto applaudito a Dresda. L'anno seguente diede nella stessa città Libella, opera romantica ; e fra le altre opere da lui scritte dipoi pel teatro citeremo: Die Felsen-muhle, Turandoti ch'ebbe molto successo, Adele di Foixy il Naufragio della Medusa, rappresentato a Dresda nel 1846, ecc. Oltre di ciò compose parecchie messe, mottetti, oratorii, inni, salmi, cantate. duetti, quartetti, quintetti, ecc.
Qual che sia il merito delle opere di Reissiger, i critici tedeschi hanno considerato il talento diquesto compositore come più notevole nella sua musica religiosa che nelle sue opere drammatiche. Reissiger ha scritto in tutti i generi ed ha lasciato un gran numero di composizioni, la più parte delle quali sono pregevoli per istile melodioso e per una dotta istrumentazione. Le sue introduzioni in ispecie sono molto stimate. Le sue canzoni tedesche, quelle soprattutto per voce di basso, ebbero molto successo, e quella dei Due Granatieri, parole d'Enrico Heine, è divenuta al tutto popolare. Reissiger era inoltre considerato come uno de migliori capi d'orchestra dell'Allemagna.
Vedi : Fétis, Biogr. univ. des Musiciens — Un sere Zeit (iv, 271).
REITANO (geogr.). — Comune nel circondario di Mistretta, provincia di Messina, con 1244 abitanti.
RELAND Adriano (biogr.). — Celebre orientalista olandese, nato il 17 luglio 1676 a Ryp, villaggio dell'Olanda settentrionale, morto ad Utrecht il 5 febbrajo 1718, si diede di buon'ora allo studio delle lingue orientali in quest'ultima città, e recossi poi a Leida a compiere i suoi studii teologici. Nel 1699 fu nominato professore di filosofia e di lingue orientali ad Harderwych, e due anni dopo fu chiamato in Utrecht ad insegnarvi le lingue orientali e le antichità ecclesiastiche : egli adempì queste funzioni sino alla fine de' suoi giorni, ricusando nel 1713 una cattedra di professore a Franeker, e nel 1716 un'altra a Lipsia. Come osserva Niceron, Reland si segnalò nel genere di erudizione, cui erasi consecrato. Egli sarebbe divenuto il primo orientalista del suo secolo se fosse vissuto più a lungo. Ad una vasta erudizione accoppiava maniere affabili ed una grande mitezza di carattere, qualità non proprie, al dire di Niceron, di tutti i dotti. Non mancava nè d'immaginazione nè di gusto. Nella giovinezza fu vago della ; poesia ed ha lasciato versi latini non privi di merito, fra gli altri un poemetto intitolato Galathea, lusus poeticus (Amsterdam 1701) stampata a sua non saputa, e ch'ebbe due altre edizioni, nel 1710 e 1718.
De' suoi molti scritti si ponno citare come i più notevoli : Analecta rabbinica in quibus continen-tur G. Genebrardi Isagoge rabbinica : C. Gellarii rabbinismus, et institutio grammatica; Drusii de particulis chaldaicis, syriacis et rabbinicis : Index commentariorum rabbinicorum ; Bartolocii vita ce-lebriorum rabbinorum : Dav. Kimchi in decem pri-mos psalmos Davidis commentarius (Utrecht 1702); De religione mohammedica libri duo (ivi 1705), tradotti in tedesco, francese, olandese ed inglese ; il primo libro è la traduzione di un'esposizione com pendiata, in arabo, della dottrina musulmana, t> il secondo un esame ragionato delle accuse mal fondate contro l'islamismo; Dissertationes quinque de nummis veterum Hebrceorum, ecc. (ivi 1709); Antiquitates sacrce veterum Hebrceorum (ivi 1708): Palestina ex monumentis veteribus illustrata (ivi 1714), con carte, opera notevolissima pe' tempi suoi ; De spoliis templi hierosolymitani in arcu Titiano Romce conspicuis (ivi 1716); Elenchus philologicus quo prcecipua quee circa textum et versiones Sacrce Scripturce disputari inter philologos solent brevi-! ter indicantur (ivi 1709). Reland pubblicò inoltreL^OOQLe
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