Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (119/415)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      118
      RELATIVO - RELATORE, RELAZIONEalcune carte, fra le altre quelle della Persia, della Palestina e del Giappone ; quest'ultima fu inserita nel Beceuil des voyages au Nord (Amsterdam 1715-35).
      Vedi: Niceron, Mémoires (i e x) — Nouveìles littéraires (giugno 1718).
      RELATIVO i filos. e gramm.). — Dal latino relatum, supino di referre; così si dice ciò che ha relazione, si riferisce ad una cosa; e si oppone alla parola assoluto (solutum ab, senza relazione).
      Quantunque , a parlare propriamente, Dio solo debbasi dire assoluto , pure tutti gli enti creati, quando si considerano fuori di qualunque relazione, sono detti assoluti. Ma appena si considerano nelle relazioni che hanno gli uni cogli altri, osservansi tra loro relazioni, somiglianze o differenze che sono motivi di giudizi affermativi o negativi. La diversa maniera di vedere tali enti, siano persone o cose, è causa delle più discrepanti proposizioni; onde la varietà delle opinioni che dividono le menti i umane circa la religione, la filosofia, la letteratura, in checché sia, e l'adagio che dice tutto è ! relativo. Qualsivoglia scienza è un sistema di re- ! lazioni dall'analisi verificate e filosoficamente concatenate; epperò la esposizione che ne vien fatta sarà tanto più lucida quanto meglio le relazioni ; saranno avvertite e ordinatamente presentate. Quindi i progressi che la scienza ottiene dipendono dallo scoprimento di nuove e vere relazioni operate : dall'attenta e perspicace osservazione. I filosofi sco- , lastici hanno lungamente disputato per sapere se \ la relazione va distinta dalla sostanza; ed i teo- ! logi hanno chiamate relazioni certe perfezioni divine, dette personali perchè riferiscono l'una all'altra le persone divine nella Trinità, e la distinguono l'una dall'altra. Vera scienza non vi è che del re- j lativo; l'assoluto può fare argomento di fede, non di scienza.
      La parola relativo s'impiega di frequente in granitica. Il linguaggio essendo l'espressione dei pensieri, bisognò riprodurre negli elementi delle frasi gli elementi intellettuali ch'esse dovevano tradurre. Epperò sonosi in una od in altra guisa stabilite le relazioni delle parole tra loro per esprimere le Proposizioni (V.), e quelle delle proposizioni tra loro per esprimere la concatenazione dei pensieri. Le proposizioni, le desinenze e lo stesso posto delle parole hanno servito di legame tra le parole; le congiunzioni a legare le proposizioni tra esse, e spesso a determinare la natura delle relazioni loro. , Siccome non si dànno relazioni senza che gli og- ( getti o gli enti siano più, al primo termine d'ogni , relazione si è dato il nome di antecedente, al se- ; condo quello di conseguente; e quando si è fatto 1 uso d'una proposizione per denotare la natura della , relazione tra i due termini, si è detta esponente.
      Presentemente i grammatici migliori vanno d'accordo nel chiamare aggettivi congiuntivi le parole che, il quale, ecc., da tanto tempo chiamate pronomi relativi. Tra i verbi, quelli che hanno senso compiuto sono detti assoluti ; all'incontro si chia- j mano relativi quelli che abbisognano di compie- , mento ; dormire è assoluto, e fare è relativo. Si din no nomi relativi, aggettivi relativi, avverbii re- I luitvi, i quali si riconoscono facilmente con alquanto Idi riflessione. Così è detto delle proposizioni assolute e delle proposizioni relative; il senso delle prime non ha d'uopo nè suppone il senso di al-cuu'altra proposizione: quello delle altre rimane imperfetto senza complemento.
      RELATORE. RELAZIONE (dir. cost. e giudiz.). — Ogniqualvolta uua quistione o una proposta siano sottomesse allo studio d'un collegio di persone, col-l'incarico a queste di pronunciare le loro conclusioni, è costume che le persone incaricate nominino nel loro seno uno, il quale stenda uua scrittura, affinchè siano noti così il loro giudizio conio le ra-gini dalle quali questo fu mosso. La scrittura è detta relazione; relatore chi la stende; da referre, relatum, riportato.
      Fra la quantità indefinita di casi, nei quali può aver luogo una relazione, ne scegliamo due prin-cipalissimi e costanti; quello che spetta alle deliberazioni delle Assemblee legislative, e quello che ha luogo nei procedimenti penali.
      Gli Uffizi, nei quali si dividono il Senato e la Camera elettiva, hanno lo scopo di studiare preventivamente i disegni di legge, e di esaminare le nomine a senatore o le elezioni a deputato. Quando si tratti di convalidare le nomine o le elezioni, l'Ufficio al quale toccò l'esame dei documecti ad una o più di esse spettanti incarica un relatore di portare avanti alla rispettiva Assemblea le conclusioni dell'Ufficio, affiucbè sia ammesso o respinto il nuovo eletto, secondo furono osservate o meno le prescrizioni della legge. Nella relazione, cbe generalmente è fatta a viva voce dalla tribuna, vengono riportati i nomi degli iscritti, quello dei votanti, la divisione dei voti e tutti gl'incidenti occorsi alla votazione d'un collegio, qualora si tratti d'elezione a deputato; se la relazione ha luogo in Senato, il relatore fonda le conclusioni sull'e ame delle qualità di chi è nominato di confronto a quelle richieste dallo Statuto.
      Quando poi gli Uffizi abbiano esaminato una proposta di legge, nominano ciascuno un relatore, detto commissario nella Camera dei senatori ; appena tre Uffizi pel Senato e sei per la Cantera elettiva abbiano fatta la nomina, i relatori o commissari! si riuniscono in Ufficio centrale. La nomina dev'essere fatta alla maggioranza assoluta dei votanti. Nell'Ufficio centrale i relatori riferiscono le opinioni dell'Ufficio mandante, e discutono insieme le proposizioni da farBi alla Camera. Terminata la discussione, l'Ufficio centrale o la CommiBsioue nomina alla maggioranza assoluta un relatore. Questi, se si tratti del Senato, deve fare un rapporto mo tivato da leggersi all'Assemblea, e da stamparsi poscia e distribuirsi almeno quarantotto ore prima della discussione cbe deve seguire in proposito, salvo che venga altrimente deliberato per dichiarazione di urgeuza. Se si tratti della Camera elettiva, il rapporto non si legge , sibbene viene stampato e distribuito ventiquattrore almeno prima della discussione, sempre colle eccezioni di deliberazione contraria. 11 relatore sostiene d'ordinario nell'Assemblea l'operato della maggioranza della Commissione, portando la parola qual rappresentante di essa. Ma nella relazione egli deve esporre le idee e gli argomenti della minoranza dissidente:
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (119/415)






Persia Palestina Giappone Beceuil Nord Amsterdam Niceron Mémoires Dio Trinità Proposizioni Assemblee Uffizi Senato Camera Ufficio Assemblea Ufficio Senato Statuto Uffizi Camera Uffizi Senato Cantera Ufficio Ufficio Ufficio Camera Ufficio CommiBsioue Senato Assemblea Camera Assemblea Commissione Vera